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Che cosa significa TapasIl termine Tapas (तपस्) deriva dal sanscrito, contiene la radice verbale tap, che significa “scaldare”, “ardere”, “risplendere”, fa parte dei Niyama della filosofia Yoga e rappresenta l’ardore ascetico, il calore generato dalla dedizione e dall'autodisciplina, una forza capace di purificare e potenziare l’individuo attraverso il sacrificio e l’autocontrollo, il fuoco spirituale che sviluppa forza di volontà e richiama il concetto di energia trasformativa e di crescita personale. Nello Yoga tapas rappresenta la fiamma interiore che consuma le impurità, rafforzando il corpo e la mente, il motore che spinge i progressi del praticante, il quale attraverso la disciplina e l’ardore supera la pigrizia e resiste alle distrazioni che impediscono la sua evoluzione. Tapas è la capacità di migliorarsi, la linfa vitale che nutre la pratica fisica e teorica dello yogin. Oggi tapas viene reinterpretato non solo come ascesi, ma come un principio applicabile nella vita quotidiana per sviluppare determinazione e resilienza, essenziali per il raggiungimento dei propri obiettivi. Dalle origini ai nostri giorniQuesto concetto fa parte della tradizione spirituale indiana, i primi accenni risalgono all'epoca vedica (2000 a.C. al 500 a.C.): nel Rig Veda tapas è la scintilla primordiale che dà origine all’universo, un principio creativo che rappresenta la capacità della realtà di mutare e generare nuova vita; nei Veda successivi, come nell’Atharva Veda, il termine è legato ai ṛṣi, i saggi che attraverso pratiche ascetiche potevano acquisire poteri e conoscenza, mentre nelle Upanishad viene inteso anche come strumento per trascendere l’umana condizione e giungere alla realizzazione del sé e a mokṣa, la liberazione. Anhe il Mahābhārata narra storie di saggi che, grazie alla pratica, riescono a ottenere siddhi (poteri straordinari), tuttavia, mette in guardia dai pericoli dell’ascetismo estremo, suggerendo che l'ardore deve essere accompagnato da saggezza e moderazione. È sotto l’influenza delle scuole ascetiche e yogiche che tapas passa dall’essere una forza generativa a un mezzo per la purificazione e la trasformazione dell'individuo. Questo principio è inserito tra i Niyama nello Yoga Sutra di Patañjali (II sec. a.C.-IV sec. d.C.) e si riferisce al fuoco ascetico che forgia il corpo e la mente dello yogin nel suo cammino verso la liberazione. Nelle tradizioni Yoga successive tapas diviene più specifico e associato ai rituali e alle tecniche di pranayama, asana e meditazione, allo sforzo per mantenere Sādhanā, l'insieme di pratiche volte alla crescita spirituale. I testi medievali, come lo Haṭha Yoga Pradīpikā, enfatizzano l’idea che attraverso l’autodisciplina e la purificazione del corpo si possa raggiungere un livello più elevato di consapevolezza. Il concetto di tapas si diffuse progressivamente in oriente, coinvolgendo altre filosofie e religioni, che ne svilupparono interpretazioni proprie. Nella tradizione jainista, esso assume una dimensione integrale, dove i tapasvin aderiscono a un ascetismo estremo per eliminare il karma e accelerare il cammino verso la liberazione attraverso pratiche molto rigorose, come il digiuno o l’isolamento prolungato. Nel Buddhismo è il Buddha stesso a sperimentare le pratiche ascetiche, esperienze che lo aiuteranno a maturare il suo pensiero di armonia tra rigore e moderazione. Parallelamente anche nel monachesimo occidentale si svilupparono forme ascetismo severe che arrivavano a mortificare il corpo e la mente del praticante. Oggi tapas trova applicazione nella vita quotidiana come sinonimo di autodisciplina equilibrata, non è possibile, infatti, praticare tapas senza tenere in considerazione brahmacharya (la moderazione) e ahimsa (la non violenza), Yama e Niyama necessitano, infatti, di un interscambio continuo e simbiotico nell’evoluzione del praticante. Il SutraQui sotto è riportato il passo che riguarda tapas tratto dallo Yoga Sūtra di Patanjali:
कायेन्द्रियसिद्धिरशुद्धिक्षयात्तपसः
2.43 Kāyendriya siddhiḥ aśuddhi kṣayāt tapasaḥ TraduzioneKāya: corpo
Indriya: organi di senso Siddhiḥ: perfezione Aśuddhi: impurità, opacità Kṣayāt: distruzione Tapasaḥ: attraverso l'ardore Dall'ardore [nella disciplina], in virtù della conseguente cessazione delle opacità, si scorge la [possibilità di] perfezione fisico sensoriale. [F. Squarcini(a cura di), Patañjali, Yogasūtra, Giulio Einaudi editore, Torino, 2015] SignificatoAttraverso l'ardore ascetico si purifica il corpo e la mente e si raggiunge la piena padronanza del corpo e dei sensi, cioè la disciplina aiuta a migliorarsi, avvicinando alla perfezione. Tapas nella vitaIn un’epoca in cui si insegue la gratificazione immediata a scapito della perseveranza, riscoprire il valore di tapas può rappresentare una risorsa per vivere in maniera più intensa e realizzata. Il concetto di ardore è ormai slegato dai dettami dell’ascetismo radicale e, se applicato nella quotidianità, può dare un contributo valido per l’evoluzione interiore e il perseguimento dei propri obiettivi. Tapas non è solo disciplina fisica, è anche e soprattutto un atteggiamento mentale e comportamentale che aiuta a sviluppare costanza, determinazione e resistenza alle difficoltà, ad affrontare le sfide con coraggio, senza abbattersi di fronte agli ostacoli e rinunciando a stratagemmi facili ma inconcludenti. Questo principio ha a che fare con il raggiungimento del successo, quello reale e duraturo, che ci fa sentire appagati e contenti (santosa) nella vita di tutti i giorni. Tapas dà buoni risultati nel campo della crescita professionale e personale in quanto sviluppa la capacità di mantenere l'impegno nel lungo termine, anche quando le circostanze non sono favorevoli. Concentrarsi attivamente sulle proprie aspirazioni, rinunciando alle distrazioni, è l’atto di volontà che più avvicina ai propri obiettivi: che si tratti di studio, lavoro, di un intento o della crescita spirituale, riuscire a perseverare a dispetto delle avversità è la formula del successo. Tuttavia, occorre mantenere l’armonia ed evitare un eccesso di tapas: la disciplina non deve diventare fanatismo o rigidità, ma deve rimanere sempre equilibrata e funzionale alla crescita. In quest’ottica occorre porsi degli obbiettivi fattibili e nutrirli con pazienza e dedizione, imparare a vedere le difficoltà come un'opportunità di crescita, trasformando la fatica in forza, gli ostacoli in apprendimento e le paure in sfide per superare i propri limiti. Chiediti con onestà (satya) cosa vuoi raggiungere davvero e perché vuoi farlo, analizza tutti i benefici che potresti ottenere, ma anche gli svantaggi, una visione chiara e consapevole costituirà la tua personale mappa per imboccare il percorso giusto. Ciò vuol dire coltivare tenacia e costanza, non farsi abbattere dalle cadute, ma rialzarsi e ricominciare, mettendo da parte se necessario i "sentimenti zavorra", come l’eccessivo orgoglio o il timore, che impediscono di avanzare. Tapas vuol dire mantenere viva la fiamma dell’amore per ciò che si sta ricercando. Per procedere con fermezza è importante costruire una tabella di marcia che ponga una serie di obiettivi graduali, che sono senza dubbio più facili da rispettare e richiedono meno sforzo. La meta si raggiunge con maggiore sicurezza compiendo un passo dopo l’altro, meglio evitare le scorciatoie, fare un salto è più rapido ma sarebbe difficile atterrare nel punto giusto e ci si potrebbe far male. Concedersi il giusto tempo permette di focalizzarsi sui successi e non sui fallimenti, che rimarranno confinati ad eventi di portata limitata, sempre contornati da una serie di vittorie parziali ma tangibili. Porsi piccoli traguardi a breve scadenza permetterà di raggiungere grandi risultati nel lungo termine. A tal fine può essere utile sperimentare i principi dello Slow living che supportano uno stile di vita dal ritmo lento. Tapas non è una pratica ostinata e sterile ma un principio trasformativo per la propria evoluzione fisica, psichica e spirituale, applicarlo nella vita quotidiana si rivela efficace per migliorarsi e perseguire uno stile di vita sano: scelte come l’alimentazione equilibrata, l’esercizio fisico regolare o l'introduzione di una qualsivoglia buona abitudine, richiedono disciplina e forza di volontà. Chi sperimenta tapas nella cura del corpo e della mente sa bene che la salute non è solo il risultato di azioni sporadiche, ma di un impegno costante e durevole nel tempo. Creare un metodo, fatto di piccole routine che rendano le proprie azioni un’abitudine piacevole, aiuterà a mantenere la continuità necessaria per portare a termine i propri intenti. Allo stesso modo, tapas può essere applicato nella sfera emotiva per imparare a gestire le emozioni e le situazioni stressanti senza perdere il focus e la calma. Coltivare la pazienza e l’autocontrollo permette di vivere relazioni più equilibrate e di ritrovare l'armonia, favorisce lo sviluppo di una comunicazione più efficace e consapevole, che evita le reazioni impulsive o distruttive, aiutando a rispondere con pacatezza e lucidità, anziché in modo irrazionale e aggressivo. Lo Yoga con le sue pratiche per il benessere psicofisico è uno strumento perfetto per sviluppare tapas, non solo aiuta a forgiare il corpo, ma anche ad allenare l’autodisciplina e a non perdere la motivazione. Anche l’impegno sociale rappresenta una forma di tapas elevata e costruttiva, lottare per le proprie idee, per una causa etica, fare volontariato, nobilita lo spirito attraverso attività concrete che presuppongono perseveranza ed empatia e che possono portare a risultati importanti per sé e per la comunità. Leggi anche Prevenire per stare meglioLe allergie respiratorie sono principalmente causate dall'esposizione ai pollini rilasciati da alberi, erbe e piante, ma anche da altri allergeni ambientali, come polvere, muffe, acari e pelo di animale, che possono scatenare reazioni nell’organismo di chi è sensibile. Uno studio pubblicato su Environmental Research (Lindgren A et al., 2021) ha dimostrato che attuare misure preventive può alleviare i sintomi della rinite allergica fino al 40%. Osservare queste strategie in associazione ad un'efficace terapia naturale può aiutare a ridurre l’uso dei farmaci per il controllo dei sintomi, ed essere un valido supporto nel contrastare le allergie respiratorie, in special modo quelle stagionali. Strategie utili contro le allergieAdottare strategie quotidiane per ridurre l'esposizione agli allergeni può limitare la gravità dei sintomi, dormire meglio e migliorare la qualità della vita delle persone allergiche. A seguire alcuni suggerimenti che rappresentano un aiuto valido, privo di effetti collaterali, per chi soffre di allergie respiratorie. ✔ Monitora le previsioni sui pollini: i livelli di polline variano in base alla stagione, al clima e alla regione geografica, consulta il bollettino pollinico su app e siti meteo per controllare i livelli di polline e individuare i giorni a maggiore concentrazione ✔ Evita il contatto diretto con gli allergeni, non recarti in luoghi polverosi o densi di allergeni, non andare in campagna nei periodi di fioritura dei pollini a cui sei sensibile e se puoi resta dentro nei giorni ad alta concentrazione ✔ Evita di uscire negli orari critici in cui le piante rilasciano i pollini, di solito la mattina presto tra le 5:00 e le 10:00 e all’imbrunire, se possibile limita le attività all’aperto nei giorni ventosi e secchi, in cui il polline si diffonde più facilmente ✔ Utilizza protezioni contro gli allergeni, come i filtri nasali specifici per le allergie, mascherine, occhiali da sole e berretto per ridurre il contatto di polvere, pollini e allergeni con naso, occhi e capelli ✔ Chiudi gli infissi e assicurati che siano privi di spifferi, cambia l’aria a mezzogiorno, quando la concentrazione di pollini nell’aria è più bassa ✔ Pulisci giornalmente le superfici di casa per eliminare la presenza di polvere, acari e pollini, se possibile passare l’aspirapolvere con filtro HEPA almeno due volte a settimana ✔ Utilizza condizionatori e purificatori d’aria con filtri HEPA per ridurre la presenza di allergeni nell’aria domestica ✔ Lava regolarmente i tessuti d'arredo, come tende, tappeti e biancheria da letto per eliminare eventuali tracce di allergeni ✔ Fai la doccia e lava i capelli non appena rientri a casa per eliminare pollini, inquinanti e altri allergeni accumulati durante il giorno ✔ Cambia i vestiti dopo aver trascorso del tempo all’aperto o in luoghi sporchi e polverosi e lavali frequentemente ✔ Evita di stendere i panni all’aperto nei periodi di alta concentrazione di polline, preferisci uno stendino dentro casa o l'asciugatrice ✔ Spazzola gli animali regolarmente per rimuovere pollini e allergeni che si incastrano nel pelo durante le passeggiate all’aperto, evita che dormano sul letto durante la stagione delle allergie ✔ Integra con rimedi naturali, come la quercetina, una sostanza con alto potere antinfiammatorio presente in frutta e verdura, ad esempio in capperi, peperoni, mele e cipolle ✔ Consuma alimenti ricchi di Omega-3, che riducono la risposta infiammatoria dell'organismo: semi di lino, di chia e olio di alghe sono le fonti vegetali più ricche di questi acidi grassi ✔ Mangia cibi fermentati naturali per migliorare la salute intestinale e ridurre la permeabilità dell'organismo agli allergeni ✔ Controlla la vitamina D, mantenere un apporto adeguato di questa vitamina supporta il sistema immunitario e contrasta la comparsa delle allergie Il contenuto di questo articolo non sostituisce in alcun modo la consulenza, la diagnosi o la terapia medica professionale. Leggi anche Che cos'è l'allergiaLe allergie sono una reazione immunitaria eccessiva nei confronti degli allergeni ambientali presenti nell'aria, in special modo ai pollini rilasciati da alberi, erbe e piante, durante determinati periodi dell’anno, ma anche nei confronti di polveri, acari, alimenti. farmaci e sostanze chimiche inalabili o con le quali l'organismo entra in contatto. I meccanismi dietro le reazioni allergicheLe allergie stagionali si verificano quando il sistema immunitario per errore identifica come una minaccia sostanze solitamente innocue. Questo processo è mediato da una serie di reazioni biochimiche in cui le cellule immunitarie rilasciano mediatori infiammatori, che causano i principali sintomi allergici. Nel momento in cui l'organismo entra in contatto con l'allergene si scatena una vera e propria cascata infiammatoria.
I sintomi delle allergie respirartorieSecondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), milioni di persone nel mondo patiscono questa condizione che può compromettere significativamente la qualità della vita, provocando rinite allergica, nota anche come febbre da fieno, e sintomi più o meno invalidanti, come starnuti, congestione nasale, difficoltà respiratorie, affaticamento, gonfiore e prurito agli occhi, alle mucose e alla pelle. Sebbene gli antistaminici e altri farmaci siano comunemente usati per trattare queste spiacevoli manifestazioni, sempre più ricerche stanno dimostrando l'efficacia di rimedi naturali per alleviare i sintomi delle allergie stagionali. Rimedi naturali contro le allergieIl trattamento dell’infiammazione è un aspetto cruciale nella gestione delle allergie stagionali, i farmaci convenzionali come gli antistaminici e i corticosteroidi sono le terapie più utilizzate, tuttavia, negli ultimi anni c'è stato un crescente interesse per l'uso di estratti di piante, radici, erbe officinali e funghi medicinali come soluzioni naturali complementari o alternative, poiché generalmente presentano minori effetti collaterali e controindicazioni rispetto ai farmaci tradizionali. I principali campi d’impiego sono la prevenzione, attraverso il rafforzamento del sistema immunitario, e la riduzione dei sintomi, per portare sollievo nei periodi a forte esposizione. A seguire, esploreremo i principali rimedi naturali e fitoterapici che possono migliorare significativamente la qualità della vita, avendo dimostrato un discreto potenziale nel trattamento delle allergie stagionali.
Gli antociani e gli acidi grassi omega-6 presenti nel Ribes nero rinforzano la barriera epiteliale, riducendo la permeabilità agli allergeni e il danno infiammatorio, mentre le proantocianidine favoriscono la crescita di batteri benefici, migliorando la diversità del microbiota intestinale e la tolleranza agli allergeni. Le fonti naturali di questi preziosi principi si trovano prevalentemente nelle bacche e nelle gemme del Ribes nero, che può essere consumato fresco o in tisana. Per una terapia antiallergica più fruibile ed efficace bastano circa 600 mg al giorno di estratto secco o olio di Ribes nero all’arrivo della stagione delle allergie per almeno 8-12 settimane, ricordando che va usato con cautela nei pazienti con epilessia e in quelli in terapia anticoagulante, per via delle proprietà fluidificanti.
L’uso di questa pianta aiuta a bloccare i recettori dell’istamina (H1) e a ridurre la degranulazione dei mastociti, limitandone il rilascio nell’organismo. La risposta allergica è caratterizzata dalla produzione di citochine, l’ortica riduce la produzione di queste molecole, attenuando l’infiammazione delle vie respiratorie. L’ortica ha dimostrato di modulare la risposta immunitaria, aumentando la produzione di cellule T regolatorie (Treg), che svolgono un ruolo chiave nel controllo delle allergie, dimostrando di influenzare la risposta immunitaria e di migliorare la tolleranza agli allergeni. È possibile beneficiare degli effetti direttamente dalla fonte naturale, consumando cioè le foglie fresche o essiccate della pianta in risotti e contorni o bevendo un 1-2 tazze di infuso al giorno. Nella terapia antiallergica si assumono quotidianamente 300-600 mg di estratto secco di ortica per almeno 3 mesi. Ricordiamo che può interagire con terapie a base di anticoagulanti, quindi, meglio non assumerla in concomitanza.
Questa sostanza, infatti, riduce lo stress ossidativo nelle cellule epiteliali delle vie respiratorie, i livelli di IgE e gli eosinofili nel sangue, inoltre, è stata dimostrata la sua capacità di stabilizzare i mastociti, riducendo il rilascio di istamina e citochine infiammatorie. Le principali fonti naturali di quercetina sono i capperi, le cipolle rosse, il radicchio, il peperone giallo, il peperoncino e il tè verde, ma anche frutti come ribes, mirtilli e mele rosse ne sono ricchi, quindi un buon modo per introdurre questa preziosa sostanza nell’organismo è quello di preparare delle pietanze che contengano i vegetali che ne sono ricchi, ad esempio, delle insalate miste da consumare quotidianamente, magari accompagnate da una tazza di tè verde. Nella terapia antiallergica si può scegliere di assumere la quercetina in maniera concentrata attraverso integrartori naturali con una dose di 300 mg sino a un massimo di 800 mg/die per 8-12 settimane, preferendo formulazioni con bromelina, che ne migliora l’assorbimento.
Le allergie stagionali derivano da una risposta iperattiva del sistema immunitario agli allergeni ambientali, i probiotici possono riequilibrare questa risposta migliorando la funzione delle cellule regolatorie del sistema immunitario. L’intestino infatti ospita il 70% delle cellule immunitarie del nostro corpo, e un microbiota sano è essenziale per una risposta immunitaria equilibrata: assumere probiotici rinforza la barriera intestinale, impedendo il passaggio di antigeni allergenici nel flusso sanguigno e riducendo la produzione di istamina e citochine infiammatorie. È possibile assumere i probiotici da fonti naturali e ottenere numerosi benefici, si trovano nello yogurt e nel kefir (anche nelle loro versioni vegan), in bevande come la kombucha e nelle verdure fermentate, ad esempio nei crauti e kimchi. Tra i ceppi più efficaci per la terapia antiallergica troviamo: Lactobacillus rhamnosus GG, Bifidobacterium lactis, Lactobacillus casei, di cui se ne consiglia un dosaggio di 1-2 miliardi al giorno in miscela per almeno 8 settimane, mentre per ridurre il prurito al naso si suggerisce lo spray nasale a base di Lactobacillus casei per 6 settimane.
Il fungo Chaga contiene inotodiol, un composto capace di stabilizzare i mastociti, prevenendo il rilascio di istamina, inoltre, è in grado di indurre una maturazione atipica nelle cellule dendritiche, migliorando la selettività del sistema immunitario nel distinguere tra sostanze innocue e allergeni. Anche il Reishi possiede proprietà stabilizzanti sui mastociti, ricco di polisaccaridi e i triterpeni, è in grado di ridurre il rilascio di istamina, le citochine e la gravità dei sintomi allergici. La fonte naturale è costituita dai funghi freschi o essiccati, che possono essere consumati includendoli nella preparazione di noodles, antipasti, polpette, zuppe e risotti. La dose per la terapia antiallergica è di 500-600 mg di estratto secco di funghi al giorno per 8-10 settimane, assumendo le singole varietà o mixandole senza, però, sforare il dosaggio. Questi funghi non sono indicati per i soggetti fortemente immunodepressi o con ipotensione severa, inoltre, possono interagire con le terapie anticoagulante e insulinica. Il Chaga è sconsigliato a chi soffre di calcoli renali, poiché ricco di ossalati. Il contenuto di questo articolo non sostituisce in alcun modo la consulenza, la diagnosi o la terapia medica professionale. Leggi anche Cambiare con la primaveraLa primavera rappresenta un importante periodo di transizione caratterizzato da un aumento delle ore di luce e delle temperature e più in generale dal cambiamento delle condizioni ambientali, che portano a un progressivo risveglio della natura, della fauna e della flora. Queste trasformazioni influiscono profondamente anche sulla fisiologia umana, in particolare sul sistema immunitario ed endocrino, condizionando i livelli ormonali, il ritmo circadiano, il metabolismo e persino la regolazione dell'umore. Per far fronte a tali cambiamenti l’organismo si deve riadattare ed è per questo che in primavera è più facile andare incontro ad alcuni inconvenienti, come disturbi del sonno, sbalzi d'umore, variazioni dell’energia e un aumento della suscettibilità alle allergie. Ma non c'è da preoccuparsi, la strada giusta è assecondare i cicli della natura e cambiare insieme ad essa. Cinque strategie per rigenerarsiIn primavera, dunque, può essere d’aiuto adottare strategie mirate per sostenere la salute psicofisica e andare incontro in armonia al cambiamento. A seguire, vi proponiamo cinque consigli di benessere per affrontare questa stagione con equilibrio, leggerezza e vitalità.
Uno dei principali benefici è legato alla sintesi della vitamina D, l’esposizione al sole attiva la produzione di questo ormone, essenziale per il metabolismo osseo, la funzione muscolare e il sistema immunitario, la sua carenza causa disturbi dell’umore, debolezza e aumentato rischio di infezioni. Praticare attività all’aperto può essere benefico soprattutto se associato al movimento, perciò se non hai ancora questa abitudine inizia a svolgere piccoli lavori fuori dalle mura domestiche, come il giardinaggio, la pulizia degli ambienti esterni o lavori di falegnameria e costruzione; anche attività più statiche come leggere, mangiare o disegnare all'aperto ti aiuteranno comunque a incrementare la sintesi di vitamina D e a sentirti in armonia con la natura. Cogli l’occasione per stare fuori ogni volta che puoi, bastano 30 minuti di camminata al giorno, preferibilmente in parchi o aree verdi, per vedere i primi effetti positivi sulla salute mentale e cardiovascolare. Gladwell et al. nel 2013 su Psychoneuroendocrinology hanno dimostrato che 30 minuti di esercizio in un ambiente naturale riducono significativamente i livelli di cortisolo rispetto all’esercizio in palestra. Fare sport outdoor, come corsa, ciclismo o escursionismo, aiuta a rafforzare la muscolatura, migliorare la resistenza cardiovascolare e ridurre lo stress. Uno studio di Thompson Coon et al. pubblicato nel 2011 su Environmental Science & Technology, sottolinea come camminare o correre in un ambiente naturale favorisca una maggiore ossigenazione del sangue e migliori la variabilità della frequenza cardiaca, indice di buona salute cardiovascolare. Trascorrere del tempo all’aperto favorisce una maggiore connessione con la natura, che è stata associata a livelli più bassi di depressione e ansia. Le pratiche dolci contribuiscono a risvegliare l’organismo, lo yoga all’aria aperta sarà il miglior alleato della tua salute psicofisica, questa disciplina, che combina movimento, respirazione consapevole e meditazione, ti regalerà una sferzata benessere per il corpo e per la mente. L’attività fisica in primavera, inoltre, favorisce la neurogenesi, ovvero la formazione di nuove connessioni neurali, migliorando la memoria e la capacità di concentrazione. Uno studio pubblicato su Nature da Cotman & Berchtold nel 2002 ha evidenziato che l’esercizio regolare aumenta la produzione di BDNF, una proteina che supporta la crescita e il mantenimento delle cellule cerebrali.
L’inizio della primavera è l'occasione giusta per esaminare ciò che mettiamo nel piatto, il periodo ideale per depurare l’organismo naturalmente, supportando i processsi fisiologici di eliminazione delle tossine. Sebbene il corpo umano possegga già meccanismi di detossificazione efficaci, regolati principalmente da fegato, reni, polmoni, intestino e pelle, è possibile ottimizzare questi processi attraverso il cibo. Una dieta detox ci offre l’opportunità per ripristinare l'equilibrio e ritrovare energia attraverso alimenti leggeri e ricchi di antiossidanti, che sostengono il sistema immunitario, migliorano la funzionalità epatica e metabolica. L’idratazione è fondamentale, bere molta acqua favorisce la diuresi, il drenaggio linfatico e l’eliminazione delle scorie attraverso i reni, inoltre, qualche tazza di tè verde, magari accompagnata da frutti di bosco e un pezzetto di cioccolato extra fondente, arricchirà la nostra dieta di polifenoli, flavonoidi e antociani, che supportano la depurazione del fegato. È sempre più evidente la stretta connessione tra dieta e salute mentale, un cambiamento nell'alimentazione, inftti, può influenzare anche il benessere psicologico. Secondo "The gut-brain axis: interactions between enteric microbiota, central and enteric nervous systems," pubblicato nel 2015, l'equilibrio del microbiota intestinale è in grado di condizionare la salute mentale e persino il nostro comportamento. Oggi sappiamo che le diete plant-based sono altamente depuranti e possono avere un impatto positivo sulla salute della psiche, essendo tra le più efficienti nel migliorare la qualità del nostro microbiota. Consumare frutta di stagione come le fragole, nespole e ciliegie, ci fa fare un pieno di vitamine; rucola e verdure a foglia verde ricche di clorofilla, come spinaci, bietole, cavolo nero, aiutano a neutralizzare le sostanze tossiche; via libera a legumi e fibre, come fave, ceci, piselli, cereali integrali e semi di lino, che migliorano la salute del microbiota e la motilità intestinale, favorendo l’eliminazione di tossine liposolubili attraverso la bile. Molte tradizioni religiose includono il digiuno come atto di purificazione proprio nei periodi limitrofi alle feste e nei cambi di stagione. Secondo i più recenti studi sospendere temporaneamente l’assunzione di cibo può promuovere la salute e la longevità. "Fasting: A Double-Edged Sword" pubblicato nel 2020, sottolinea come il digiuno possa modulare la risposta infiammatoria nell'organismo, mentre lo studio "Intermittent Fasting: The Choice for a Healthier Lifestyle" pubblicato nel 2019 esplora gli effetti del digiuno intermittente, concludendo come digiunare per brevi periodi possa contribuire a una migliore regolazione della glicemia, utile nella prevenzione del diabete di tipo 2. Altri studi evidenziano come il digiuno possa stimolare il meccanismo di autofagia, un processo che coinvolge la pulizia e il riciclo di componenti cellulari danneggiate o obsolete, fornendo all'organismo un modo per rigenerarsi. Inoltre, il digiuno intermittente promuove la "browning" del tessuto adiposo bianco, favorendo la trasformazione di cellule adipose che immagazzinano grasso in cellule più attive che bruciano energia.
Un approccio olistico che combina fitoterapia e strategie ambientali può offrire una soluzione efficace per gestire le allergie e gli strascichi dei malanni stagionali. Prendersi cura delle cavità nasali è il primo passo per stare bene. Il naso, oltre ad essere il primo organo d'ingresso per l'aria, costituisce anche il punto d'accesso per eventuali virus, batteri e pollini nelle vie respiratorie. La tradizione Yoga e l’Ayurveda ci vengono in soccorso con delle pratiche specifiche per la cura delle cavità nasali, come Jala Neti e Nasya, rispettivamente il lavaggio e la terapia nasale. Dedicare qualche minuto al giorno a queste abitudini igieniche aiuterà a mantenere le mucose pulite e in salute, quindi, a contrastare l’insorgere di malanni stagionali e tenere lontano gli allergeni. Evitare l’esposizione diretta ai pollini nelle ore di maggiore concentrazione, che solitamente coincidono con le prime ore del mattino e il tardo pomeriggio, può contribuire a ridurre l’irritazione delle vie respiratorie. Anche la scelta dell’alimentazione può giocare un ruolo chiave: una dieta ricca di antiossidanti, acidi grassi omega-3 e polifenoli può contribuire a rafforzare le difese immunitarie e ridurre l’infiammazione di basso grado che caratterizza le reazioni allergiche. L’integrazione di rimedi naturali studiati dalla scienza, come quercetina, butirrato, perilla e funghi medicinali, può rappresentare una strategia efficace per migliorare la qualità della vita di chi soffre di allergie stagionali. I cicli della della natura sono come un grande respiro, secondo la tradizione Yoga la respirazione è il ponte tra interno ed esterno, che ricalca su piccola scala il movimento universale, per questo dedicare ogni giorno qualche minuto al pranayama è un ottimo esercizio per restare in salute ed entrare in armonia con sé stessi e con l’ambiente circostante. Le pratiche più adatte a questo periodo sono quelle equilibranti per trovare serenità e stabilizzare l’umore, come Nadi Shodhana, e i Sama Vritti pranayama, in particolare la respirazione quadrata e quella triangolare, ma anche quelle energizzanti, quando si voglia ottenere più forza e vitalità in sintonia con il mood della stagione, come Bhastrika Pranayama e Kapalabhati.
Questa stagione è il momento ideale per riattivare le energie sopite, esplorare nuove possibilità e allinearsi con i cicli della natura, agevolando il cambiamento e la crescita personale. Lo Yoga può aiutarci attraverso pratiche come la meditazione e il movimento consapevole, lavorando sul corpo, ad esempio con uno stile come il Vinyasa, perfetto per ritrovare la forma, la forza e la flessibilità, ma anche sul mondo interiore, tramite pratiche che favoriscono la trasormazione interiore e il rinnovamento spirituale. Il pranayama è uno degli strumenti più potenti per stimolare l’energia, esercizi come Bhastrika Pranayama e Kapalabhati sono associati a un incremento della coerenza cardiaca e della neuroplasticità cerebrale, quindi, della lucidità mentale e della vitalità. Studi sulle tecniche di pranayama e meditazione hanno evidenziato che queste pratiche possono influenzare l’attività del sistema nervoso autonomo e ridurre l’infiammazione sistemica, favorendo uno stato di benessere profondo. La primavera, con il suo potere di rinascita e trasformazione, è spesso associata al risveglio della Kundalini, l’energia latente che giace alla base della colonna vertebrale secondo la tradizione yogica e che proprio come la primavera segna il ritorno della luce e della crescita dopo il periodo di quiete invernale. L’attivazione della Kundalini porta nuova energia, trasformazione e apertura, secondo la tradizione, rappresenta la forza vitale primordiale che risale attraverso i chakra, portando maggiore consapevolezza, vitalità ed espansione spirituale. La meditazione sui chakra è un metodo efficace per facilitare questo processo, essa usa la concentrazione focalizzata e la visualizzazione dell’energia che si muove da un centro all’altro lungo la colonna vertebrale. Questo è il periodo giusto per introdurre delle novità, che si tratti di una buona abitudine o di un nuovo progetto, la primavera è il momento perfetto per ripartire, per incominciare quella cosa che volevi fare da tanto tempo o che hai pianificato all’inizio del nuovo anno, prima che la pigrizia e la procrastinazione prendessero il sopravvento. Quando il corpo e la mente sono naturalmente predisposti al rinnovamento si presenta l’occasione per portare nuova linfa ed energia nella propria vita. Se fai yoga introduci un sankalpa per esprimere la tua intenzione all’inizio e alla fine della tua pratica, ripetendolo per almeno quindici giorni. Complice il crescente ottimismo e il bel tempo sarà più semplice onorare i buoni propositi e, aggiungendo una certa dose di costanza e determinazione, nessuno potrà più fermarti!
I cambiamenti primaverili favoriscono una maggiore predisposizione alla gratitudine, l’aumento delle ore di luce solare stimola la produzione di serotonina, il che spiega perché molte persone si sentano più ottimiste e inclini a riconoscere gli aspetti positivi della propria vita. Inoltre, trascorrere del tempo in contatto con l'ambiente che si risveglia, attiva circuiti cerebrali legati alla biofilia, il senso innato di connessione con la natura, che è stato associato a livelli più alti di benessere emotivo. Praticare la gratitudine stimola il sistema parasimpatico, la componente del sistema nervoso autonomo che favorisce il rilassamento e la rigenerazione, inoltre, contribuisce ad abbassare la pressione sanguigna, a ridurre i livelli di cortisolo e a migliorare la qualità del sonno (Jackowska et al., The impact of gratitude on psychological well-being and physical health, 2016, Journal of Health Psychology). Dal punto di vista biologico, la gratitudine è strettamente legata alla regolazione di neurotrasmettitori, come la dopamina e la serotonina, entrambi fondamentali per la sensazione di benessere e soddisfazione. Le neuroscienze evidenziano come esprimere gratitudine attivi le aree della corteccia prefrontale e del sistema limbico, regioni associate alla regolazione delle emozioni e alla motivazione. Nello studio The Psychology of Gratitude, condotto del 2003 presso l’Università della California, si evidenzia come praticare la gratitudine per 21 giorni consecutivi porti a una maggiore attivazione della corteccia prefrontale mediale, migliorando la capacità di regolazione dello stress e favorendo una visione più positiva della vita. Sviluppare Santosha, focalizzandosi sul riconoscimento delle cose positive presenti nella propria vita, è uno un ottimo metodo per incrementare l’empatia e il senso di appagamento. La scrittura di un diario della gratitudine, in cui segnare tutto ciò per cui ci sentiamo grati, è un esercizio salutare: secondo Gratitude and well-being: A review and theoretical integration del 2010, coloro che scrivono regolarmente pensieri di gratitudine sperimentano un aumento significativo del senso di benessere rispetto a coloro che non introducono questa abitudine. Infine, fai fiorire il tuo cuore tramite piccoli gesti di amore e gentilezza: uno dei mezzi più efficaci per migliorare il benessere psicoemotivo è la manifestazione diretta di gratitudine verso le altre persone, l’ambiente e la natura, farà sentire meglio anche te. Leggi anche Che cos'è il Golden Milk Il Golden Milk, noto anche come Latte D'oro o Haldi Doodh, per via del suo colore giallo oro, è una bevanda tradizionale indiana che ha guadagnato fama in tutto il mondo grazie ai suoi numerosi effetti benefici sull’organismo. Si tratta di latte speziato a base di curcuma tradizionalmente servito mescolando latte animale o vegetale con curcuma, pepe nero e altre spezie. La sua origine risale all'antica medicina ayurvedica, un sistema di cura che ha un approccio olistico alla salute e al benessere, adoperato da migliaia di anni nell'India meridionale e in altre regioni asiatiche. L'Haldi Doodh è da sempre una bevanda cara allo yoga, usata dai praticanti come rimedio per migliorare l’elasticità e mantenere in salute le articolazioni. Benefici del Latte d'OroNel corso degli anni, la popolarità del Golden Milk è cresciuta a livello globale, anche grazie al riconoscimento da parte della scienza dei suoi benefici, che vanno dalla riduzione dell'infiammazione a un pregevole effetto protettivo sull'organismo. Questa bevanda è indicata non solo per i praticanti yoga, ma anche per gli sportivi e per chiunque soffra di problematiche articolari e malattie infiammatorie. La curcuma, infatti, è uno degli elementi cardine della medicina ayurvedica per il trattamento di alcuni disturbi, tra cui dolori articolari, infiammazioni, problemi digestivi e malattie della pelle. I suoi effetti prodigiosi sono principalmente attribuiti alla curcumina, il più importante principio attivo della curcuma, noto per le sue proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e rinvigorenti. Anche altre spezie possono contribuire a rendere il Latte d’oro una bevanda terapeutica, ad esempio, la combinazione di curcuma e pepe nero ne ottimizza le qualità, permettendo al corpo di assorbire meglio i preziosi principi attivi contenuti nel decotto. Un antinfiammatorio naturaleUna delle proprietà più note del Golden Milk è la sua capacità di ridurre l'infiammazione dell’organismo. La curcumina agisce su diversi meccanismi biochimici che regolano la risposta infiammatoria nel corpo a livello sistemico e locale, inibendo numerosi mediatori dell'infiammazione, tra cui le citochine infiammatorie come TNF-alfa (Fattore di Necrosi Tumorale), IL-1 (Interleuchina-1), IL-6 (Interleuchina-6) e COX-2 (Cicloossigenasi-2), contribuendo così a ridurre i sintomi legati a malattie infiammatorie croniche, come l'artrite reumatoide, le malattie cardiovascolari e altre patologie correlate. Lo studio pubblicato sulla rivista The Journal of Nutritional Biochemistry nel 2015 di Zeng et al., ha evidenziato come la curcumina sia in grado di ridurre significativamente i livelli di marcatori infiammatori, come la proteina C-reattiva (CRP) e altre citochine pro-infiammatorie. Un'altra pubblicazione del 2017 sulla rivista Alternative Medicine Review condotto da Hewlings & Kalman ha esaminato approfonditamente gli effetti della curcumina, confermando le spiccate proprietà antinfiammatorie e approvandola come trattamento complementare nelle malattie infiammatorie croniche. Lo studio ha inoltre evidenziato come la curcumina sia in grado di ridurre l'attività delle cellule T e l'attivazione delle vie di segnalazione infiammatorie. L’aggiunta di pepe nero nella bevanda gioca un ruolo importante nell'incrementare la biodisponibilità della curcumina. Infatti, la piperina contenuta nel pepe inibisce gli enzimi che metabolizzano la curcumina, permettendo una maggiore concentrazione di curcumina nel flusso sanguigno. Questo meccanismo è stato documentato da Shoba et al. (1998) su Planta Medica, che ha provato come questo espediente aumenti l'assorbimento della curcumina fino al 2000%, migliorando significativamente gli effetti terapeutici della curcuma. Elisir di giovinezzaIl Golden Milk possiede anche un proprietà antiossidanti, grazie alla curcumina che neutralizza i radicali liberi, molecole instabili che possono danneggiare le cellule e contribuire all'invecchiamento precoce, alla formazione di malattie croniche e all'insorgere del cancro. Studi come Free Radical Scavenging Activity of Curcumin di Priyadarsini et al. (2003) pubblicato su Free Radical Biology and Medicine hanno mostrato che la curcumina ha un effetto protettivo, difendendo il corpo dal danno ossidativo. Questa preziosa sostanza ha mostrato attività anti-cancerogena, secondo Curcumin as an anticancer agent: A review di Kumar et al., pubblicato nel 2012 su Cancer Letters, la curcumina può prevenire lo sviluppo di tumori e bloccare la progressione di quelli esistenti. Essa inibisce la crescita delle cellule tumorali, promuovendo l'apoptosi, ovvero la morte cellulare programmata, e inibendo l'angiogenesi, cioè la formazione di nuovi vasi sanguigni che nutrono i tumori. La combinazione di curcuma con il pepe nero, inoltre, contribuisce alla salute cardiovascolare. La curcumina ha un effetto positivo sulla riduzione dei livelli di colesterolo LDL e trigliceridi, mentre aumenta i livelli di colesterolo HDL, aiutando a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. In Effects of curcumin on blood lipid concentrations: A systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. di Zeng et al. (2015) pubblicato in The Journal of Nutritional Biochemistry si conclude che la curcumina ha effetti benefici sul metabolismo lipidico e sulla salute cardiovascolare. Ricetta del Golden MilkLa preparazione del Golden Milk è abbastanza semplice e richiede pochi ingredienti fondamentali, qui sotto la ricetta tradizionale a base vegetale.
Ingredienti per 1 tazza di Golden Milk
Preparazione:
Varianti più famose del Golden Milk Le moderne varianti di questa bevanda si preparano addizionando alla versione base del Golden Milk altre spezie benefiche, che non solo ne migliorano il sapore, ma aumentano anche le proprietà terapeutiche. Oltre alla ricetta tradizionale, la più famosa è quella che prevede l’aggiunta di 1/4 di cucchiaino per tazza di zenzero, che favorisce la digestione, dona energia e aiuta a contrastare batteri e virus. Esistono molte versioni del latte d'oro preparate aggiungendo altre spezie benefiche, come la cannella, che riscalda, stimolala circolazione e possiede un naturale potere battericida, il cardamomo, che ha effetti digestivi e antinfiammatori, o la vaniglia, che aggiunge un sapore più dolce e una leggera proprietà antiossidante. ![]() In base alle preferenze si può sostituire il latte di soia con altre bevande vegetali, come il latte di mandorla, di riso o di avena per un gusto naturalmente dolce, e tra le più apprezzate la versione con latte di cocco, che non solo conferisce un gusto esotico, ma migliora anche la consistenza della bevanda. Se si desidera un sapore più dolce, basta aggiungere dei dolcificanti naturali come stevia, mascobado, sciroppo d'acero, di agave o stevia, tuttavia, si sconsiglia di addizionare troppi zuccheri e di evitare gli quelli raffinati, che possono ridurre i benefici complessivi della bevanda. La pasta di curcumaPer maggiore comodità è possibile realizzare una base per creare il Golden Milk al momento creando una pasta da conservare in frigorifero e usare al bisogno
Ingredienti:
Preparazione:
Come conservare il Golden MilkIl metodo per preparare il Latte d'Oro è semplice e veloce, senza dubbio, quello che offre il pieno potenziale terapeutico è la preparazione al momento usando radice di curcuma grattugiata, tuttavia, se non disponi dell’ingrediente fresco puoi usare la curcuma in polvere, acquistandola nel reparto delle spezie. Non sempre si ha il tempo di fare il Golden Milk ogni giorno, per ovviare a questo problema si può preparare la pasta di curcuma da tenere in frigo per un massimo di 20 giorni e usare al bisogno, prelevandola sempre con un cucchiaio pulito per evitare contaminazioni. Un altro modo per averla subito pronta è quello di creare una piccola scorta preparando una quantità maggiore di Golden Milk e conservandolo in frigorifero per un massimo di 3 giorni dentro un contenitore ermetico. Durante il periodo di conservazione la bevanda potrebbe separarsi, quindi è importante mescolarla bene prima di consumarla, inoltre, è possibile riscaldarla di nuovo, ma occorre fare attenzione a non portarla mai a ebollizione, poiché potrebbe compromettere l’efficacia dei suoi nutrienti. Quando bere il Golden MilkIl Golden Milk può essere consumato durante tutto l'anno, ma è nei mesi freddi che dona il massimo del suo contributo all’organismo, poiché aiuta a riscaldare il corpo, stimolare la circolazione e rinforzare il sistema immunitario, pertanto, consumato caldo in autunno e in inverno, risulta particolarmente utile per affontare il freddo e proteggere dai malanni tipici del clima rigido. Le proprietà antinfiammatorie e antiossidanti lo rendono ideale anche nel periodo primaverile, quando le allergie stagionali e disturbi legati alla congestione nasale sono comuni, in questo caso è preferibile sorseggiare la bevanda a temperatura ambiente. Il consumo del Golden Milk può essere occasionale o prolungato, tuttavia, per ottenere un effetto potenziato e duraturo se ne consiglia l’assunzione quotidiana. La tradizione yoga ne raccomanda l’uso per 40 giorni consecutivi, basta una tazza al giorno al mattino, nel pomeriggio o alla sera, a seconda delle necessità. Si può usare anche al bisogno in caso di raffreddore, influenza o altri disturbi passeggeri, il consiglio è di bere una tazza al giorno per alleviare il disagio sino alla risoluzione della malattia. Il momento della giornata ideale per bere il Golden Milk dipende in gran parte dalle esigenze e dall’obiettivo terapeutico: di mattina può fungere come tonico per cominciare la giornata con energia e vitalità, contribuendo a lenire gli eventuali dolori muscolari e articolari che si manifestano al risveglio; alla sera può essere un'abitudine utile a favorire il rilassamento e ridurre lo stress accumulatosi durante il giorno e, se consumato prima di andare a dormire, aiuta il corpo a rigenerarsi durante il sonno; assumere questa bevanda post allenamento è un’ottima idea, in quanto le sue benefiche proprietà aiutano a ridurre l'infiammazione muscolare e favorire il recupero dopo l'esercizio fisico. Controindicazioni del Golden MilkIl Golden Milk è una bevanda sicura, l’unico inconveniente è la colorazione gialla che lascia sui denti, facilmente eliminabile con una buona igiene orale. Tuttavia, potrebbe presentare delle controindicazioni nelle persone con sensibilità ad uno dei componenti e in rari casi dare luogo ad alcuni effetti collaterali come nausea, bruciore di stomaco, diarrea, crampi e fastidi intestinali. Se si presentasse uno qualunque di questi sintomi interrompere immediatamente il consumo. In particolare l’assunzione di curcuma potrebbe essere sconsigliata in presenza di calcoli biliari, colecisti, ulcere, in gravidanza e nei bambini al di sotto dei 3 anni di età, inoltre, potrebbe interagire con l’uso di anticoagulanti e la terapia insulinica. Il contenuto di questo articolo non sostituisce in alcun modo la consulenza, la diagnosi o la terapia medica professionale. Benefici del Golden Milk
Leggi anche Santosha sul tappetinoSaṃtoṣa o santosha è uno dei cinque niyama descritti nello Yoga Sutra di Patanjali e rappresenta il concetto di contentezza o soddisfazione interiore. Questo principio invita i praticanti a provare un senso di appagamento indipendente dalle condizioni materiali e dalle situazioni momentanee, migliorando la percezione del proprio livello di felicità e soddisfazione. La contentezza derivante da santosha non implica rassegnazione passiva o mancanza di aspirazioni, piuttosto accettazione della realtà e una profonda gratitudine per una vita più serena e consapevole. Secondo la filosofia yogica, realizzare questo principio è fondamentale per raggiungere uno stato di equilibrio mentale e spirituale. Esso incoraggia una visione limpida e positiva, inoltre, ha il potere di placare l'insorgere continuo dei desideri inopportuni e inconcludenti che spesso conducono all'insoddisfazione. Le pratiche su santosha sono volte ad aprire la mente e il cuore per far sì che possiamo riconoscere la bellezza e godere delle qualità positive di ciò che ci circonda, per trovare maggiore gioia e soddisfazione nel quotidiano, uno stato di contentezza stabile e duraturo che trascende le circostanze esterne. Santosha nella pratica degli asanaAttraverso asana, sequenze e mudra che risuonano in accordo con il secondo niyama è possibile contribuire alla realizzazione di santosha. Per uno svolgimento ottimale sarebbe opportuno scegliere uno spazio armonioso, magari familiare, oppure un luogo tranquillo in mezzo alla natura. Prima di iniziare concentrati sul respiro con la mano destra sul ventre e la sinistra sul petto, osserva il suo ritmo e i battiti che pian piano si placano, se vuoi puoi eseguire una respirazione per connetterti alla pratica, ad esempio, inspirando mentre unisci le mani sopra la testa in Anjali Mudra ed espirando mentre le riporti nella zona del cuore. Opta per movimenti dolci in modo da attivare i muscoli gradualmente, esegui un flusso gentile di posizioni semplici, ad esempio Supta Utthita Tadasana, Bitilasana, Urdhva Mukha Pasasana o la posizione della sfinge. Quando le principali rigidità del corpo saranno ammorbidite si potrà proseguire ad un ritmo più brioso per riscaldare adeguatamente la muscolatura ed elevare i livelli di energia, magari con ripetizioni dinamiche, come l'alternanza di Uttanasana e Hasta Uttanasana, oppure con una serie di Saluti al Sole. Tra le posture yoga più adatte ad onorare santosha troviamo Alanasana, Anjaneyasana, Ustrasana e altri gli piegamenti indietro che aiutano a sperimentare una gradevole sensazione di espansione del cuore, gratitudine e crescente energia. Queste posture, infatti, estendono la regione toracica, creando spazio fisico e psichico per accogliere gli effetti benefici della pratica e offrirci uno slancio di ottimismo. Posizoni simili ad Anahatasana, Chamatkarasana e Urdhva Dhanurasana, agevolano l'allungamento della parte frontale del corpo mantenendo il contatto con la terra, in questo modo aiutano a conseguire un'apertura consapevole, radicata nella realtà e nel presente. Anche le flessioni laterali estendono piacevolmente l'area del torace, troppo spesso sottovalutate, sono un vero toccasana per la schiena, predispongono al buon umore e contribuiscono a regalarci il mondo da angolature diverse e trasversali. Inserire nella propria routine yogica un numero appropriato di allungamenti laterali, partendo dalle posizioni più semplici, come Parsva Tadasana, sino a quelle più impegnative, come Parivrtta Janu Sirsasana o Parighasana, sarà utile per alleviare la tensione psicofisica, migliorare la simmetria della colonna vertebrale e donarci una buona dose di benessere per proseguire la giornata. Il sesto chakra, noto come Ajna, è tradizionalmente associato all'intuizione e alla consapevolezza, esso costituisce un ponte tra mondo interiore ed esteriore, dona calma e una visione più chiara, supportando uno stato mentale adatto allo sviluppo di santosha. Lavorare su Padmasana, Uttanasana e Janu Sirsasana e le altre posture legate al sesto chakra, migliora la comprensione di sé e del mondo. La pratica di posizioni di balancing correlate ad Ajna, come Garudasana, favorisce l'equilibrio psico-emotivo, la sensazione di radicamento e fiducia, migliorando la percezione della realtà e ricordandoci che la felicità di cui abbiamo bisogno si trova nell'essenza. Combinare i movimenti con il respiro è un ottimo metodo per agevolare il radicamento nel qui e ora, che favorisce uno stato immediato di benessere e pace interiore, mentre comporre delle mudra in accordo con la pratica, come Padma Mudra, utile ad incrementare l'apertura mentale, la concentrazione e generare una pacata gaiezza, e Hridaya Mudra, noto come il gesto del cuore, è ideale per connettersi con le proprie emozioni, coltivare compassione e far l'emergere emozioni positive. Scegli sequenze fluide che aiutino a modulare l'energia in maniera funzionale alla pratica: dopo aver iniziato con dolcezza per facilitare la connessione mente-corpo, e aver continuato con un ritmo più sostenuto per ottenere un incremento di energia e stimolare la produzione di ormoni del benessere, termina con movimenti gentili e consapevoli, in modo da assaporare il momento presente e le sensazioni positive che si sono generate durante la pratica. In Jathara Parivartanasana chiudi gli occhi e inizia a goderti il riposo. Per finire è importante concedersi un momento di rilassamento profondo in Savasana, questa posizione è fondamentale per disporre appieno dei benefici della pratica, promuovere la calma e migliorare l'accettazione e la consapevolezza del presente, tutte condizioni necessarie per realizzare santosha. Quando il rilassamento è completo ritorna in posizione seduta e, mantenendo gli occhi chiusi, appoggia le mani sul cuore, accenna un sorriso sulle labbra e resta in ascolto del tuo battito e del tuo respiro. Prima di lasciare il tappetino pensa a tre cose per cui ti senti grato in questo momento; infine, unisci le mani in Anjali Mudra e ringrazia te stesso per esserti dedicato questo momento di benessere. Nel pranayamaAnche il pranayama può dare un contributo attivo allo sviluppo di santosha: il controllo consapevole del respiro, infatti, aiuta a rimanere ancorati al presente, inoltre, è in grado di indurre un profondo stato di rilassamento e nel contempo è utile per rigenerare ed equilibrare i livelli di energia, ciò incrementa lo stato di benessere e incoraggia l'emergere di sentimenti di pace e soddisfazione. La respirazione yogica completa è un esercizio che coinvolge tutte le aree imputate all'atto respiratorio. I movimenti lenti e consapevoli che la caratterizzano, espandono correttamente l'addome, il petto e infine la parte alta del torace, in questo modo migliorano la funzionalità dei polmoni e attivano il sistema nervoso parasimpatico, inducendo uno stato di profonda calma. Questo tipo di respirazione facilita il rilassamento, migliora la consapevolezza, la connessione tra mente e corpo e il senso di appagamento. Una tecnica che si concentra sulla sincronia tra respiro e il movimento delle mani è il Padma Pranayama o respirazione del fiore di loto, che sfrutta gli aspetti simbolici della mudra nel promuovere serenità e gioia. Il loto rappresenta la purezza che riesce ad emergere dal fango, una metafora che infonde ottimismo e fiducia nei propri mezzi. Durante la respirazione le dita si allontanano e si ricongiungono al ritmo del respiro, come i petali di una corolla che si schiudono nel proprio ciclo biologico, donando una piacevole sensazione di armonia e vitalità. E nella meditazioneUno stato mentale sereno rappresenta un terreno fertile per accrescere i livelli di contentezza, per questo la meditazione risulta essere lo strumento più appropriato per onorare santosha nella quotidianità. Essa permette di osservare la realtà in maniera lucida, senza giudizi e preconcetti, allena la mente a restare focalizzata sull'essenza delle cose, incoraggiandoci a vivere pienamente istante per istante. Per potenziare la pratica possiamo comporre dei mudra in sintonia con il concetto di santosha o stare seduti in Padmasana. Dedicare ogni giorno alcuni minuti a riflettere su ciò che suscita in noi sentimenti positivi è un esercizio che migliora la percezione della realtà. La meditazione della gratitudine spinge proprio a focalizzarsi sugli aspetti della propria esistenza per i quali si è grati: spostare l'attenzione da ciò che manca a ciò che c'è, provare a riflettere su quanto di buono si trova intorno a noi, smettendo di concentrarci solo sugli aspetti negativi, ci farà sentire più appagati e contribuirà a generare ottimismo e sicurezza per affrontare al meglio le sfide quotidiane. La pratica dell'amorevole gentilezza, nota come meditazione Metta, consiste nel dirigere amore verso se stessi e gli altri, ed è una tecnica antica che esorta a sviluppare maggiore tolleranza e compassione. La meditazione Metta inizia generalmente con un invio di sentimenti positivi verso se stessi e le persone care, che viene esteso progressivamente a cerchi più ampi di individui e infine a tutti gli esseri, procurando un grande senso di connessione e di placida contentezza. Un altro metodo adatto per ricercare Santosha è meditare su Anahata e Ajna: il quarto chakra predispone ad un atteggiamento accogliente che ci farà apprezzare il lato buono delle cose e delle persone che ci circondano, aprendo il cuore alla gioia, mentre il sesto chakra conferisce la giusta chiarezza mentale che permette di vedere le situazioni per ciò che sono, migliorando la comprensione di se stessi e del mondo circostante e rivelando tutta la bellezza delle piccole cose. Leggi anche Che cos'è Mahashivaratri, dove e quando si celebraMaha Shivaratri, Mahāśivarātri o semplicemente Shivaratri, significa letteralmente "la grande notte di Shiva e rappresenta la più importante festa dedicata al dio Shiva, nonchè una delle più sacre dell'induismo. Questa giornata ricorre ogni anno nel mese di Phalguna durante la notte di luna nuova (tra febbraio e marzo del calendario gregoriano) ed è celebrata in tutta l'India e in altri paesi con grosse comunità induiste, come il Nepal e il Pakistan. Maha Shivaratri rappresenta un'occasione di festa e di rinnovamento spirituale, un momento di profonda riflessione e connessione alla natura e al divino. Le origini e i miti del Maha ShivaratriLe origini di questa ricorrenza affondano nelle tradizioni e nelle pratiche religiose dell'India antica, riflettendo la complessa interazione tra elementi storici, mitologici e rituali. Le radici di Maha Shivaratri emergono già intorno al V secolo a.C. e nel corso dei millenni vanno sempre più ad intrecciarsi con la fitta selva di leggende e cerimoniali, sino ad arrivare ai nostri giorni, consegnandoci una consuetudine ricca e variegata. La festività diviene uno strumento formativo: attraverso la venerazione di Shiva, si cerca di comprendere il ciclo eterno di creazione e distruzione che governa l'universo, al fine di armonizzarsi con esso. Uno dei miti più diffusi associati a Maha Shivaratri riguarda la danza cosmica di Shiva. Si narra che nella notte di luna nuova di Phalguna Shiva eseguì la sua danza divina, conosciuta come Tandava, che rappresenta la natura con i suoi cicli di nascita, crescita e morte, l'eterno movimento dell'universo e la continua trasformazione dell'energia. Si narra, inoltre, che in questo giorno Shiva, chiamato anche con l'appellativo Nilakantha, abbia ingoiato il veleno Halāhala prodotto durante Samudra Manthana, l'epica lotta tra gli dei e gli asura narrata nel Vishnu Purana. Il veleno venne trattenuto dal dio nella gola, che per questo divenne blu, tale atto è metafora della capacità di controllare gli impulsi della mente e del corpo durante la pratica spirituale. Secondo la tradizione Maha Shivaratri è anche l'occasione per commemorare il matrimonio tra Shiva e Parvati, la coppia sacra in cui il dio rappresenta la coscienza pura che si fonde con l'energia vitale di cui la sua consorte ne è simbolo. Questa unione divina è vista come l'equilibrio perfetto tra le forze maschili e femminili, essenziali per l'armonia degli individui e dell'universo. Shiva, benevolo e distruttoreShiva è una divinità poliedrica, tra le più complesse e amate del pantheon induista, egli incarna la molteplicità degli aspetti della realtà e rappresenta la forza che dissolve l'universo, permettendo la sua rigenerazione, per questo è conosciuto come il "Distruttore" all'interno della Trimurti, la triade divina composta da Brahma, Vishnu e Shiva, simbolo del ciclo continuo di creazione, preservazione e distruzione che sottende la natura di tutte le cose. Nonostante questi connotati crudi e potenti, Shiva è una divinità benevola, amica della natura e dedita alla contemplazione, infatti il suo veicolo è Nandi, un toro bianco simbolo di forza, purezza e rettitudine. Shiva rappresenta l'asceta supremo e colui che ha rivelato lo Yoga al mondo, per questo è spesso raffigurato assorto in profonda meditazione. Shiva è il danzatore cosmico, la distruzione che egli apporta, infatti, ha una valenza positiva, trattandosi di un processo necessario per il rinnovamento e la trasformazione in perfetta armonia con l'energia dell'universo in continuo movimento. Nell'iconografia classica Shiva è raffigurato con il corpo lucente cosparso di cenere e la fronte segnata dal Tripuṇḍra, tre righe orizzontali che ricordano la transitorietà della vita e richiamano le principali triadi della tradizione indù, da qui emerge il terzo occhio, come manifestazione di saggezza e onniscenza. Sul suo capo svetta una mezza luna, indice del dominio sul tempo, mentre dai folti capelli sgorga il Gange, simbolo di purificazione, più in basso il serpente rappresenta l'energia divina e creatrice, mentre il tridente è espressione della Trimurti. Culto e tradizioniI festeggiamenti della grande notte di Shiva sono caratterizzati da una serie di rituali che variano a seconda delle regioni e delle tradizioni locali, ma che condividono elementi comuni. La festa è celebrata attraverso la recitazione di preghiere, atti di rinuncia e meditazioni sui temi e sulle qualità legate a Shiva. Nella società contemporanea, pur mantenendo le pratiche tradizionali, le celebrazioni possono includere parate folcloristiche, concerti di musica devozionale e rappresentazioni che narrano le storie della divinità, rendendo Maha Shivaratri non solo un rito religioso ma anche un momento festoso, pieno di colori e di gioia. I devoti più ferventi restano svegli tutta la notte, mentre altri visitano i templi dedicati a Shiva, dove si venera il lingam, il simbolo fallico che rappresenta la divinità, a cui si offrono acqua, latte, miele, fiori e foglie di Bel, considerate sacre al dio. Si crede che le offerta alle icone e al lingam, siano un'occasione per rimettersi dai peccati e ricominciare il proprio percorso di vita in maniera virtuosa. Inoltre, procedere con il pellegrinaggio per il Kailasha, un monte sacro a Shiva, favorirebbe il cammino verso la liberazione. Molti devoti intraprendono viaggi verso i principali luoghi di devozione, come i pellegrinaggi ai Jyotirlinga, i 12 templi dedicati al dio sparsi in tutta l'India. La veglia notturna, detta Jāgaraṇa, è dedicata alla meditazione, alla recitazione dell'inno "Shiva Chalisa", di mantra come "Om Namah Shivaya" o "Maha Mrityunjaya Mantra", e alla partecipazione a cerimonie di adorazione. La veglia è generalmente divisa in quattro parti, ad ogni quarto viene celebrata una Puja specifica, in cui vengono rispettivamente offerti latte, cagliata, burro chiarificato, ed infine, miele. La pratica del digiuno è comune, variando da quello parziale con consumo limitato a frutta e latte, al digiuno completo. I devoti più ferventi trascorrono tutta la notte svegli e si astengono dal cibo e dall'acqua per l'intera giornata. Si ritiene che durante il Maha Shivaratri le pratiche yoga e i mantra aumentino notevolmente il loro potere. Secondo la tradizione, infatti, in questo giorno la disposizione dei pianeti è una delle migliori per elevare la propria energia spirituale e per questo, oltre alle pratiche, si compiono offerte e voti al fine di ottenere una proficua evoluzione nell'esercizio dello yoga e della meditazione verso la liberazione. Significato dei ritiI rituali che si compiono durante questa festa non sono solo atti di devozione, ma servono anche come strumenti per la crescita spirituale, mirando a purificare l'anima e ad avvicinarsi al divino. Nella veglia l'arrivo della luce che dissipa l'oscurità della notte simboleggia la vittoria sull'ignoranza che dona la conoscenza, così come il devoto che vince il sonno in attesa del sorgere del sole. Anche la pratica del digiuno non è una penitenza fine a se stessa, ma rappresenta l'autodisciplina, il dominio su corpo e mente, quindi, sui desideri materiali, causa di sofferenza e insoddisfazione. Le danze dedicate a Shiva simboleggiano, invece, il perpetuo movimento dell'energia e aiutano a riflettere sulla transitorietà della vita e sui significati dei racconti della mitologia induista portati in scena. Le pratiche meditative, infine, inducono il praticante a sperimentare il senso di unione e a sviluppare un profondo stato di connessione con la natura e l'universo. Attraverso queste atti rituali, i devoti cercano di ottenere la grazia di Shiva e di avanzare nel percorso verso la liberazione spirituale. I luoghi e gli eventi del Maha ShivaratriIn India diverse località sono rinomate per celebrazioni di Maha Shivaratri, le più attive sono certamente quelle dove è più forte il culto del dio Shiva e le città a grande vocazione spirituale. I luoghi in cui sorgono i dodici jyotirlinga sono sicuramente tra i più apprezzati dai devoti per celebrare lo Shivaratri, ognuno di questi templi prende il nome da una manifestazione di Shiva: qui la rappresentazione principale è la stambha, una colonna senza inizio né fine, simbolo della natura infinita di Shiva. Un centro di intensa devozione è Varanasi, una delle città più sacre per gli induisti, ricca di templi dedicati a Shiva e sede del Kashi Vishwanath, uno dei dodici jyotirlinga. Nel Tamil Nadu Maha Shivaratri viene celebrato con grande sfarzo nel tempio di Annamalaiyar presso Tiruvannamalai. La tradizione prevede che sia un momento propizio per effettuare il Girivalam o Giri Pradakshina, una camminata a piedi nudi di 14 chilometri attorno ad una collina sulla cui cima viene accesa un'enorme lampada al calar del sole. Durante il cammino si incontrano otto piccoli santuari, gli Ashta Lingam, associati ai 12 segni lunari, che si snodano lungo la circonferenza della collina. Nel distretto di Kanyakumari nel giorno di Shivaratri viene intrapresa Sivalaya Ottam, una maratona rituale che coinvolge i dodici santuari di Shiva che sorgono nella zona. L'evento inizia a Thirumalai e attraversa i successivi dieci templi prima di concludersi a Thirunattalam. I partecipanti, dopo un digiuno di una settimana e un bagno nel fiume, indossano vesti arancioni e iniziano il percorso portando con sé un ventaglio di foglie di palma e cantando mantra, ad ogni tappa riceveranno le ceneri sacre del tempio visitato. Il Maha Shivaratri è legato ad un particolare evento detto Natyanjali, letteralmente "adorazione attraverso la danza", si tratta di festival ed eventi dove gli artisti confluiscono nei principali luoghi di devozione per danzare in onore della divinità. Diverse città accolgono questa tradizione, tra cui Konark, Khajuraho, Pattadakal, Modhera e Chidambaram, famoso per la sua scultura raffigurante tutti i mudra di danza nell'antico testo indù di arti performative chiamato Natya Shastra. A Haridwar, i devoti si radunano sulle rive del Gange per partecipare a rituali e cerimonie. Il tempio di Bhavnath Mahadev a Junagadh, nel Gujarat, ospita una fiera annuale che attira migliaia di pellegrini. Altri luoghi in cui la festa è molto sentita sono il tempio di Mahakaleshwar a Ujjain e il tempio di Lingaraj a Bhubaneswar, dove le celebrazioni sono particolarmente grandiose, attraendo visitatori da tutto il paese. Leggi anche Che cos'è la respirazione quadrataLa respirazione quadrata, nota anche come box breathing, fa parte dei Sama Vrtti Pranayama, di cui è la variante più famosa, essa rappresenta una tecnica di respirazione yoga basata sull'equilibrio tra le diverse fasi del ciclo respiratorio, che crea un ritmo armonico e regolare, permettendo un maggior controllo del respiro. La respirazione quadrata, infatti, si articola in quattro fasi uguali, dove inspirazione, ritenzione a polmoni pieni, espirazione e ritenzione a polmoni vuoti, presentano la medesima durata, di solito tra 4 e 8 secondi. Una respirazione contro ansia e attacchi di panicoIl ritmo regolare e cadenzato della respirazione quadrata non solo favorisce una connessione profonda con il proprio corpo e la propria mente, ma risulta anche assai benefica per il sistema nervoso. Diversi studi hanno dimostrato che aiuta a ridurre la frequenza cardiaca e a migliorare la concentrazione, rendendo questo pranayama particolarmente utile in situazioni di stress, ansia e panico o prima di eventi importanti che richiedono calma e lucidità. La respirazione quadrata, inoltre, può essere praticata in qualsiasi momento della giornata, specialmente quando si desidera ristabilire l'equilibrio emotivo o affrontare momenti di tensione, per questo è spesso suggerita anche in ambito clinico come esercizio per la gestione dell'ansia acuta e degli attacchi di panico. Come fare la respirazione quadrataA seguire vedremo come eseguire la respirazione quadrata base che prevede un conteggio di quattro tempi per ognuna delle quattro fasi del ciclo respiratorio. Prima di iniziare siediti in una posizione comoda mantenendo la schiena dritta e le spalle rilassate; le mani possono restare poggiate sulle ginocchia, sul petto oppure comporre un mudra in accordo con la respirazione. Infine chiudi gli occhi, rilassa il viso, distendendo lo spazio tra le sopracciglia, e procedi con l'esercizio, seguendo le istruzioni riportate qui sotto. Respirazione quadrata (1:1:1:1)
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1 # Svegliati con lo Yoga
La mattina appena svegli è il momento migliore per ritagliarsi un po’ di tempo per lo Yoga, in questa fase della giornata, infatti, siamo più ricettivi e non rischiamo di rimandare la pratica, incalzati dagli impegni natalizi che si accavallano. Iniziare con una pratica che risvegli dolcemente il corpo e la mente, aiuta a programmare in modo ordinato e consapevole l'agenda quotidiana e dona la giusta carica per affrontare le ore successive con più calma e positività. Anche solo 15 minuti possono bastare a regalarti una sferzata di benessere e a rendere la tua giornata più luminosa e creativa. |
2 # Crea un po' di magia
Dedica un angolo della casa per la pratica dello yoga, questo è il periodo perfetto per donare alle tue sessioni un pizzico di magia in più, rendendo l'ambiente confortevole e l'atmosfera distensiva con piccole decorazioni, luci soffuse, candele e incensi in sintonia con lo spirito del Natale. In questo spazio lascia a portata di mano il tappetino e i supporti per invogliarti a fare yoga tutte le volte che ne senti il bisogno, sistema cuscini e coperte, prediligendo materiali caldi e naturali, e spargi aromi naturali dall'effetto rilassante, in questo modo la tua pratica sarà più piacevole, focalizzata e non rinuncerai alla tua pausa magica sul tappetino. |
3 # Formula un Sankalpa
Prima di iniziare la tua sessione di yoga formula un Sankalpa, un’intenzione positiva e consapevole che guiderà la tua pratica e le darà forza e continuità durante le feste. Si tratta di un esercizio che aiuta ad allineare gli obiettivi personali con i valori profondi del Natale, invitando a riflettere su ciò che davvero conta nella propria vita. Questo, infatti, è il periodo ideale per fare un piccolo bilancio dell'anno appena trascorso e scegliere dei propositi costruttivi per quello successivo da cui far germogliare i semi migliori per l'anno nuovo che sta per iniziare. |
4 # Scegli lo yoga adatto
È facile che durante le feste il tempo a disposizione per lo Yoga si riduca, per questo per mantenere una certa regolarità può essere utile apportare alcune modifiche alla pratica abituale. Optare per lezioni brevi e dinamiche conferisce vigore e vitalità, mentre scegliere di sostituire le sessioni più impegnative con uno stile dolce, come il Restorative Yoga, o con esercizi di meditazione di pochi minuti, oltre ad aiutare a dare continuità alla pratica, offre una gradevole pausa di relax. Se proprio non hai tempo per salire sul tappetino cerca almeno di coltivare i principi di Yama e Niyama in sintonia con i valori del Natale. |
5 # Condividi la pratica
Coinvolgere la famiglia o gli amici in una sessione yoga, può essere un’esperienza nuova e divertente che sviluppa il senso di connessione e apporta allegria, ideale da condividere con grandi e piccini. Una lezione completa insieme alle persone a cui tieni creerà un momento speciale di condivisione, ma anche una pratica più breve e meno impegnativa andrà benissimo. Ad esempio, eseguire dei semplici Saluti al Sole, è perfetto per generare energia positiva e onorare la nostra splendida stella, che a partire dal solstizio d’inverno, pochi giorni prima del Natale, ricomincia a donarci più luce. |
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Sama Vritti Pranayama, che cos'è la respirazione ritmica
Il Sama Vritti Pranayama o respirazione ritmica, identifica un insieme di tecniche yoga che attraverso il respiro migliorano benessere psicofisico e risultano particolarmente efficaci nel contrastare l'ansia e lo stress. Il termine sanscrito sama vuol dire “stessa”, il successivo vrtti significa “regola, stile, modo”, mentre pranayama si traduce come “controllo del respiro”, nel complesso queste parole esprimono la capacità di modulare il respiro in parti uguali, cioè rendendo le varie fasi della respirazione uniformi e della medesima durata. Nei testi classici, come nello Yoga Sutra di Patanjali, il pranayama è considerato un mezzo per raggiungere il controllo della mente (chitta vritti nirodha), e per accedere a stati superiori di consapevolezza, in tal senso la respirazione ritmica ne sottolinea l'importanza attraverso il dominio perfetto delle diverse fasi respiratorie.
Quando fare la respirazione ritmica
La respirazione ritmica si distingue per la sua semplicità e versatilità, bastano pochi minuti al giorno per ottenere benefici significativi, utili a migliorare la regolazione emotiva e la qualità della vita. Questo approccio è particolarmente indicato in situazioni di stress acuto, negli stati di ansia, nella gestione degli attacchi panico o semplicemente come parte di una routine quotidiana per il benessere generale. La pratica regolare aiuta a sviluppare una maggiore resilienza allo stress e a promuovere uno stato di calma mentale, rendendola uno strumento ideale sia in ambiti clinici che personali.
I benefici per la salute della respirazione ritmica
La respirazione ritmica è particolarmente apprezzata per la sua capacità di sincronizzare corpo e mente, rendendola un valido supporto per affrontare le sfide quotidiane e ritrovare serenità. La sua pratica è ampiamente utilizzata per migliorare il focus e promuovere uno stato di rilassamento e trova applicazione sia in ambiti clinici che personali, rendendosi particolarmente utile negli stati di emergenza per la sua capacità di regolare il sistema nervoso in tempi abbastanza rapidi.
Gli effetti benefici del Sama Vritti Pranayama sono da tempo apprezzati nel settore medico e psicologico, la respirazione ritmica, infatti, diminuisce l'iperattività del sistema nervoso simpatico, per questo è in grado di ridurre lo stress e l’ansia, migliorando la gestione delle emozioni e favorendo il rilascio delle tensioni fisiche e mentali. La respirazione ritmata e ben dosata di questo pranayama ha un forte potere stabilizzante sulla mente, in quanto produce un immediato effetto calmante, ristabilisce l'equilibrio emotivo, migliora la concentrazione, sviluppa il buon senso e la chiarezza mentale.
Gli effetti benefici del Sama Vritti Pranayama sono da tempo apprezzati nel settore medico e psicologico, la respirazione ritmica, infatti, diminuisce l'iperattività del sistema nervoso simpatico, per questo è in grado di ridurre lo stress e l’ansia, migliorando la gestione delle emozioni e favorendo il rilascio delle tensioni fisiche e mentali. La respirazione ritmata e ben dosata di questo pranayama ha un forte potere stabilizzante sulla mente, in quanto produce un immediato effetto calmante, ristabilisce l'equilibrio emotivo, migliora la concentrazione, sviluppa il buon senso e la chiarezza mentale.
La respirazione ritmica rappresenta un alleato per la salute dell'apparato cardiocircolatorio e respiratorio: attraverso la modulazione del sistema nervoso autonomo, contribuisce a migliorare la variabilità della frequenza cardiaca, a diminuire la pressione arteriosa e ottimizzare la funzione polmonare. La pratica di respirazioni profonde e controllate, infatti, contribuisce a stabilizzare il ritmo respiratorio, a ridurre la frequenza dei respiri a riposo, a migliorare l'elasticità dei dei polmoni e la loro capienza, facilitando l'ossigenazione del sangue, ottimizzando le funzioni metaboliche e la capacità di adattamento dell’organismo allo stress.
Le fasi del respiro in Sama Vritti Pranayama
Le fasi del respiro nel sistema yogico tradizionalmente sono quattro:
Queste fasi possono essere tutte presenti, o parzialmente, quando una o entrambe le ritenzioni non vengono considerate. Sama Vritti Pranayama è una respirazione ritmica che consta di parti uguali, cioè ogni atto respiratorio, che si tratti di inspirazione, espirazione ed eventuali ritenzioni, ha la medesima durata.
- puraka (inspirazione)
- antara kumbhaka (ritenzione del respiro a polmoni pieni)
- rechaka (espirazione)
- bahya kumbhaka (ritenzione del respiro a polmoni vuoti)
Queste fasi possono essere tutte presenti, o parzialmente, quando una o entrambe le ritenzioni non vengono considerate. Sama Vritti Pranayama è una respirazione ritmica che consta di parti uguali, cioè ogni atto respiratorio, che si tratti di inspirazione, espirazione ed eventuali ritenzioni, ha la medesima durata.
Varianti e rapporti
Il Sama Vritti Pranayama prevede diverse varianti che adattano la durata delle fasi respiratorie alle esigenze individuali, la versione più conosciuta è la famosa respirazione quadrata o box breathing, in cui ad ogni ciclo respiratorio corrispondono quattro fasi di eguale durata, cioè inspirazione, sospensione, espirazione e ritenzione a polmoni vuoti presentano la medesima durata. Un'altra variante molto conosciuta è la respirazione triangolare, che consta di solo tre fasi (inspirazione, sospensione ed espirazione), apportando benefici simili a quelli della respirazione quadrata ma con un approccio semplificato, dal momento che non prevede la ritenzione del respiro alla fine dell'espirazione, risultando meno impegnativa.
Le varianti sono spesso descritte con numeri intervallati da segni di interpunzione: i numeri separati dai due punti esprimono il rapporto tra le fasi della respirazione, ad esempio 1:1:1:1 rappresenta la respirazione quadrata dove, appunto, inspirazione, ritenzione, espirazione e ritenzione finale hanno rapporto 1 a 1, cioè la medesima durata, mentre i numeri separati da trattini indicano il conteggio all'interno di ogni fase, di solito stimato in secondi, ma anche costituito da parole, immagini o mantra, dunque, nel concreto se leggiamo 4-4-4-4 significa che ad ogni fase respiratoria si conta sino a quattro.
Le varianti sono spesso descritte con numeri intervallati da segni di interpunzione: i numeri separati dai due punti esprimono il rapporto tra le fasi della respirazione, ad esempio 1:1:1:1 rappresenta la respirazione quadrata dove, appunto, inspirazione, ritenzione, espirazione e ritenzione finale hanno rapporto 1 a 1, cioè la medesima durata, mentre i numeri separati da trattini indicano il conteggio all'interno di ogni fase, di solito stimato in secondi, ma anche costituito da parole, immagini o mantra, dunque, nel concreto se leggiamo 4-4-4-4 significa che ad ogni fase respiratoria si conta sino a quattro.
Suggerimenti e precauzioni
La caratteristica saliente del Sama Vritti Pranayama è quella di riuscire a mantenere un flusso d’aria regolare e controllato, che deve essere quanto più possibile sincronizzato al tempo che contiamo in ogni fase della respirazione. Se abbiamo un po’ di dimestichezza con le tecniche di respirazione yogica una buona prassi è quella di abbinare al Sama Vritti Pranayama il Respiro del Vittorioso o Ujjayi Pranayama che, attraverso la parziale chiusura della glottide, aiuta dosare la quantità di aria in ingresso e in uscita dal naso.
Il Sama Vritti Pranayama nelle sue versioni di base rappresenta una pratica accessibile, efficace e ricca di benefici utili per migliorare il benessere dell’organismo, la respirazione quadrata e quella triangolare a basso conteggio, sono considerate pratiche sicure e prive di particolari controindicazioni, tuttavia, le varianti con conteggi elevati andrebbero praticate solo dopo un adeguato percorso di acquisizione delle pratiche di pranayama e purchè si goda di uno stato di salute compatibile con le tecniche avanzate. Se ti trovi in condizioni fisiche o psichiche delicate o in stato di malattia, consulta il tuo medico prima di intraprendere qualunque tecnica respiratoria.
Benefici generali di Sama Vritti Pranayama
- allena a gestire il respiro
- migliora la capacità polmonare
- aiuta regolare il ritmo cardiaco
- contribuisce a diminuire la pressione arteriosa
- favorisce il rilascio delle tensioni
- aiuta a gestire l'ansia
- riduce lo stress psicofisico
- favorisce l’equilibrio emotivo
- induce uno stato di calma
- promuove la concentrazione
- accresce la chiarezza mentale
- sviluppa la connessione corpo-mente
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Luce e gioia!
Il Natale è una tradizione antica e luminosa, ricca di valori positivi, tuttavia, mantenere l’equilibrio in un periodo così intenso è importante per trascorre questa ricorrenza in maniera lieta e spensierata. Lo Yoga, con la sua capacità di unire corpo, mente e spirito, può diventare un prezioso alleato per godersi il Natale in serenità e in salute. Preparati a scoprire le pratiche migliori per il Natale e a integrare la filosofia yogica nelle tua vita per delle feste piene di luce e gioia!
Perché praticare yoga durante le feste?
Durante le festività il corpo e la mente affrontano molti stimoli ed emozioni, lo Yoga offre strumenti pratici per gestire stress e ansia, migliorare la qualità del sonno e rafforzare il sistema immunitario, messo alla prova dalle temperature rigide e dagli impegni ravvicinati. In questo periodo, infatti, il sistema nervoso è sotto pressione a causa delle molte aspettative e incombenze, dedicare un po' di tempo alla pratica permette all'organismo di rilassarsi e recuperare energie, aiutandoci a non arrivare spompati nei momenti più importanti.
Il movimento consapevole e bilanciato dello Yoga rappresenta un'attività utile per contrastare gli effetti avversi delle feste dovuti alla sedentarietà e soprattutto ai pasti abbondanti, ipercalorici ed elaborati tipici del Natale. Ricordiamo, inoltre, che questa disciplina non solo migliora il benessere fisico e psicologico ma promuove anche valori profondi, come la gratitudine, la condivisione, la pace e la tolleranza, che sono tutti principi in perfetta sintonia con lo spirito natalizio.
Il movimento consapevole e bilanciato dello Yoga rappresenta un'attività utile per contrastare gli effetti avversi delle feste dovuti alla sedentarietà e soprattutto ai pasti abbondanti, ipercalorici ed elaborati tipici del Natale. Ricordiamo, inoltre, che questa disciplina non solo migliora il benessere fisico e psicologico ma promuove anche valori profondi, come la gratitudine, la condivisione, la pace e la tolleranza, che sono tutti principi in perfetta sintonia con lo spirito natalizio.
Natale sul tappetino
Ecco alcuni semplici suggerimenti utili a rendere la tua pratica sul tappetino armoniosa, efficace e costante anche in mezzo al caos delle feste
Asana di gioia e connessione
ll Natale è la festa dei buoni sentimenti, in cui si augurano felicità e pace, gli asana che espandono l’area del petto e delle spalle predispongono all’apertura e incrementano l’energia, posizioni come Trikonasana, Chamatkarasana, Dhanurasana e Ustrasana sono perfette per darci una carica positiva e aprire il cuore alla gioia. Le feste sono anche un turbinio di emozioni e di acquisti compulsivi, le aperture del bacino aiutano a lasciare andare i sentimenti negativi per fare spazio ad altri più costruttivi ed esortano simbolicamente a ridurre l’attaccamento verso i beni materiali, per arrivare pronti e rinnovati al nuovo anno. Infine, gli asana introspettivi e meditativi, come Balasana, Pashimottanasana, Padmasana e Vajrasana, donano calma, aiutano a ricentrarsi, migliorano il senso di connessione e invitano alla riflessione sulle qualità positive del Natale.
Adattare la pratica
Durante le feste la routine cambia, il tempo a disposizione scarseggia e tendiamo a rimandare le attività consuete, persino lo Yoga, per questo scegliere pratiche brevi, spesso, si rivela la mossa giusta. Di fronte a un programma troppo pretenzioso, infatti, rischiamo di saltare le lezioni o addirittura di fermarci, dal momento che sessioni lunghe e faticose possono risultare poco compatibili con la fitta agenda natalizia. Sequenze semplici ed efficaci di durata limitata, come i Saluti al Sole, richiedono un impegno minore e sono più facili da inserire tra una faccenda e l’altra, aiutando a garantire una pratica regolare anche durante le feste. Infine, sostituire le lezioni più lunghe con brevi sessioni di pranayama o meditazioni a tema natalizio può essere un’ottima scelta per dare continuità alla pratica e regalarsi una piccola pausa di benessere in armonia con l’atmosfera del momento.
Lo stile giusto
Il Restorative Yoga è perfetto per il Natale, poiché si concentra sul rilassamento profondo attraverso posizioni mantenute a lungo con il supporto di cuscini e coperte. Questo stile aiuta a rilassare i muscoli e a calmare la mente, perciò è l’ideale per chi desideri spezzare la frenesia delle feste con una pratica dolce e rigenerante. Il Vinyasa Yoga, invece, è indicato per chi senta il bisogno di uno stile più dinamico. Le sequenze fluide e sincronizzate al respiro riscaldano il corpo, migliorano la circolazione e aiutano a bruciare le calorie accumulate durante i ricchi pasti delle feste, preparandoci ad affrontare con più vitalità il periodo natalizio e il freddo invernale.
Asana di gioia e connessione
ll Natale è la festa dei buoni sentimenti, in cui si augurano felicità e pace, gli asana che espandono l’area del petto e delle spalle predispongono all’apertura e incrementano l’energia, posizioni come Trikonasana, Chamatkarasana, Dhanurasana e Ustrasana sono perfette per darci una carica positiva e aprire il cuore alla gioia. Le feste sono anche un turbinio di emozioni e di acquisti compulsivi, le aperture del bacino aiutano a lasciare andare i sentimenti negativi per fare spazio ad altri più costruttivi ed esortano simbolicamente a ridurre l’attaccamento verso i beni materiali, per arrivare pronti e rinnovati al nuovo anno. Infine, gli asana introspettivi e meditativi, come Balasana, Pashimottanasana, Padmasana e Vajrasana, donano calma, aiutano a ricentrarsi, migliorano il senso di connessione e invitano alla riflessione sulle qualità positive del Natale.
Adattare la pratica
Durante le feste la routine cambia, il tempo a disposizione scarseggia e tendiamo a rimandare le attività consuete, persino lo Yoga, per questo scegliere pratiche brevi, spesso, si rivela la mossa giusta. Di fronte a un programma troppo pretenzioso, infatti, rischiamo di saltare le lezioni o addirittura di fermarci, dal momento che sessioni lunghe e faticose possono risultare poco compatibili con la fitta agenda natalizia. Sequenze semplici ed efficaci di durata limitata, come i Saluti al Sole, richiedono un impegno minore e sono più facili da inserire tra una faccenda e l’altra, aiutando a garantire una pratica regolare anche durante le feste. Infine, sostituire le lezioni più lunghe con brevi sessioni di pranayama o meditazioni a tema natalizio può essere un’ottima scelta per dare continuità alla pratica e regalarsi una piccola pausa di benessere in armonia con l’atmosfera del momento.
Lo stile giusto
Il Restorative Yoga è perfetto per il Natale, poiché si concentra sul rilassamento profondo attraverso posizioni mantenute a lungo con il supporto di cuscini e coperte. Questo stile aiuta a rilassare i muscoli e a calmare la mente, perciò è l’ideale per chi desideri spezzare la frenesia delle feste con una pratica dolce e rigenerante. Il Vinyasa Yoga, invece, è indicato per chi senta il bisogno di uno stile più dinamico. Le sequenze fluide e sincronizzate al respiro riscaldano il corpo, migliorano la circolazione e aiutano a bruciare le calorie accumulate durante i ricchi pasti delle feste, preparandoci ad affrontare con più vitalità il periodo natalizio e il freddo invernale.
Pranayama
A seguire ti indicheremo tre pranayama che ti aiuteranno ad affrontare le feste con più serenità e a sentire meno la fatica dei preparativi
Nadi Shodhana
Nadi Shodhana, la respirazione a narici alternate, è perfetta per ristabilire l’equilibrio psichico stravolto dalla frenesia delle feste, si tratta di un pranayama che aiuta a bilanciare l’organismo, regolando la frequenza cardiaca, abbassando, i livelli di pressione arteriosa e migliorando il tono vagale. La pratica di Nadi Shodhana induce uno stato di calma e migliora la concentrazione, aiutandoci a regolare le energie e a rigenerarci attraverso il respiro.
Sama Vritti Pranayama
Consiste in una tecnica che divide il respiro in fasi di uguale durata, le varianti più usate sono la respirazione triangolare e quella quadrata che sono celebri per la loro capacità di regolare il sistema nervoso e ristabilire l'equilibrio emotivo, spesso usate in ambito clinico come esercizio calmante. Per tale motivo questa respirazione con le sue varianti si rivela un valido ausilio per ridurre lo stress e l’ansia nei momenti più critici delle feste.
Kapalabhati
Il Respiro del Teschio Lucente è conosciuto principalmente per le sue proprietà energizzanti, inoltre, questo pranayama aiuta a ridurre i livelli di infiammazione dell’organismo, incrementa la capacità polmonare, promuove una migliore ossigenazione cerebrale, migliorando la salute di organi e tessuti e donando una maggiore chiarezza mentale. Kapalabhati è, dunque, ideale per affrontare le festivià più carichi e focalizzati.
Nadi Shodhana
Nadi Shodhana, la respirazione a narici alternate, è perfetta per ristabilire l’equilibrio psichico stravolto dalla frenesia delle feste, si tratta di un pranayama che aiuta a bilanciare l’organismo, regolando la frequenza cardiaca, abbassando, i livelli di pressione arteriosa e migliorando il tono vagale. La pratica di Nadi Shodhana induce uno stato di calma e migliora la concentrazione, aiutandoci a regolare le energie e a rigenerarci attraverso il respiro.
Sama Vritti Pranayama
Consiste in una tecnica che divide il respiro in fasi di uguale durata, le varianti più usate sono la respirazione triangolare e quella quadrata che sono celebri per la loro capacità di regolare il sistema nervoso e ristabilire l'equilibrio emotivo, spesso usate in ambito clinico come esercizio calmante. Per tale motivo questa respirazione con le sue varianti si rivela un valido ausilio per ridurre lo stress e l’ansia nei momenti più critici delle feste.
Kapalabhati
Il Respiro del Teschio Lucente è conosciuto principalmente per le sue proprietà energizzanti, inoltre, questo pranayama aiuta a ridurre i livelli di infiammazione dell’organismo, incrementa la capacità polmonare, promuove una migliore ossigenazione cerebrale, migliorando la salute di organi e tessuti e donando una maggiore chiarezza mentale. Kapalabhati è, dunque, ideale per affrontare le festivià più carichi e focalizzati.
Meditazioni per il Natale
Oltre alla pratica fisica, integrare momenti di meditazione nella tua routine ti donerà calma e consapevolezza, prova queste pratiche semplici e adatte al clima natalizio.
Meditazione Attiva
La meditazione attiva, che integra movimenti lenti e consapevoli, è ideale per il Natale, ad esempio, le attività svolte in maniera lenta e consapevole, come camminare concentradosi su ogni passo, mangiare con attenzione il pasto, anche semplicemente mettere gli addobbi di natale focalizzandoci pienamente sull’intenzione, sono esercizi che aiutano a vivere il momento presente, aiutandoci a godere appieno delle esperienze natalizie, riducendo ansia e distrazioni.
Meditazione Metta
La meditazione Metta, o meditazione della benevolenza, invita a generare sentimenti di compassione e gentilezza verso se stessi e gli altri, abbandonando i pregiudizi e le ostilità che appesantiscono l'animo. Svolto nel periodo delle festività questo esercizio di tolleranza e amore può essere particolarmente significativo per rafforzare i legami familiari, riallacciare rapporti e promuovere un senso di pace e connessione universale.
Meditazione della luce dorata
Questa bellissima meditazione ha un alto potere trasformativo e rigenerante, aiuta ad elevare lo spirito ed è in perfetta armonia con l'atmosfera luminosa delle feste natalizie, che sopraggiungono proprio nelle immediate vicinanze del solstizio d’inverno, quando la luce torna gradualmente a crescere. Durante la pratica saremo pervasi da una magnifica luce dorata, che ci ricaricherà di energia positiva e ci regalerà una meravigliosa sensazione di benessere.
Meditazione Attiva
La meditazione attiva, che integra movimenti lenti e consapevoli, è ideale per il Natale, ad esempio, le attività svolte in maniera lenta e consapevole, come camminare concentradosi su ogni passo, mangiare con attenzione il pasto, anche semplicemente mettere gli addobbi di natale focalizzandoci pienamente sull’intenzione, sono esercizi che aiutano a vivere il momento presente, aiutandoci a godere appieno delle esperienze natalizie, riducendo ansia e distrazioni.
Meditazione Metta
La meditazione Metta, o meditazione della benevolenza, invita a generare sentimenti di compassione e gentilezza verso se stessi e gli altri, abbandonando i pregiudizi e le ostilità che appesantiscono l'animo. Svolto nel periodo delle festività questo esercizio di tolleranza e amore può essere particolarmente significativo per rafforzare i legami familiari, riallacciare rapporti e promuovere un senso di pace e connessione universale.
Meditazione della luce dorata
Questa bellissima meditazione ha un alto potere trasformativo e rigenerante, aiuta ad elevare lo spirito ed è in perfetta armonia con l'atmosfera luminosa delle feste natalizie, che sopraggiungono proprio nelle immediate vicinanze del solstizio d’inverno, quando la luce torna gradualmente a crescere. Durante la pratica saremo pervasi da una magnifica luce dorata, che ci ricaricherà di energia positiva e ci regalerà una meravigliosa sensazione di benessere.
Yoga per nutrire lo spirito
Lo Yoga è una filosofia che invita a vivere le festività con una prospettiva più profonda e consapevole anche attraverso i suoi principi cardine, ecco quelli più in sintonia con questo periodo.
Ahimsa, la non-violenza
Il Natale è una ricorrenza in cui si esaltano i sentimenti positivi, dedica piccoli gesti di gentilezza verso il prossimo, dal collega di lavoro al familiare, pratica la compassione nei confronti dei più deboli e degli emarginati, è una palestra che allena a una migliore comprensione di sé e del mondo. Questo è anche il momento giusto per regalare più affetto a te stesso: perdonati qualche errore e concediti qualche coccola. Infine, prepara pasti a bassa dose di sofferenza, come quelli plant based, o almeno prova questo tipo di dieta per alcuni giorni, sentirai il corpo e lo spirito più leggeri!
Aparigraha, il non-attaccamento
Durante le feste, evita di sovraccaricarti di aspettative e di concentrarti esclusivamente sugli aspetti materiali come regali e spese eccessive. Accetta che tutto non debba essere perfetto e impara a lasciare andare, abbandonando giudizi e preconcetti, il desiderio spasmodico di oggetti che non userai mai o quasi. Dirada anche le attività che non ti arricchiscono, gli incontri forzati e tutto ciò che appesantisce inutilmente la tua agenda natalizia, per valorizzare, invece, il tempo passato con gli affetti sinceri e le esperienze di qualità che nutrono il cuore e la mente.
Santosha, la contentezza
Questo principio Yoga si sposa perfettamente con i valori del Natale, in quanto ci invita a ricercare la felicità nell’essenziale e nella semplicità insegnandoci a godere delle piccole cose e degli affetti più autentici. Crea un diario della gratitudine: ogni sera, scrivi tre cose di cui sei grato, questo semplice rituale aumenta il focus sugli aspetti positivi della propria esistenza, aiuta a scovare la bellezza intorno a noi e può trasformare la percezione di questa festa da una celebrazione vuota, trainata solo dal consumismo e dalle apparenze, a un momento magico che scalda il cuore e dona gioia.
Ahimsa, la non-violenza
Il Natale è una ricorrenza in cui si esaltano i sentimenti positivi, dedica piccoli gesti di gentilezza verso il prossimo, dal collega di lavoro al familiare, pratica la compassione nei confronti dei più deboli e degli emarginati, è una palestra che allena a una migliore comprensione di sé e del mondo. Questo è anche il momento giusto per regalare più affetto a te stesso: perdonati qualche errore e concediti qualche coccola. Infine, prepara pasti a bassa dose di sofferenza, come quelli plant based, o almeno prova questo tipo di dieta per alcuni giorni, sentirai il corpo e lo spirito più leggeri!
Aparigraha, il non-attaccamento
Durante le feste, evita di sovraccaricarti di aspettative e di concentrarti esclusivamente sugli aspetti materiali come regali e spese eccessive. Accetta che tutto non debba essere perfetto e impara a lasciare andare, abbandonando giudizi e preconcetti, il desiderio spasmodico di oggetti che non userai mai o quasi. Dirada anche le attività che non ti arricchiscono, gli incontri forzati e tutto ciò che appesantisce inutilmente la tua agenda natalizia, per valorizzare, invece, il tempo passato con gli affetti sinceri e le esperienze di qualità che nutrono il cuore e la mente.
Santosha, la contentezza
Questo principio Yoga si sposa perfettamente con i valori del Natale, in quanto ci invita a ricercare la felicità nell’essenziale e nella semplicità insegnandoci a godere delle piccole cose e degli affetti più autentici. Crea un diario della gratitudine: ogni sera, scrivi tre cose di cui sei grato, questo semplice rituale aumenta il focus sugli aspetti positivi della propria esistenza, aiuta a scovare la bellezza intorno a noi e può trasformare la percezione di questa festa da una celebrazione vuota, trainata solo dal consumismo e dalle apparenze, a un momento magico che scalda il cuore e dona gioia.
Il Natale è un’opportunità per riflettere e connettersi con se stessi e gli altri, integrare queste pratiche nella tua routine natalizia può aiutarti a ritrovare pace e forza, trasformando le festività in un momento di benessere e in un’occasione di crescita interiore, permettendoti di vivere ogni giorno con consapevolezza e gratitudine. Con lo Yoga il tuo Natale sarà un viaggio ancora più speciale e luminoso verso la pace e l’armonia, la tua mente, il tuo corpo e il tuo spirito ti ringrazieranno!
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Un Natale ... Non sempre Sereno
Il Natale è uno dei momenti più attesi dell’anno, un periodo di festa e partecipazione amato da grandi e piccini, pieno di luci scintillanti, profumi speziati e condivisione, tuttavia per molte persone, può trasformarsi in una fonte di stress, tra la pressione degli impegni sociali e familiari, le scadenze lavorative da chiudere e il vortice del consumismo che mette a dura prova il bilancio finanziario. Sebbene la pratica dello Yoga possa sembrare una filosofia lontana anni luce dalle tradizioni occidentali del Natale è proprio in questo periodo che può dare un contributo significativo, rivelandosi un potente strumento per recuperare equilibrio, serenità e benessere e offrendo soluzioni pratiche per affrontare le sfide emotive e fisiche delle feste, affinché il periodo natalizio si traduca in un’esperienza più profonda e consapevole.
La pratica che fa bene alle feste
Negli ultimi anni, numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato i benefici dello yoga sulla riduzione dello stress e sulla regolazione emotiva. Uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology (Zok A, Matecka M, Bienkowski A and Ciesla M (2024) Reduce stress and the risk of burnout by using yoga techniques. Pilot study. Front. Public Health) ha evidenziato come la pratica regolare dello yoga possa ridurre significativamente i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, e migliorare la capacità di resilienza mentale. Durante le festività, quando la pressione emotiva tende a salire, integrare le pratiche yogiche nella quotidianità può aiutare a mantenere la calma e a dosare le forze per evitare di esaurire le energie psicofisiche e rovinarci le vacanze con un brutto burnout.
Questa disciplina ci viene in soccorso anche per contrastare gli effetti di uno stile tipico del periodo natalizio, tra cene abbondanti e lunghe ore trascorse in casa, il corpo può accumulare tensioni, tossine e chili in eccesso. L'attività fisica è fondamentale per la salute dell'organismo, lo yoga offre una soluzione semplice ed efficace per mantenere il corpo attivo attraverso il movimento consapevole. Uno studio di Kumar et al. (Role of Yoga for Patients with Type II Diabetes Mellitus, 2016, Complementary Therapies in Medicine) ha dimostrato che lo yoga migliora la flessibilità muscolare, la forza, l'equilibrio e la circolazione sanguigna contribuendo al benessere cardiovascolare, a regolare i parametri metabolici e a migliorare il controllo glicemico, riducendo i rischi di malattie croniche.
L’inverno, inoltre, richiede una particolare attenzione contro le malattie stagionali. La scienza ha dimostrato che lo yoga può avere un impatto positivo sul sistema immunitario grazie alla riduzione dello stress e all’aumento della produzione di endorfine. Uno studio condotto dall’Università della California (David S. Black et al., Yogic meditation reverses NF-κB and IRF-related transcriptome dynamics in leukocytes of family dementia caregivers, 2012, Psychoneuroendocrinology) ha rilevato che la pratica regolare dello yoga può migliorare la funzione delle cellule NK (Natural Killer), fondamentali per la risposta immunitaria. Praticare yoga durante il periodo natalizio non solo aiuta a gestire meglio lo stress e a mantenere il corpo attivo ma contribuisce anche alla salute dell'organismo, un aspetto importante per godersi le feste senza brutte sorprese.
I valori del Natale nello Yoga
La pratica dello Yoga durante il periodo natalizio non è solo una questione di benessere fisico. Attraverso il respiro consapevole, la meditazione e gli asana, è possibile sviluppare una connessione più profonda con se stessi e con gli altri. Il Natale è tradizionalmente associato a valori positivi come la bontà, la generosità e la pace, tutti principi in perfetta sintonia con la filosofia yogica, questo periodo dell’anno offre quindi un’opportunità unica per approfondire il legame con la propria spiritualità, ricordiamo sempre che lo Yoga è un ottimo strumento di crescita interiore che non contrasta con il sentimento religioso o un eventuale credo.
Un elemento distintivo di questa disciplina è la sua capacità di adattarsi: anche nelle giornate più impegnative, bastano pochi minuti di pratica per ristabilire l’equilibrio. Le posizioni sono utili per alleviare tensioni muscolari accumulate durante le estenuanti sessioni culinarie o le lunghe ore in giro a caccia di regali, allo stesso tempo, tecniche di respirazione si rivelano efficaci per calmare la mente sovreccitata dai mille impegni. Lo Yoga può diventare anche un’esperienza condivisa: praticare insieme alla famiglia o agli amici crea un’atmosfera di intimità e armonia che rafforza i legami affettivi, ad esempio, una semplice sequenza di Saluto al Sole può trasformarsi in un momento di connessione e allegria. Inoltre, coinvolgere i bambini in attività yogiche creative permette di trasmettere loro valori importanti in modo ludico.
Lo Yoga invita a vivere il Natale con una prospettiva più profonda, incoraggiando una riflessione sui veri significati di questa festa. Questa filosofia insegna a coltivare la gratitudine e a vivere nel momento presente, due principi molto potenti che possono trasformare il modo in cui approcciamo le festività, rendendo il Natale un periodo di autentica gioia e condivisione. Anziché concentrarsi esclusivamente sui beni di consumo, è possibile focalizzarsi su piccoli gesti di gentilezza, momenti di ascolto e atti di altruismo, scegliere dei regali pensati, non necessariamente costosi, magari creati con le nostre mani o che abbiano un valore affettivo più che materiale.
Magia del Natale e Potere dello Yoga, WOW!
Il Natale è un momento ideale per esplorare la meditazione come parte integrante della pratica yogica. La meditazione della gratitudine, ad esempio, può aiutare a riscoprire la bellezza delle piccole cose e a vivere il Natale con un maggiore senso di pienezza e gioia. Chiudendo gli occhi e concentrandosi sul respiro, si può portare l’attenzione a tutti quegli aspetti della vita che meritano apprezzamento: dalla presenza di persone care sino all'incanto di un paesaggio invernale, questo tipo di esercizio non solo migliora l’umore, ma accresce anche il sentimento di appartenenza e di connessione con il mondo.
Inserendo lo Yoga nella routine quotidiana anche nel periodo natalizio, è possibile trasformare le feste in un’esperienza di crescita personale, equilibrio e armonia. Non importa se sei un principiante o un praticante esperto: il Natale è l’occasione perfetta per scoprire il potere benefico dello Yoga e ritrovare benessere e serenità, essenziale per vivere le festività in maniera profonda e significativa. E poi diciamo la verità, praticare la meditazione, il pranayama o gli asana sotto le lucine natalizie, vicino l'albero, magari illuminati dalle candele o dal caminetto ci regalerà dei momenti di pura magia.
Inserendo lo Yoga nella routine quotidiana anche nel periodo natalizio, è possibile trasformare le feste in un’esperienza di crescita personale, equilibrio e armonia. Non importa se sei un principiante o un praticante esperto: il Natale è l’occasione perfetta per scoprire il potere benefico dello Yoga e ritrovare benessere e serenità, essenziale per vivere le festività in maniera profonda e significativa. E poi diciamo la verità, praticare la meditazione, il pranayama o gli asana sotto le lucine natalizie, vicino l'albero, magari illuminati dalle candele o dal caminetto ci regalerà dei momenti di pura magia.
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Che cosa significa Santosa
Santosa o Santosha (in sanscrito: संतोष, saṃtoṣa) è il secondo dei cinque niyama, i precetti etici personali descritti nello Yoga Sūtra di Patanjali, un testo fondamentale per il sistema filosofico dello Yoga. Il termine deriva dalla radice sanscrita saṃ- (insieme, pieno, completo) e tuṣ (accontentarsi, essere soddisfatto) e può essere tradotto semplicemente come appagamento o contententezza. Tuttavia, questa parola non si limita a indicare una semplice emozione momentanea o uno stato passeggero dell’animo, piuttosto rappresenta una condizione interiore stabile, il risultato di un equilibrio emotivo e psicologico conquistato giorno per giorno, per questo Santosa può essere definita come l’arte della felicità dello Yoga.
Si tratta di uno dei principi più affascinanti della filosofia yogica, preso in prestito e poi sviluppato da molte altre tradizioni, che invita a godere delle piccole cose e a sviluppare la capacità di accogliere le esperienze della vita, coltivando una gratitudine profonda e sincera. Santosa è quindi una pratica attiva che trascende l'accettazione passiva delle circostanze, invitando alla consapevolezza e al riconoscimento del valore intrinseco di ciò che ci circonda e di quello che già si possiede. In un contesto più ampio, il concetto di contentezza si collega a valori come la semplicità, l’umiltà e il rispetto per il momento presente, qualità essenziali per raggiungere una condizione di pace interiore e realizzazione personale autentica e duratura.
Dalle origini ai nostri giorni
Le radici di Santosa risalgono nel periodo tra 1500 e 500 a.C. quando emerge nel contesto della filosofia vedica e successivamente nello Yoga. Le scritture vediche sottolineano spesso l’importanza del distacco dai desideri materiali (vairagya) e della contentezza come qualità necessaria per avvicinarsi alla verità (satya) e alla liberazione. Nel sistema filosofico del Samkhya, una delle sei scuole ortodosse dell’induismo da cui lo Yoga deriva alcune delle sue basi teoriche, Santosa rappresenta una virtù essenziale per superare le distrazioni dell’ego (ahamkara) e rimanere focalizzati sull’essenza dell’essere (purusha). Successivamente, nei testi post-vedici come le Upanishad (800-300 a.C.), l’idea di Santosa è collegata alla rinuncia interiore (sannyasa) e alla scoperta della felicità attraverso la connessione con il Sé interiore.
L’idea di contentezza come pratica spirituale non è esclusiva della tradizione yogica, infatti, in molte culture e tradizioni filosofiche si ritrovano concetti analoghi, ad esempio nell’antica Grecia, il termine ataraxia descriveva uno stato di imperturbabile serenità e appagamento simile a Santosa, mentre nella tradizione buddhista, il concetto di santutthi si riferisce a una condizione mentale libera dall’avidità e dai desideri materiali che dona la vera soddisfazione, o ancora nella cultura taoista, l’idea di vivere in armonia con il Tao e di accettare il flusso della vita richiama la pratica yogica dell'accontentarsi. Santosa ha continuato ad influenzare filosofie antiche e contemporanee lo troviamo con eccezionali affinità tra i pilastri dell’Ikigai e nell’approccio moderno delle filosofie ecologiste e sotenibili.
Con l’espansione del pensiero yogico durante l’era medievale, testi come la Hatha Yoga Pradipika (XV secolo) e la Gheranda Samhita (XVII secolo) hanno incluso Santosa come parte integrante delle pratiche per il raggiungimento dell’equilibrio fisico e mentale. Questo ha posto le fondamenta per l’evoluzione moderna di questo principio, che si è scostato dalla mera pratica spirituale per ritagliarsi un ruolo di spicco nel campo del benessere psicologico. Santosha oggi viene reinterpretato indipendentemente dalle tradizioni religiose in chiave laica e funzionale, nelle pratiche di mindfulness, crescita personale e sempre più spesso integrata negli approcci terapeutici che pongono l’accento sulla consapevolezza e sul raggiungimento del benessere psicologico.
Con l’espansione del pensiero yogico durante l’era medievale, testi come la Hatha Yoga Pradipika (XV secolo) e la Gheranda Samhita (XVII secolo) hanno incluso Santosa come parte integrante delle pratiche per il raggiungimento dell’equilibrio fisico e mentale. Questo ha posto le fondamenta per l’evoluzione moderna di questo principio, che si è scostato dalla mera pratica spirituale per ritagliarsi un ruolo di spicco nel campo del benessere psicologico. Santosha oggi viene reinterpretato indipendentemente dalle tradizioni religiose in chiave laica e funzionale, nelle pratiche di mindfulness, crescita personale e sempre più spesso integrata negli approcci terapeutici che pongono l’accento sulla consapevolezza e sul raggiungimento del benessere psicologico.
Il Sutra
Qui sotto è riportato il passo che riguarda Santoṣā tratto dallo Yoga Sūtra di Patanjali:
संतोषादनुत्तमः सुखलाभः
2.42 santoṣād anuttamaḥ sukha-lābhaḥ
Traduzione
santoṣāt: accontentarsi, appagamento
anuttamaḥ: supremo, insuperabile
sukha: felicità, benessere, agio
lābhaḥ: acquisizione, guadagno
Dall’appagamento si palesa agio (sukha) senza pari. [F. Squarcini(a cura di), Patañjali, Yogasūtra, Giulio Einaudi editore, Torino, 2015]
Significato
Dall’accontentarsi deriva l’acquisizione di una felicità suprema, duratura e profonda, il vero appagamento non deriva da fattori esterni, ma da un atteggiamento interiore di accettazione e gratitudine.
संतोषादनुत्तमः सुखलाभः
2.42 santoṣād anuttamaḥ sukha-lābhaḥ
Traduzione
santoṣāt: accontentarsi, appagamento
anuttamaḥ: supremo, insuperabile
sukha: felicità, benessere, agio
lābhaḥ: acquisizione, guadagno
Dall’appagamento si palesa agio (sukha) senza pari. [F. Squarcini(a cura di), Patañjali, Yogasūtra, Giulio Einaudi editore, Torino, 2015]
Significato
Dall’accontentarsi deriva l’acquisizione di una felicità suprema, duratura e profonda, il vero appagamento non deriva da fattori esterni, ma da un atteggiamento interiore di accettazione e gratitudine.
Santosa nella vita
Nel mondo contemporaneo, il concetto di Santosha può offrire una via per trovare gioia e soddisfazione nella vita quotidiana, percorribile da chiunque lo voglia, la strada verso una felicità stabile e profonda. Le applicazioni di questo principio sono variegate, insegnano a dare il giusto valore alle cose, alle persone e agli eventi e a coltivare un approccio consapevole verso l’esistenza e la realtà che ci circonda. Santosa, infatti, invita ad accontentarsi, a non lottare costantemente contro le circostanze esterne o per ottenere di più, ma ci invita ad accogliere gli eventi e a sviluppare una resilienza emotiva che permetta di accettare le situazioni così come sono. Questo può apparire come un atteggiamento pigro e rinunciatario, tuttavia non si tratta di un accettazione passiva, bensì di una scelta libera e consapevole che non implica apatia e sottomissione, ma esplica la capacità di vivere senza essere sopraffatti da aspettative irrealistiche e frustranti. Applicare Santosa si rivela una sfida nel contesto della vita moderna, caratterizzata da ritmi accelerati e da un consumismo pervasivo, ma è anche un'opportunità per ripensare il nostro modo di vivere per raggiungere uno stato di maggiore pienezza e appagamento.
Il bene e il male rappresentano due facce della stessa medaglia, ogni giorno entriamo in contatto con questi due opposti, pertanto risulta difficile nutrire un sentimento positivo a lungo senza che venga compromesso. Santosha a tal scopo invita ad allenare il sorriso interiore, a soffermarsi per scoprire l’unicità in ogni cosa, ad andare in profondità sino all’essenza, dove anche la dualità risulta più sfumata. Ciò non significa rifiutare gli aspetti negativi della vita, semmai accogliere la complessità della realtà nella sua interezza per trarne nuova linfa e consapevolezza e quando possibile cogliere nelle avversità opportunità di crescita. Sebbene sembri un traguardo irraggiungibile la contentezza non è un bene di lusso, possiamo trovarla nel verde di una foglia, nel tepore di un raggio di sole, nello sguardo selvaggio di un animale, nella meraviglia di un bambino, nella saggezza di una ruga, in un gesto gentile, in un sorriso casuale, in un sapore sorprendente o in un odore familiare, basta saperla scovare. La felicità, infatti, non è dovuta né piove dall’alto, non richiede nemmeno grandi affanni o strabilianti conquiste né risiede nel successo, ma è la volontà di guardare oltre, una scelta consapevole che si fa giorno per giorno, in ogni singolo istante.
Il bene e il male rappresentano due facce della stessa medaglia, ogni giorno entriamo in contatto con questi due opposti, pertanto risulta difficile nutrire un sentimento positivo a lungo senza che venga compromesso. Santosha a tal scopo invita ad allenare il sorriso interiore, a soffermarsi per scoprire l’unicità in ogni cosa, ad andare in profondità sino all’essenza, dove anche la dualità risulta più sfumata. Ciò non significa rifiutare gli aspetti negativi della vita, semmai accogliere la complessità della realtà nella sua interezza per trarne nuova linfa e consapevolezza e quando possibile cogliere nelle avversità opportunità di crescita. Sebbene sembri un traguardo irraggiungibile la contentezza non è un bene di lusso, possiamo trovarla nel verde di una foglia, nel tepore di un raggio di sole, nello sguardo selvaggio di un animale, nella meraviglia di un bambino, nella saggezza di una ruga, in un gesto gentile, in un sorriso casuale, in un sapore sorprendente o in un odore familiare, basta saperla scovare. La felicità, infatti, non è dovuta né piove dall’alto, non richiede nemmeno grandi affanni o strabilianti conquiste né risiede nel successo, ma è la volontà di guardare oltre, una scelta consapevole che si fa giorno per giorno, in ogni singolo istante.
Coltivare il momento presente è un antidoto alla frenesia moderna, che riporta l’attenzione sull’essenziale e sull’istante che stiamo vivendo. Spesso, infatti, per ricercare la felicità ci rifugiamo nei ricordi o al contrario restiamo sospesi in attesa che qualcosa di bello accada più in là, divenendo ciechi nei confronti di ciò che sta già fiorendo e perdendoci le occasioni migliori, ignari dei piccoli doni sparsi lungo il nostro cammino. Rinunciando a vivere nel presente rinunciamo di fatto a vivere. Santosha si radica nell’idea che la vera felicità non si trovi nel passato o nel futuro, ma nel qui e ora, ovvero nella nostra capacità di accogliere il presente con gratitudine e serenità, liberandoci da quello stato di perenne insoddisfazione che accompagna la nostra esistenza e aiutandoci a percepire la felicità istante per istante. Fare le cose con presenza mentale prendendoci il tempo necessario ci permetterà di vivere il momento con maggiore intensità e di dare il giusto valore alle cose. Possiamo applicare questo principio portando amore e intenzionalità nelle azioni semplici, cucinare, leggere, disegnare, gustare una tazza di tè, fare una passeggiata, svolgere un lavoro, assumeranno una prospettiva diversa e più profonda.
La pratica della gratitudine è uno dei modi più genuini per realizzare Santosha, uno strumento semplice e alla portata di tutti che aiuta a riconoscere e apprezzare le piccole gioie quotidiane, riducendo il focus su ciò che manca e portandolo verso ciò che riempie la nostra esistenza. Studi psicologici confermano che la gratitudine può migliorare significativamente il benessere mentale, riducendo ansia e depressione, la ricerca condotta dal Greater Good Science Center presso l'Università della California, Berkeley, ha dimostrato che le persone che coltivano regolarmente la gratitudine tendono a essere più felici, meno stressate e più resilienti di fronte alle difficoltà. Un metodo semplice per sviluppare la contentezza è la stesura di un diario della gratitudine, in cui annotare quotidianamente le piccole cose belle che incrociamo nell’arco della nostra giornata: mettere nero su bianco oggetti, gesti, parole, incontri, eventi e condizioni che ci regalano positività aiuta a renderci conto di quanto elementi apparentemente insignificanti siano sorprendentemente in grado di arricchire la nostra vita. Allenare la gratitudine è un ottimo esercizio per contrastare la tendenza naturale della mente a focalizzarsi sulle difficoltà e concentrarsi, invece, sugli aspetti positivi, e accrescere, così, la consapevolezza, la compassione e il livello di soddisfazione.
Santosa promuove l’ascolto, l’attitudine ad osservare senza giudicare, esenti dai pregiudizi o dal desiderio di controllo. Riconoscere il lato bello nelle persone è un atteggiamento che conduce a una maggiore empatia verso se stessi e verso il prossimo e che a lungo andare accresce la capacità di rapportarsi agli altri in maniera sana e positiva, favorendo uno stato di serenità emotiva. Questo non vuol dire accettare atteggiamenti negativi o sottomettersi al volere altrui, semmai discernere con chiarezza tutta la gamma dell’espressività umana, elaborare un senso critico costruttivo, prendere decisioni responsabili, al fine di creare relazioni interpersonali più autentiche e armoniose. In quest’ottica è possibile sviluppare Santosha anche in ambito professionale, ciò significa imparare a scorgere le potenzialità nascoste nei compiti che stiamo svolgendo, effettuare scelte consapevoli in linea con i propri valori, accogliere le responsabilità con più fiducia, focalizzandosi sui risvolti positivi e sulla crescita personale, cosicché la soddisfazione intrinseca per il lavoro svolto diventa di fatto un motore più potente delle ricompense materiali, permettendoci di godere appieno degli obiettivi raggiunti, evitando il burnout e aumentando l’autostima. Santosa ci invita ad essere contenti di ciò che si è non per ciò che si ha.
Secondo la Harvard Business Review le persone che scelgono di semplificare la propria vita riferiscono una maggiore senso di soddisfazione e di controllo sul proprio destino, Santosa si radica proprio nell’idea che la vera felicità non è il risultato della quantità di cose che facciamo o possediamo, incoraggiando un'esistenza piena, dove il valore non risiede nell'accumulo di beni o nella soddisfazione immediata dei desideri, ma nell’equilibrio interiore. Movimenti come lo Slow Living e il Minimalismo, offrono una visione contemporanea per tradurre il concetto di Santosa in uno stile di vita orientato al benessere e alla sostenibilità. Lo Slow Living si concentra sulla riscoperta di un ritmo di vita più lento e intenzionale, dando priorità a ciò che conta davvero, parallelamente il minimalismo promuove la riduzione del superfluo, per investire in relazioni ed esperienze di qualità anziché nel possesso di oggetti. Nell'ambito dello Yoga, questa semplificazione può essere vista come una forma di vairagya (distacco) e aparigraha, un precetto che incoraggia a lasciar andare, in linea con Santosha, che invita a rallentare per scorgere la vera ricchezza in ciò che ci circonda.
In un mondo sempre più complesso e in rapido cambiamento, riscoprire la semplicità e il valore del tempo non è solo un atto di benessere personale, ma implica una connessione più profonda con la natura e con la comunità, contribuendo a una visione della vita più consapevole, appagante e sostenibile.
Secondo la Harvard Business Review le persone che scelgono di semplificare la propria vita riferiscono una maggiore senso di soddisfazione e di controllo sul proprio destino, Santosa si radica proprio nell’idea che la vera felicità non è il risultato della quantità di cose che facciamo o possediamo, incoraggiando un'esistenza piena, dove il valore non risiede nell'accumulo di beni o nella soddisfazione immediata dei desideri, ma nell’equilibrio interiore. Movimenti come lo Slow Living e il Minimalismo, offrono una visione contemporanea per tradurre il concetto di Santosa in uno stile di vita orientato al benessere e alla sostenibilità. Lo Slow Living si concentra sulla riscoperta di un ritmo di vita più lento e intenzionale, dando priorità a ciò che conta davvero, parallelamente il minimalismo promuove la riduzione del superfluo, per investire in relazioni ed esperienze di qualità anziché nel possesso di oggetti. Nell'ambito dello Yoga, questa semplificazione può essere vista come una forma di vairagya (distacco) e aparigraha, un precetto che incoraggia a lasciar andare, in linea con Santosha, che invita a rallentare per scorgere la vera ricchezza in ciò che ci circonda.
In un mondo sempre più complesso e in rapido cambiamento, riscoprire la semplicità e il valore del tempo non è solo un atto di benessere personale, ma implica una connessione più profonda con la natura e con la comunità, contribuendo a una visione della vita più consapevole, appagante e sostenibile.
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Prepararsi al cambiamento
L'autunno è un importante momento di transizione, che segna la fine della bella stagione, spesso considerato un po' ostico e associato alla fine dei cicli vitali e al decadimento. Durante questo periodo, infatti, il mondo della natura si prepara ad affrontare il riposo invernale e l'arrivo delle basse temperature.
Il sopraggiungere di giornate più fresche, la riduzione progressiva delle ore di luce e una generale percezione di rallentamento possono influire sia sul corpo che sulla mente. Adottare le strategie giuste e accogliere il mood della stagione con serenità può essere utile per contrastare gli inconvenienti tipici dell'autunno, mantenersi in salute e ritrovare l'armonia. Ecco alcuni suggerimenti per affrontare al meglio il cambio di stagione.
Il sopraggiungere di giornate più fresche, la riduzione progressiva delle ore di luce e una generale percezione di rallentamento possono influire sia sul corpo che sulla mente. Adottare le strategie giuste e accogliere il mood della stagione con serenità può essere utile per contrastare gli inconvenienti tipici dell'autunno, mantenersi in salute e ritrovare l'armonia. Ecco alcuni suggerimenti per affrontare al meglio il cambio di stagione.
5 Consigli per il benessere autunnale
A seguire trovi 5 consigli pratici per affrontare l'autunno, che ti aiuteranno ad amare di più questa stagione e a trasformarla in un’opportunità per rinnovarsi e prepararsi al meglio per l’inverno. Scoprirai alcune strategie per rafforzare le difese immunitarie, mantenere la serenità e vivere in armonia con i ritmi naturali.
1 # Coccola i capelli
Cadono le foglie, cadono i capelli, anche la nostra chioma segue il ritmo della natura. L'autunno rappresenta un importante momento di transizione in cui i capelli vanno incontro a un fenomeno noto come effluvium stagionale, legato proprio all'alternanza dei cicli naturali di nascita, crescita e morte. La combinazione di stress ossidativo e variazioni ormonali rendono questo periodo critico per la salute della chioma. |
Il cambiamento climatico e la riduzione della luce solare, infatti, influiscono sul ciclo ormonale, riducendo la produzione di melatonina, un regolatore dei ritmi circadiani che coinvolge anche il ciclo follicolare, per questo nel passaggio tra estate e autunno è possibile assistere ad un incremento della perdita di capelli. La buona notizia è che possibile ridurre il diradamento con un rimedio naturale ed efficace come l'Olio Essenziale di Rosmarino, noto per stimolare la microcircolazione e favorire la crescita dei capelli, che accompagnato da un massaggio delicato del cuoio capelluto ci regalerà anche un prezioso momento di relax. Clicca qui per scoprire come realizzare una lozione anti-caduta naturale per capelli più forti e folti.
2 # Bevi le tisane
Con l'abbassamento delle temperature la tisana dovrebbe diventare la nostra migliore amica, un'appuntamento irrinunciabile per godere pienamente del tepore avvolgente, degli aromi speziati e dei preziosi principi attivi degli infusi autunnali. Sorseggiare una bevanda calda è un' ottima scusa per prendersi una pausa piacevole e rilassante, che ci aiuterà ad apprezzare l'atmosfera umida e un po' malinconica tipica di questa stagione. |
Quando le ore di luce calano, infatti, è comune sentirsi affaticati o demotivati, una tisana a base di curcuma, zenzero e ginseng è l'ideale per ritrovare lo sprint: grazie ai suoi componenti neuroprotettivi, antinfiammatori e stimolanti ci aiuterà a migliorare il tono dell’umore, l'efficienza energetica e a ritrovare la concentrazione. Le tisane a base di erbe officinali, possono essere dei grandi alleati per l'organismo durante il periodo autunnale, ad esempio l'unione in tazza di echinacea, zenzero e rosa canina, è una combinazione di proprietà immunomodulati, antiossidanti e antinfiammatorie, per questo rappresenta un eccellente supporto per il sistema immunitario ed è, quindi, perfetta per sostenerci all'arrivo dei primi malanni stagionali.
3 # Consuma cibi di stagione
Mangiare cibo di stagione non è solo una scelta culinaria, ma favorisce anche un approccio sostenibile, salutare e una maggiore connessione con il territorio. In autunno la natura ci offre alimenti ricchi di nutrienti utili per affrontare il calo delle temperature, rafforzare il sistema immunitario e contrastare l'aumento delle malattie stagionali, ad esempio, zucche, carote e funghi favoriscono il miglioramento delle risposte immunitarie. |
Gli agrumi, invece, sono eccellenti fonti di vitamina C, mentre le crucifere, come cavoli e broccoli, contengono alti livelli di antiossidanti e glucosinolati, che proteggono da infezioni e infiammazioni. Il consumo di cibo fresco induce anche un adattamento fisiologico dell'organismo alla stagione: alimenti ricchi di carboidrati complessi, come patate dolci, castagne e zucche, e quelli contenenti grassi di qualità, come la frutta secca e le olive, forniscono energia duratura e un profilo lipidico adatto ad affrontare le giornate più fredde, mentre le spezie autunnali, come cannella e zenzero, offrono benefici anti-infiammatori e termogenici, infine, le fibre presenti in alimenti come mele, pere e legumi promuovono la salute intestinale, essenziale per il sistema immunitario e la prevenzione delle malattie metaboliche.
4 # Rallenta
In questa stagione animali e piante rallentano i loro ritmi per prepararsi ad affrontare il periodo critico dell'inverno. Anche noi conserviamo una sorta di orologio ancestrale, tuttavia, oggi tendiamo ad ignorarlo, con spiacevoli conseguenze, come l'indebolimento del sistema immunitario e l'aumento dei livelli di ansia e stress. Studi sulla cronobiologia dimostrano che il progressivo calo della luce solare influisce sul ritmo circadiano, che regola il sonno e i livelli di energia. |
Abbassare i giri consente di sincronizzarsi con i cambiamenti della natura e di preservare le forze necessarie per sostenere le difese immunitarie, riducendo il rischio di malattie stagionali, ansia e depressione. Scegliere la lentezza vuol dire sperimentare la pratica dello slow living, dedicarsi a mansioni più rilassanti, prendersi delle pause dai dispositivi elettronici, allentare con gli impegni. Svolgere attività come lo yoga dolce, la meditazione o la lettura, migliora l’umore e la qualità del sonno. L’atmosfera autunnale invita anche all’introspezione, rivelandosi il momento ideale per riflettere sugli obiettivi personali e pianificare il futuro in maniera efficace, rallentare, infatti, offre lo spazio mentale necessario per valutare gli atti, stabilire le priorità ed elaborare le strategie per affrontare il nuovo anno.
5 # Pratica il radicamento
L’autunno è una stagione caratterizzata da un’energia mutevole: con l’arrivo del freddo, la riduzione della luce e i cambiamenti nella natura, corpo e mente diventano più volubili, e molti di noi sperimentano uno stato di malinconia e affaticamento. Per questo è importante promuovere il radicamento, un processo che aiuta sintonizzarci con l'essenza più profonda delle cose, favorendo la calma e l'equilibrio indispensabili per affrontare i cambiamenti. |
Lo Yoga aiuta questo processo, in generale saranno utili tutte le posizioni e le meditazioni legate al primo chakra, quelle che favoriscono l'introspezione e quelle che invitano ad una maggiore connessione con la terra e con le proprie radici. Fra gli stili più adatti l’Hatha Yoga, che si concentra su stabilità e consapevolezza, facendoci ritrovare equilibrio e calma, e lo Slow Flow che offre fluidità, forza e flessibilità a un ritmo moderato, utile a riconnetterci con la natura e a regolare i ritmi circadiani. Un altro stile perfetto è il Restorative Yoga che aiuta a ridurre l'affaticamento e lo stress tipici dei periodi di passaggio, favorendo il recupero energetico e contrastando la sensazione di esaurimento che può accompagnare l’adattamento al clima più freddo.
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Dal Rosmarino un trattamento naturale anti caduta
Il Rosmarinus Officinalis è una pianta medicinale che rappresenta un prezioso alleato della nostra chioma grazie alle sue numerose proprietà tra cui l'azione stimolante, rinforzante e il potenziamento della perfusione microcapillare. In parole semplici i principi attivi in esso contenuto migliorano la circolazione del cuoio capelluto, favorendo la crescita dei capelli, prevenendone l'indebolimento e rendendo di fatto i capelli più sani, folti e robusti.
Diversi studi hanno dimostrato l'efficacia dell’olio essenziale di rosmarino anche nel trattamento dell’alopecia androgenetica, constatando un aumento significativo del conteggio dei capelli dopo alcuni mesi di utilizzo, con il vantaggio di avere meno effetti collaterali dei trattamenti convenzionali a base di farmaci, rivelandosi un’ottima alternativa naturale in caso di diradamento dei capelli. Se vuoi saperne di più leggi anche "Perdita dei capelli: un trattamento naturale efficace".
Diversi studi hanno dimostrato l'efficacia dell’olio essenziale di rosmarino anche nel trattamento dell’alopecia androgenetica, constatando un aumento significativo del conteggio dei capelli dopo alcuni mesi di utilizzo, con il vantaggio di avere meno effetti collaterali dei trattamenti convenzionali a base di farmaci, rivelandosi un’ottima alternativa naturale in caso di diradamento dei capelli. Se vuoi saperne di più leggi anche "Perdita dei capelli: un trattamento naturale efficace".
Come utilizzare l’olio essenziale di rosmarino
L’olio essenziale di rosmarino viene estratto direttamente dalla pianta ed è un concentrato di principi attivi assai potenti ed efficaci. Con quest'olio è possibile creare una lozione anti caduta naturale facile e sicura da utilizzare. Tuttavia, proprio a causa della sua elevata concentrazione, l'olio essenziale di rosmarino deve essere diluito in un olio vettore, ovvero una sostanza neutra che aiuta a distribuire i principi attivi dell'olio essenziale evitando di irritare la cute. A seguire vedremo come realizzare una lozione anti-caduta efficace, naturale ed economica con ingredienti provenienti esclusivamente dal mondo vegetale.
Lozione Anti-Caduta al Rosmarino
Ecco il segreto naturale per frenare la caduta dei capelli: l’olio al rosmarino il prezioso alleato che protegge la tua chioma e aiuta a fermare la perdita dei capelli. Scopri come creare una lozione efficace e naturale con pochi ingredienti estratti direttamente dalle piante.
Cosa occorre
Rifornisciti in erboristeria di un olio essenziale di rosmarino puro al 100%, preferibilmente di provenienza biologica, e di un olio vettore puro a scelta tra olio di jojoba, olio di mandorle dolci e olio di cocco (tieni presente che d’inverno quest’ultimo tenderà a solidificare). Infine, procurati un contenitore richiudibile pulito dove miscelare gli ingredienti, che abbia una capienza sufficiente per ospitare la quantità di lozione che desideriamo realizzare.
Preparazione
- Diluisci al 3% l’olio essenziale di rosmarino nell’olio vettore che hai scelto, ad esempio riempi un contenitore pulito con 100 ml di olio vettore e aggiungi 3 ml di olio essenziale di rosmarino (circa 40 - 60 gocce).
- Agita bene il flacone, la tua lozione è pronta
Modo d’uso
Applica un cucchiaio raso (circa 15 ml) della lozione al rosmarino sul cuoio capelluto prima di lavare i capelli e massaggia delicatamente per almeno tre minuti in modo da distribuire uniformemente l'unguento e farlo assorbire bene dalla pelle; lascia in posa dai 10 ai 30 minuti, poi procedi facendo lo shampoo abituale.
Applica un cucchiaio raso (circa 15 ml) della lozione al rosmarino sul cuoio capelluto prima di lavare i capelli e massaggia delicatamente per almeno tre minuti in modo da distribuire uniformemente l'unguento e farlo assorbire bene dalla pelle; lascia in posa dai 10 ai 30 minuti, poi procedi facendo lo shampoo abituale.
Shampoo anti caduta al rosmarino
È anche possibile arricchire lo shampoo con l’olio essenziale di rosmarino da utilizzare alternandolo alla lozione o in sua sostituzione. Lo shampoo anti caduta si prepara aggiungendo 1 ml di olio essenziale di rosmarino (circa 20 - 25 gocce) in 250 ml del prodotto con cui lavi capelli abitualmente.
Usarlo è semplicissimo: si massaggia il cuoio capelluto con l'emulsione, poi si procede con il risciacquo e l'asciugatura, come di consueto. Tuttavia, la lozione al rosmarino dovrebbe rimanere il rimedio d'elezione, dal momento che, sostando in posa direttamente sulla cute per un tempo prolungato, fa in modo che i principi attivi possano essere assorbiti in maniera più efficace dal derma presente sulla testa.
Usarlo è semplicissimo: si massaggia il cuoio capelluto con l'emulsione, poi si procede con il risciacquo e l'asciugatura, come di consueto. Tuttavia, la lozione al rosmarino dovrebbe rimanere il rimedio d'elezione, dal momento che, sostando in posa direttamente sulla cute per un tempo prolungato, fa in modo che i principi attivi possano essere assorbiti in maniera più efficace dal derma presente sulla testa.
Consigli e precauzioni
Per vedere dei risultati ripeti il trattamento all’olio essenziale di rosmarino per una durata di almeno 6 mesi con cadenza regolare da una a tre volte alla settimana prima dello shampoo, rispettando i tempi di posa e accompagnandolo sempre con un massaggio delicato del cuoio capelluto di almeno 3 minuti.
Usa l'olio vettore a seconda del tipo di capello (analizzato alla base, nella sua porzione più vicina alla cute): se hai i capelli grassi preparala in associazione con l’olio di jojoba che ha un’azione normalizzante sull’eccessiva produzione di sebo; se al contrario hai i capelli secchi preferisci olio di mandorle o di cocco; in caso di capelli normali o misti puoi scegliere uno dei tre oli indistintamente, con un occhio di riguardo per quello di jojoba per le sue proprietà sebo equilibrante.
Usa l'olio vettore a seconda del tipo di capello (analizzato alla base, nella sua porzione più vicina alla cute): se hai i capelli grassi preparala in associazione con l’olio di jojoba che ha un’azione normalizzante sull’eccessiva produzione di sebo; se al contrario hai i capelli secchi preferisci olio di mandorle o di cocco; in caso di capelli normali o misti puoi scegliere uno dei tre oli indistintamente, con un occhio di riguardo per quello di jojoba per le sue proprietà sebo equilibrante.
L'olio essenziale di rosmarino non va mai usato puro sul cuoio capelluto in quanto può causare prurito, irritazione e rossore, ma deve essere sempre allungato in olio vettore, tuttavia, può capitare che questi inconvenienti si presentino anche usando l'olio diluito, in tal caso sospendere immediatamente il trattamento. Inoltre, è bene ricordare che gli oli a uso cosmetico non vanno assolutamente ingeriti.
In caso di cute infiammata, chioma fortemente danneggiata o diradata si consiglia sempre la valutazione medica e/o tricologica della condizione di pelle e capelli prima di procedere con eventuali trattamenti. Sebbene si tratti di un rimedio naturale a volte è meglio evitare l'uso dell'olio essenziale di rosmarino, come durante la gravidanza, nei bambini al disotto dei 6 anni di età, nei soggetti ipertesi e in quelli epilettici, inoltre, è sempre bene affidarsi al parere di un medico per dirimere qualsiasi dubbio.
Conserva la lozione in un luogo fresco e asciutto al riparo dalla luce e dai raggi solari, preferibilmente all'interno di una boccetta farmaceutica con i vetri bruniti o di un flacone che non sia del tutto trasparente.
Il contenuto di questo articolo non sostituisce in alcun modo la consulenza, la diagnosi o la terapia medica professionale.
In caso di cute infiammata, chioma fortemente danneggiata o diradata si consiglia sempre la valutazione medica e/o tricologica della condizione di pelle e capelli prima di procedere con eventuali trattamenti. Sebbene si tratti di un rimedio naturale a volte è meglio evitare l'uso dell'olio essenziale di rosmarino, come durante la gravidanza, nei bambini al disotto dei 6 anni di età, nei soggetti ipertesi e in quelli epilettici, inoltre, è sempre bene affidarsi al parere di un medico per dirimere qualsiasi dubbio.
Conserva la lozione in un luogo fresco e asciutto al riparo dalla luce e dai raggi solari, preferibilmente all'interno di una boccetta farmaceutica con i vetri bruniti o di un flacone che non sia del tutto trasparente.
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Rosa BeltramiFounder di Wonderflow Yoga, ha una laurea in comunicazione visiva, ama follemente il suo pianeta e, ovviamente, lo Yoga! |