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Che cos'è il Golden Milk Il Golden Milk, noto anche come Latte D'oro o Haldi Doodh, per via del suo colore giallo oro, è una bevanda tradizionale indiana che ha guadagnato fama in tutto il mondo grazie ai suoi numerosi effetti benefici sull’organismo. Si tratta di latte speziato a base di curcuma tradizionalmente servito mescolando latte animale o vegetale con curcuma, pepe nero e altre spezie. La sua origine risale all'antica medicina ayurvedica, un sistema di cura che ha un approccio olistico alla salute e al benessere, adoperato da migliaia di anni nell'India meridionale e in altre regioni asiatiche. L'Haldi Doodh è da sempre una bevanda cara allo yoga, usata dai praticanti come rimedio per migliorare l’elasticità e mantenere in salute le articolazioni. Benefici del Latte d'OroNel corso degli anni, la popolarità del Golden Milk è cresciuta a livello globale, anche grazie al riconoscimento da parte della scienza dei suoi benefici, che vanno dalla riduzione dell'infiammazione a un pregevole effetto protettivo sull'organismo. Questa bevanda è indicata non solo per i praticanti yoga, ma anche per gli sportivi e per chiunque soffra di problematiche articolari e malattie infiammatorie. La curcuma, infatti, è uno degli elementi cardine della medicina ayurvedica per il trattamento di alcuni disturbi, tra cui dolori articolari, infiammazioni, problemi digestivi e malattie della pelle. I suoi effetti prodigiosi sono principalmente attribuiti alla curcumina, il più importante principio attivo della curcuma, noto per le sue proprietà antinfiammatorie, antiossidanti e rinvigorenti. Anche altre spezie possono contribuire a rendere il Latte d’oro una bevanda terapeutica, ad esempio, la combinazione di curcuma e pepe nero ne ottimizza le qualità, permettendo al corpo di assorbire meglio i preziosi principi attivi contenuti nel decotto. Un antinfiammatorio naturaleUna delle proprietà più note del Golden Milk è la sua capacità di ridurre l'infiammazione dell’organismo. La curcumina agisce su diversi meccanismi biochimici che regolano la risposta infiammatoria nel corpo a livello sistemico e locale, inibendo numerosi mediatori dell'infiammazione, tra cui le citochine infiammatorie come TNF-alfa (Fattore di Necrosi Tumorale), IL-1 (Interleuchina-1), IL-6 (Interleuchina-6) e COX-2 (Cicloossigenasi-2), contribuendo così a ridurre i sintomi legati a malattie infiammatorie croniche, come l'artrite reumatoide, le malattie cardiovascolari e altre patologie correlate. Lo studio pubblicato sulla rivista The Journal of Nutritional Biochemistry nel 2015 di Zeng et al., ha evidenziato come la curcumina sia in grado di ridurre significativamente i livelli di marcatori infiammatori, come la proteina C-reattiva (CRP) e altre citochine pro-infiammatorie. Un'altra pubblicazione del 2017 sulla rivista Alternative Medicine Review condotto da Hewlings & Kalman ha esaminato approfonditamente gli effetti della curcumina, confermando le spiccate proprietà antinfiammatorie e approvandola come trattamento complementare nelle malattie infiammatorie croniche. Lo studio ha inoltre evidenziato come la curcumina sia in grado di ridurre l'attività delle cellule T e l'attivazione delle vie di segnalazione infiammatorie. L’aggiunta di pepe nero nella bevanda gioca un ruolo importante nell'incrementare la biodisponibilità della curcumina. Infatti, la piperina contenuta nel pepe inibisce gli enzimi che metabolizzano la curcumina, permettendo una maggiore concentrazione di curcumina nel flusso sanguigno. Questo meccanismo è stato documentato da Shoba et al. (1998) su Planta Medica, che ha provato come questo espediente aumenti l'assorbimento della curcumina fino al 2000%, migliorando significativamente gli effetti terapeutici della curcuma. Elisir di giovinezzaIl Golden Milk possiede anche un proprietà antiossidanti, grazie alla curcumina che neutralizza i radicali liberi, molecole instabili che possono danneggiare le cellule e contribuire all'invecchiamento precoce, alla formazione di malattie croniche e all'insorgere del cancro. Studi come Free Radical Scavenging Activity of Curcumin di Priyadarsini et al. (2003) pubblicato su Free Radical Biology and Medicine hanno mostrato che la curcumina ha un effetto protettivo, difendendo il corpo dal danno ossidativo. Questa preziosa sostanza ha mostrato attività anti-cancerogena, secondo Curcumin as an anticancer agent: A review di Kumar et al., pubblicato nel 2012 su Cancer Letters, la curcumina può prevenire lo sviluppo di tumori e bloccare la progressione di quelli esistenti. Essa inibisce la crescita delle cellule tumorali, promuovendo l'apoptosi, ovvero la morte cellulare programmata, e inibendo l'angiogenesi, cioè la formazione di nuovi vasi sanguigni che nutrono i tumori. La combinazione di curcuma con il pepe nero, inoltre, contribuisce alla salute cardiovascolare. La curcumina ha un effetto positivo sulla riduzione dei livelli di colesterolo LDL e trigliceridi, mentre aumenta i livelli di colesterolo HDL, aiutando a ridurre il rischio di malattie cardiovascolari. In Effects of curcumin on blood lipid concentrations: A systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. di Zeng et al. (2015) pubblicato in The Journal of Nutritional Biochemistry si conclude che la curcumina ha effetti benefici sul metabolismo lipidico e sulla salute cardiovascolare. Ricetta del Golden MilkLa preparazione del Golden Milk è abbastanza semplice e richiede pochi ingredienti fondamentali, qui sotto la ricetta tradizionale a base vegetale.
Ingredienti per 1 tazza di Golden Milk
Preparazione:
Varianti più famose del Golden Milk Le moderne varianti di questa bevanda si preparano addizionando alla versione base del Golden Milk altre spezie benefiche, che non solo ne migliorano il sapore, ma aumentano anche le proprietà terapeutiche. Oltre alla ricetta tradizionale, la più famosa è quella che prevede l’aggiunta di 1/4 di cucchiaino per tazza di zenzero, che favorisce la digestione, dona energia e aiuta a contrastare batteri e virus. Esistono molte versioni del latte d'oro preparate aggiungendo altre spezie benefiche, come la cannella, che riscalda, stimolala circolazione e possiede un naturale potere battericida, il cardamomo, che ha effetti digestivi e antinfiammatori, o la vaniglia, che aggiunge un sapore più dolce e una leggera proprietà antiossidante. ![]() In base alle preferenze si può sostituire il latte di soia con altre bevande vegetali, come il latte di mandorla, di riso o di avena per un gusto naturalmente dolce, e tra le più apprezzate la versione con latte di cocco, che non solo conferisce un gusto esotico, ma migliora anche la consistenza della bevanda. Se si desidera un sapore più dolce, basta aggiungere dei dolcificanti naturali come stevia, mascobado, sciroppo d'acero, di agave o stevia, tuttavia, si sconsiglia di addizionare troppi zuccheri e di evitare gli quelli raffinati, che possono ridurre i benefici complessivi della bevanda. La pasta di curcumaPer maggiore comodità è possibile realizzare una base per creare il Golden Milk al momento creando una pasta da conservare in frigorifero e usare al bisogno
Ingredienti:
Preparazione:
Come conservare il Golden MilkIl metodo per preparare il Latte d'Oro è semplice e veloce, senza dubbio, quello che offre il pieno potenziale terapeutico è la preparazione al momento usando radice di curcuma grattugiata, tuttavia, se non disponi dell’ingrediente fresco puoi usare la curcuma in polvere, acquistandola nel reparto delle spezie. Non sempre si ha il tempo di fare il Golden Milk ogni giorno, per ovviare a questo problema si può preparare la pasta di curcuma da tenere in frigo per un massimo di 20 giorni e usare al bisogno, prelevandola sempre con un cucchiaio pulito per evitare contaminazioni. Un altro modo per averla subito pronta è quello di creare una piccola scorta preparando una quantità maggiore di Golden Milk e conservandolo in frigorifero per un massimo di 3 giorni dentro un contenitore ermetico. Durante il periodo di conservazione la bevanda potrebbe separarsi, quindi è importante mescolarla bene prima di consumarla, inoltre, è possibile riscaldarla di nuovo, ma occorre fare attenzione a non portarla mai a ebollizione, poiché potrebbe compromettere l’efficacia dei suoi nutrienti. Quando bere il Golden MilkIl Golden Milk può essere consumato durante tutto l'anno, ma è nei mesi freddi che dona il massimo del suo contributo all’organismo, poiché aiuta a riscaldare il corpo, stimolare la circolazione e rinforzare il sistema immunitario, pertanto, consumato caldo in autunno e in inverno, risulta particolarmente utile per affontare il freddo e proteggere dai malanni tipici del clima rigido. Le proprietà antinfiammatorie e antiossidanti lo rendono ideale anche nel periodo primaverile, quando le allergie stagionali e disturbi legati alla congestione nasale sono comuni, in questo caso è preferibile sorseggiare la bevanda a temperatura ambiente. Il consumo del Golden Milk può essere occasionale o prolungato, tuttavia, per ottenere un effetto potenziato e duraturo se ne consiglia l’assunzione quotidiana. La tradizione yoga ne raccomanda l’uso per 40 giorni consecutivi, basta una tazza al giorno al mattino, nel pomeriggio o alla sera, a seconda delle necessità. Si può usare anche al bisogno in caso di raffreddore, influenza o altri disturbi passeggeri, il consiglio è di bere una tazza al giorno per alleviare il disagio sino alla risoluzione della malattia. Il momento della giornata ideale per bere il Golden Milk dipende in gran parte dalle esigenze e dall’obiettivo terapeutico: di mattina può fungere come tonico per cominciare la giornata con energia e vitalità, contribuendo a lenire gli eventuali dolori muscolari e articolari che si manifestano al risveglio; alla sera può essere un'abitudine utile a favorire il rilassamento e ridurre lo stress accumulatosi durante il giorno e, se consumato prima di andare a dormire, aiuta il corpo a rigenerarsi durante il sonno; assumere questa bevanda post allenamento è un’ottima idea, in quanto le sue benefiche proprietà aiutano a ridurre l'infiammazione muscolare e favorire il recupero dopo l'esercizio fisico. Controindicazioni del Golden MilkIl Golden Milk è una bevanda sicura, l’unico inconveniente è la colorazione gialla che lascia sui denti, facilmente eliminabile con una buona igiene orale. Tuttavia, potrebbe presentare delle controindicazioni nelle persone con sensibilità ad uno dei componenti e in rari casi dare luogo ad alcuni effetti collaterali come nausea, bruciore di stomaco, diarrea, crampi e fastidi intestinali. Se si presentasse uno qualunque di questi sintomi interrompere immediatamente il consumo. In particolare l’assunzione di curcuma potrebbe essere sconsigliata in presenza di calcoli biliari, colecisti, ulcere, in gravidanza e nei bambini al di sotto dei 3 anni di età, inoltre, potrebbe interagire con l’uso di anticoagulanti e la terapia insulinica. Il contenuto di questo articolo non sostituisce in alcun modo la consulenza, la diagnosi o la terapia medica professionale. Benefici del Golden Milk
Leggi anche Che cos'è Mahashivaratri, dove e quando si celebraMaha Shivaratri, Mahāśivarātri o semplicemente Shivaratri, significa letteralmente "la grande notte di Shiva e rappresenta la più importante festa dedicata al dio Shiva, nonchè una delle più sacre dell'induismo. Questa giornata ricorre ogni anno nel mese di Phalguna durante la notte di luna nuova (tra febbraio e marzo del calendario gregoriano) ed è celebrata in tutta l'India e in altri paesi con grosse comunità induiste, come il Nepal e il Pakistan. Maha Shivaratri rappresenta un'occasione di festa e di rinnovamento spirituale, un momento di profonda riflessione e connessione alla natura e al divino. Le origini e i miti del Maha ShivaratriLe origini di questa ricorrenza affondano nelle tradizioni e nelle pratiche religiose dell'India antica, riflettendo la complessa interazione tra elementi storici, mitologici e rituali. Le radici di Maha Shivaratri emergono già intorno al V secolo a.C. e nel corso dei millenni vanno sempre più ad intrecciarsi con la fitta selva di leggende e cerimoniali, sino ad arrivare ai nostri giorni, consegnandoci una consuetudine ricca e variegata. La festività diviene uno strumento formativo: attraverso la venerazione di Shiva, si cerca di comprendere il ciclo eterno di creazione e distruzione che governa l'universo, al fine di armonizzarsi con esso. Uno dei miti più diffusi associati a Maha Shivaratri riguarda la danza cosmica di Shiva. Si narra che nella notte di luna nuova di Phalguna Shiva eseguì la sua danza divina, conosciuta come Tandava, che rappresenta la natura con i suoi cicli di nascita, crescita e morte, l'eterno movimento dell'universo e la continua trasformazione dell'energia. Si narra, inoltre, che in questo giorno Shiva, chiamato anche con l'appellativo Nilakantha, abbia ingoiato il veleno Halāhala prodotto durante Samudra Manthana, l'epica lotta tra gli dei e gli asura narrata nel Vishnu Purana. Il veleno venne trattenuto dal dio nella gola, che per questo divenne blu, tale atto è metafora della capacità di controllare gli impulsi della mente e del corpo durante la pratica spirituale. Secondo la tradizione Maha Shivaratri è anche l'occasione per commemorare il matrimonio tra Shiva e Parvati, la coppia sacra in cui il dio rappresenta la coscienza pura che si fonde con l'energia vitale di cui la sua consorte ne è simbolo. Questa unione divina è vista come l'equilibrio perfetto tra le forze maschili e femminili, essenziali per l'armonia degli individui e dell'universo. Shiva, benevolo e distruttoreShiva è una divinità poliedrica, tra le più complesse e amate del pantheon induista, egli incarna la molteplicità degli aspetti della realtà e rappresenta la forza che dissolve l'universo, permettendo la sua rigenerazione, per questo è conosciuto come il "Distruttore" all'interno della Trimurti, la triade divina composta da Brahma, Vishnu e Shiva, simbolo del ciclo continuo di creazione, preservazione e distruzione che sottende la natura di tutte le cose. Nonostante questi connotati crudi e potenti, Shiva è una divinità benevola, amica della natura e dedita alla contemplazione, infatti il suo veicolo è Nandi, un toro bianco simbolo di forza, purezza e rettitudine. Shiva rappresenta l'asceta supremo e colui che ha rivelato lo Yoga al mondo, per questo è spesso raffigurato assorto in profonda meditazione. Shiva è il danzatore cosmico, la distruzione che egli apporta, infatti, ha una valenza positiva, trattandosi di un processo necessario per il rinnovamento e la trasformazione in perfetta armonia con l'energia dell'universo in continuo movimento. Nell'iconografia classica Shiva è raffigurato con il corpo lucente cosparso di cenere e la fronte segnata dal Tripuṇḍra, tre righe orizzontali che ricordano la transitorietà della vita e richiamano le principali triadi della tradizione indù, da qui emerge il terzo occhio, come manifestazione di saggezza e onniscenza. Sul suo capo svetta una mezza luna, indice del dominio sul tempo, mentre dai folti capelli sgorga il Gange, simbolo di purificazione, più in basso il serpente rappresenta l'energia divina e creatrice, mentre il tridente è espressione della Trimurti. Culto e tradizioniI festeggiamenti della grande notte di Shiva sono caratterizzati da una serie di rituali che variano a seconda delle regioni e delle tradizioni locali, ma che condividono elementi comuni. La festa è celebrata attraverso la recitazione di preghiere, atti di rinuncia e meditazioni sui temi e sulle qualità legate a Shiva. Nella società contemporanea, pur mantenendo le pratiche tradizionali, le celebrazioni possono includere parate folcloristiche, concerti di musica devozionale e rappresentazioni che narrano le storie della divinità, rendendo Maha Shivaratri non solo un rito religioso ma anche un momento festoso, pieno di colori e di gioia. I devoti più ferventi restano svegli tutta la notte, mentre altri visitano i templi dedicati a Shiva, dove si venera il lingam, il simbolo fallico che rappresenta la divinità, a cui si offrono acqua, latte, miele, fiori e foglie di Bel, considerate sacre al dio. Si crede che le offerta alle icone e al lingam, siano un'occasione per rimettersi dai peccati e ricominciare il proprio percorso di vita in maniera virtuosa. Inoltre, procedere con il pellegrinaggio per il Kailasha, un monte sacro a Shiva, favorirebbe il cammino verso la liberazione. Molti devoti intraprendono viaggi verso i principali luoghi di devozione, come i pellegrinaggi ai Jyotirlinga, i 12 templi dedicati al dio sparsi in tutta l'India. La veglia notturna, detta Jāgaraṇa, è dedicata alla meditazione, alla recitazione dell'inno "Shiva Chalisa", di mantra come "Om Namah Shivaya" o "Maha Mrityunjaya Mantra", e alla partecipazione a cerimonie di adorazione. La veglia è generalmente divisa in quattro parti, ad ogni quarto viene celebrata una Puja specifica, in cui vengono rispettivamente offerti latte, cagliata, burro chiarificato, ed infine, miele. La pratica del digiuno è comune, variando da quello parziale con consumo limitato a frutta e latte, al digiuno completo. I devoti più ferventi trascorrono tutta la notte svegli e si astengono dal cibo e dall'acqua per l'intera giornata. Si ritiene che durante il Maha Shivaratri le pratiche yoga e i mantra aumentino notevolmente il loro potere. Secondo la tradizione, infatti, in questo giorno la disposizione dei pianeti è una delle migliori per elevare la propria energia spirituale e per questo, oltre alle pratiche, si compiono offerte e voti al fine di ottenere una proficua evoluzione nell'esercizio dello yoga e della meditazione verso la liberazione. Significato dei ritiI rituali che si compiono durante questa festa non sono solo atti di devozione, ma servono anche come strumenti per la crescita spirituale, mirando a purificare l'anima e ad avvicinarsi al divino. Nella veglia l'arrivo della luce che dissipa l'oscurità della notte simboleggia la vittoria sull'ignoranza che dona la conoscenza, così come il devoto che vince il sonno in attesa del sorgere del sole. Anche la pratica del digiuno non è una penitenza fine a se stessa, ma rappresenta l'autodisciplina, il dominio su corpo e mente, quindi, sui desideri materiali, causa di sofferenza e insoddisfazione. Le danze dedicate a Shiva simboleggiano, invece, il perpetuo movimento dell'energia e aiutano a riflettere sulla transitorietà della vita e sui significati dei racconti della mitologia induista portati in scena. Le pratiche meditative, infine, inducono il praticante a sperimentare il senso di unione e a sviluppare un profondo stato di connessione con la natura e l'universo. Attraverso queste atti rituali, i devoti cercano di ottenere la grazia di Shiva e di avanzare nel percorso verso la liberazione spirituale. I luoghi e gli eventi del Maha ShivaratriIn India diverse località sono rinomate per celebrazioni di Maha Shivaratri, le più attive sono certamente quelle dove è più forte il culto del dio Shiva e le città a grande vocazione spirituale. I luoghi in cui sorgono i dodici jyotirlinga sono sicuramente tra i più apprezzati dai devoti per celebrare lo Shivaratri, ognuno di questi templi prende il nome da una manifestazione di Shiva: qui la rappresentazione principale è la stambha, una colonna senza inizio né fine, simbolo della natura infinita di Shiva. Un centro di intensa devozione è Varanasi, una delle città più sacre per gli induisti, ricca di templi dedicati a Shiva e sede del Kashi Vishwanath, uno dei dodici jyotirlinga. Nel Tamil Nadu Maha Shivaratri viene celebrato con grande sfarzo nel tempio di Annamalaiyar presso Tiruvannamalai. La tradizione prevede che sia un momento propizio per effettuare il Girivalam o Giri Pradakshina, una camminata a piedi nudi di 14 chilometri attorno ad una collina sulla cui cima viene accesa un'enorme lampada al calar del sole. Durante il cammino si incontrano otto piccoli santuari, gli Ashta Lingam, associati ai 12 segni lunari, che si snodano lungo la circonferenza della collina. Nel distretto di Kanyakumari nel giorno di Shivaratri viene intrapresa Sivalaya Ottam, una maratona rituale che coinvolge i dodici santuari di Shiva che sorgono nella zona. L'evento inizia a Thirumalai e attraversa i successivi dieci templi prima di concludersi a Thirunattalam. I partecipanti, dopo un digiuno di una settimana e un bagno nel fiume, indossano vesti arancioni e iniziano il percorso portando con sé un ventaglio di foglie di palma e cantando mantra, ad ogni tappa riceveranno le ceneri sacre del tempio visitato. Il Maha Shivaratri è legato ad un particolare evento detto Natyanjali, letteralmente "adorazione attraverso la danza", si tratta di festival ed eventi dove gli artisti confluiscono nei principali luoghi di devozione per danzare in onore della divinità. Diverse città accolgono questa tradizione, tra cui Konark, Khajuraho, Pattadakal, Modhera e Chidambaram, famoso per la sua scultura raffigurante tutti i mudra di danza nell'antico testo indù di arti performative chiamato Natya Shastra. A Haridwar, i devoti si radunano sulle rive del Gange per partecipare a rituali e cerimonie. Il tempio di Bhavnath Mahadev a Junagadh, nel Gujarat, ospita una fiera annuale che attira migliaia di pellegrini. Altri luoghi in cui la festa è molto sentita sono il tempio di Mahakaleshwar a Ujjain e il tempio di Lingaraj a Bhubaneswar, dove le celebrazioni sono particolarmente grandiose, attraendo visitatori da tutto il paese. Leggi anche Un Natale ... Non sempre SerenoIl Natale è uno dei momenti più attesi dell’anno, un periodo di festa e partecipazione amato da grandi e piccini, pieno di luci scintillanti, profumi speziati e condivisione, tuttavia per molte persone, può trasformarsi in una fonte di stress, tra la pressione degli impegni sociali e familiari, le scadenze lavorative da chiudere e il vortice del consumismo che mette a dura prova il bilancio finanziario. Sebbene la pratica dello Yoga possa sembrare una filosofia lontana anni luce dalle tradizioni occidentali del Natale è proprio in questo periodo che può dare un contributo significativo, rivelandosi un potente strumento per recuperare equilibrio, serenità e benessere e offrendo soluzioni pratiche per affrontare le sfide emotive e fisiche delle feste, affinché il periodo natalizio si traduca in un’esperienza più profonda e consapevole. La pratica che fa bene alle festeNegli ultimi anni, numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato i benefici dello yoga sulla riduzione dello stress e sulla regolazione emotiva. Uno studio pubblicato sulla rivista Frontiers in Psychology (Zok A, Matecka M, Bienkowski A and Ciesla M (2024) Reduce stress and the risk of burnout by using yoga techniques. Pilot study. Front. Public Health) ha evidenziato come la pratica regolare dello yoga possa ridurre significativamente i livelli di cortisolo, l'ormone dello stress, e migliorare la capacità di resilienza mentale. Durante le festività, quando la pressione emotiva tende a salire, integrare le pratiche yogiche nella quotidianità può aiutare a mantenere la calma e a dosare le forze per evitare di esaurire le energie psicofisiche e rovinarci le vacanze con un brutto burnout. Questa disciplina ci viene in soccorso anche per contrastare gli effetti di uno stile tipico del periodo natalizio, tra cene abbondanti e lunghe ore trascorse in casa, il corpo può accumulare tensioni, tossine e chili in eccesso. L'attività fisica è fondamentale per la salute dell'organismo, lo yoga offre una soluzione semplice ed efficace per mantenere il corpo attivo attraverso il movimento consapevole. Uno studio di Kumar et al. (Role of Yoga for Patients with Type II Diabetes Mellitus, 2016, Complementary Therapies in Medicine) ha dimostrato che lo yoga migliora la flessibilità muscolare, la forza, l'equilibrio e la circolazione sanguigna contribuendo al benessere cardiovascolare, a regolare i parametri metabolici e a migliorare il controllo glicemico, riducendo i rischi di malattie croniche. L’inverno, inoltre, richiede una particolare attenzione contro le malattie stagionali. La scienza ha dimostrato che lo yoga può avere un impatto positivo sul sistema immunitario grazie alla riduzione dello stress e all’aumento della produzione di endorfine. Uno studio condotto dall’Università della California (David S. Black et al., Yogic meditation reverses NF-κB and IRF-related transcriptome dynamics in leukocytes of family dementia caregivers, 2012, Psychoneuroendocrinology) ha rilevato che la pratica regolare dello yoga può migliorare la funzione delle cellule NK (Natural Killer), fondamentali per la risposta immunitaria. Praticare yoga durante il periodo natalizio non solo aiuta a gestire meglio lo stress e a mantenere il corpo attivo ma contribuisce anche alla salute dell'organismo, un aspetto importante per godersi le feste senza brutte sorprese. I valori del Natale nello YogaLa pratica dello Yoga durante il periodo natalizio non è solo una questione di benessere fisico. Attraverso il respiro consapevole, la meditazione e gli asana, è possibile sviluppare una connessione più profonda con se stessi e con gli altri. Il Natale è tradizionalmente associato a valori positivi come la bontà, la generosità e la pace, tutti principi in perfetta sintonia con la filosofia yogica, questo periodo dell’anno offre quindi un’opportunità unica per approfondire il legame con la propria spiritualità, ricordiamo sempre che lo Yoga è un ottimo strumento di crescita interiore che non contrasta con il sentimento religioso o un eventuale credo. Un elemento distintivo di questa disciplina è la sua capacità di adattarsi: anche nelle giornate più impegnative, bastano pochi minuti di pratica per ristabilire l’equilibrio. Le posizioni sono utili per alleviare tensioni muscolari accumulate durante le estenuanti sessioni culinarie o le lunghe ore in giro a caccia di regali, allo stesso tempo, tecniche di respirazione si rivelano efficaci per calmare la mente sovreccitata dai mille impegni. Lo Yoga può diventare anche un’esperienza condivisa: praticare insieme alla famiglia o agli amici crea un’atmosfera di intimità e armonia che rafforza i legami affettivi, ad esempio, una semplice sequenza di Saluto al Sole può trasformarsi in un momento di connessione e allegria. Inoltre, coinvolgere i bambini in attività yogiche creative permette di trasmettere loro valori importanti in modo ludico. Lo Yoga invita a vivere il Natale con una prospettiva più profonda, incoraggiando una riflessione sui veri significati di questa festa. Questa filosofia insegna a coltivare la gratitudine e a vivere nel momento presente, due principi molto potenti che possono trasformare il modo in cui approcciamo le festività, rendendo il Natale un periodo di autentica gioia e condivisione. Anziché concentrarsi esclusivamente sui beni di consumo, è possibile focalizzarsi su piccoli gesti di gentilezza, momenti di ascolto e atti di altruismo, scegliere dei regali pensati, non necessariamente costosi, magari creati con le nostre mani o che abbiano un valore affettivo più che materiale. Magia del Natale e Potere dello Yoga, WOW!Il Natale è un momento ideale per esplorare la meditazione come parte integrante della pratica yogica. La meditazione della gratitudine, ad esempio, può aiutare a riscoprire la bellezza delle piccole cose e a vivere il Natale con un maggiore senso di pienezza e gioia. Chiudendo gli occhi e concentrandosi sul respiro, si può portare l’attenzione a tutti quegli aspetti della vita che meritano apprezzamento: dalla presenza di persone care sino all'incanto di un paesaggio invernale, questo tipo di esercizio non solo migliora l’umore, ma accresce anche il sentimento di appartenenza e di connessione con il mondo. Inserendo lo Yoga nella routine quotidiana anche nel periodo natalizio, è possibile trasformare le feste in un’esperienza di crescita personale, equilibrio e armonia. Non importa se sei un principiante o un praticante esperto: il Natale è l’occasione perfetta per scoprire il potere benefico dello Yoga e ritrovare benessere e serenità, essenziale per vivere le festività in maniera profonda e significativa. E poi diciamo la verità, praticare la meditazione, il pranayama o gli asana sotto le lucine natalizie, vicino l'albero, magari illuminati dalle candele o dal caminetto ci regalerà dei momenti di pura magia. Leggi anche Prepararsi al cambiamentoL'autunno è un importante momento di transizione, che segna la fine della bella stagione, spesso considerato un po' ostico e associato alla fine dei cicli vitali e al decadimento. Durante questo periodo, infatti, il mondo della natura si prepara ad affrontare il riposo invernale e l'arrivo delle basse temperature. Il sopraggiungere di giornate più fresche, la riduzione progressiva delle ore di luce e una generale percezione di rallentamento possono influire sia sul corpo che sulla mente. Adottare le strategie giuste e accogliere il mood della stagione con serenità può essere utile per contrastare gli inconvenienti tipici dell'autunno, mantenersi in salute e ritrovare l'armonia. Ecco alcuni suggerimenti per affrontare al meglio il cambio di stagione. 5 Consigli per il benessere autunnaleA seguire trovi 5 consigli pratici per affrontare l'autunno, che ti aiuteranno ad amare di più questa stagione e a trasformarla in un’opportunità per rinnovarsi e prepararsi al meglio per l’inverno. Scoprirai alcune strategie per rafforzare le difese immunitarie, mantenere la serenità e vivere in armonia con i ritmi naturali.
Il cambiamento climatico e la riduzione della luce solare, infatti, influiscono sul ciclo ormonale, riducendo la produzione di melatonina, un regolatore dei ritmi circadiani che coinvolge anche il ciclo follicolare, per questo nel passaggio tra estate e autunno è possibile assistere ad un incremento della perdita di capelli. La buona notizia è che possibile ridurre il diradamento con un rimedio naturale ed efficace come l'Olio Essenziale di Rosmarino, noto per stimolare la microcircolazione e favorire la crescita dei capelli, che accompagnato da un massaggio delicato del cuoio capelluto ci regalerà anche un prezioso momento di relax. Clicca qui per scoprire come realizzare una lozione anti-caduta naturale per capelli più forti e folti.
Quando le ore di luce calano, infatti, è comune sentirsi affaticati o demotivati, una tisana a base di curcuma, zenzero e ginseng è l'ideale per ritrovare lo sprint: grazie ai suoi componenti neuroprotettivi, antinfiammatori e stimolanti ci aiuterà a migliorare il tono dell’umore, l'efficienza energetica e a ritrovare la concentrazione. Le tisane a base di erbe officinali, possono essere dei grandi alleati per l'organismo durante il periodo autunnale, ad esempio l'unione in tazza di echinacea, zenzero e rosa canina, è una combinazione di proprietà immunomodulati, antiossidanti e antinfiammatorie, per questo rappresenta un eccellente supporto per il sistema immunitario ed è, quindi, perfetta per sostenerci all'arrivo dei primi malanni stagionali.
Gli agrumi, invece, sono eccellenti fonti di vitamina C, mentre le crucifere, come cavoli e broccoli, contengono alti livelli di antiossidanti e glucosinolati, che proteggono da infezioni e infiammazioni. Il consumo di cibo fresco induce anche un adattamento fisiologico dell'organismo alla stagione: alimenti ricchi di carboidrati complessi, come patate dolci, castagne e zucche, e quelli contenenti grassi di qualità, come la frutta secca e le olive, forniscono energia duratura e un profilo lipidico adatto ad affrontare le giornate più fredde, mentre le spezie autunnali, come cannella e zenzero, offrono benefici anti-infiammatori e termogenici, infine, le fibre presenti in alimenti come mele, pere e legumi promuovono la salute intestinale, essenziale per il sistema immunitario e la prevenzione delle malattie metaboliche.
Abbassare i giri consente di sincronizzarsi con i cambiamenti della natura e di preservare le forze necessarie per sostenere le difese immunitarie, riducendo il rischio di malattie stagionali, ansia e depressione. Scegliere la lentezza vuol dire sperimentare la pratica dello slow living, dedicarsi a mansioni più rilassanti, prendersi delle pause dai dispositivi elettronici, allentare con gli impegni. Svolgere attività come lo yoga dolce, la meditazione o la lettura, migliora l’umore e la qualità del sonno. L’atmosfera autunnale invita anche all’introspezione, rivelandosi il momento ideale per riflettere sugli obiettivi personali e pianificare il futuro in maniera efficace, rallentare, infatti, offre lo spazio mentale necessario per valutare gli atti, stabilire le priorità ed elaborare le strategie per affrontare il nuovo anno.
Lo Yoga aiuta questo processo, in generale saranno utili tutte le posizioni e le meditazioni legate al primo chakra, quelle che favoriscono l'introspezione e quelle che invitano ad una maggiore connessione con la terra e con le proprie radici. Fra gli stili più adatti l’Hatha Yoga, che si concentra su stabilità e consapevolezza, facendoci ritrovare equilibrio e calma, e lo Slow Flow che offre fluidità, forza e flessibilità a un ritmo moderato, utile a riconnetterci con la natura e a regolare i ritmi circadiani. Un altro stile perfetto è il Restorative Yoga che aiuta a ridurre l'affaticamento e lo stress tipici dei periodi di passaggio, favorendo il recupero energetico e contrastando la sensazione di esaurimento che può accompagnare l’adattamento al clima più freddo. Leggi anche Scegliere il giusto stile di YogaCon l’aumento delle temperature optare per una routine di Yoga adatta alle esigenze estive può migliorare il benessere e il comfort percepito durante l’esercizio sul tappetino. Accordare lo stile ai cicli stagionali permette di mantenere un allenamento sempre piacevole e godere al massimo dei relativi benefici, senza stressare inutilmente il corpo e la mente. In tal modo è possibile garantire una maggiore sicurezza e continuità alla pratica, che spesso con l'arrivo del caldo subisce uno stop forzato proprio a causa delle condizioni climatiche estreme. Ecco, dunque, una breve guida ai migliori stili di yoga per la stagione estiva. Quando arriva il caldoDurante l'estate l’organismo è sottoposto a un maggiore stress termico a causa delle temperature elevate e dell'umidità, per continuare la consueta attività fisica sarebbe bene considerare con attenzione ai propri bisogni e apportare alcune modifiche all'allenamento. Occorre, dunque, adeguare la pratica per scongiurare gli effetti negativi dovuti al caldo, come la disidratazione, le problematiche cardiocircolatorie e i colpi di calore in cui possiamo incorrere durante lo svolgimento dell'attività fisica. Persino la psiche viene messa a dura prova in questo periodo, perciò può essere importante tenere conto del fatto che il calore eccessivo può generare confusione e irritabilità. Stili di Yoga ideali per l'estateLo Yoga si è evoluto e ramificato nel tempo dando origine a numerosi stili, alcuni di essi si rivelano più adatti rispetto agli altri per essere praticati durante la stagione calda. Quelli più appropriati sono sicuramente gli stili meno dinamici e poco intensi: essi, infatti, aiutano a limitare il surriscaldamento corporeo e a calmare la mente, pertanto possono essere praticati anche quando le temperature salgono. A seguire i tre stili di Yoga perfetti per l’estate.
Consigli generaliNon sempre si desidera cambiare il proprio stile: un buon compromesso consiste nell'affiancare il proprio stile abituale ad uno più adatto all'estate, preferibilmente alternando le due pratiche. Alcune volte, invece, è difficile o impossibile trovare nelle vicinanze delle classi di yoga adatte alla stagione estiva, tuttavia, avendo a disposizione una buona connessione internet, si potrà facilmente rimediare con delle lezioni on line che ci permettono di praticare a casa e persino in vacanza. In ogni caso, qualsiasi stile di Yoga si scelga di adottare durante i mesi più caldi è bene osservare alcune semplici regole generali che ci eviteranno spiacevoli inconvenienti, come indossare abiti leggeri, prediligere pratiche brevi o a bassa intensità, mantenere un'adeguata idratazione e praticare nelle ore più fresche in ambienti ben ventilati e al riparo dal sole. Infine, ricordiamo che è fondamentale ascoltare sempre il proprio corpo, soprattutto in condizioni climatiche particolari. Buona pratica! Leggi anche Slow life, vivere con lentezzaLo slow living è uno stile di vita che promuove la semplicità, l’equilibrio e la sostenibilità, sottolinea l’importanza di costruire connessioni profonde e significative con le persone, gli animali e la natura, portando a sperimentare nel quotidiano un maggiore senso di benessere e felicità. Questa filosofia, che incoraggia ad agire in modo più intenzionale e consapevole, aiuta a riappropriarsi del proprio tempo, delle emozioni, ma soprattutto di se stessi, rallentando e semplificando la vita al fine di raggiungere uno stato di serena contentezza e soddisfazione. Una delle sfide dello slow living è quella di riuscire a fare breccia nelle nostre giornate frenetiche: inserire questa filosofia nella propria quotidianità può regalare nuove prospettive e rivelare il mondo da un diverso punto di vista, quello più compatibile con i nostri ritmi naturali e le nostre reali esigenze, rendendoci delle persone più soddisfatte e felici. Incorporare le pratiche di slow living nella routine quotidiana aiuta a condurre una quotidianità più arricchente e gratificante, in questo articolo esploreremo i modi più semplici per introdurre questa filosofia nel proprio stile di vita. Lo slow living nella vita quotidianaSe avverti il bisogno di una vita più appagante, se desideri che il tuo lavoro e le tue relazioni siano più serene, in armonia con i tuoi valori, e vorresti sentirti più connesso con gli altri e con quello che fai, è ora di scalare la marca e passare a un ritmo di vita più lento e su misura, per far ciò occorre introdurre occorre introdurre nelle tue giornate un mix di consapevolezza, minimalismo e sostenibilità, ecco 12 modi per mettere in pratica uno stile di vita slow e scoprirti più felice e appagato.
Leggi anche Circondati di verde Lo stile di vita moderno ci porta a trascorrere molto tempo al chiuso, purtroppo in questo modo perdiamo tutti gli effetti positivi dello stare all’aria aperta in mezzo alla natura, per questo arricchire di verde gli spazi in cui soggiorniamo può essere una soluzione per migliorare la qualità della nostra vita. Le piante, infatti, oltre a decorare splendidamente abitazioni e luoghi pubblici, posseggono delle vere e proprie virtù nascoste, che risiedono nelle loro naturali capacità di sostentamento e di adattamento all’ambiente, in grado di apportare diversi benefici per l’essere umano sia sul piano fisico che psicologico. A seguire scoprirai i tre super poteri delle tue amiche verdi che incrementeranno il tuo benessere e quello del luogo in cui vivi. I tre super poteri delle piante
Leggi anche Che cos’è lo Slow living Al giorno d’oggi bisogna fare i conti con un mondo in rapidissima evoluzione, sovrastimolante e pieno di impegni, che spesso non tiene conto delle naturali esigenze dell’essere umano, così, molti si ritrovano a correre una gara quotidiana per cercare di tenere il passo con il ritmo incalzante delle giornate, finendo per esserne travolti, questo li renderà degli individui esausti, stressati e sovrastati dall’ansia. Lo Slow living (o Slow life) è uno stile di vita che offre un antidoto allo frenesia moderna, incoraggiando le persone a rallentare, a semplificare la propria vita e a riconnettersi con il momento presente. In questo articolo esploreremo la filosofia alla base dello Slow living, le sue origini, i principi chiave e per quale motivo introducendola nella propria vita ci renderà delle persone più sane e felici. Le origini della filosofia Slow Il movimento Slow nasce in Italia negli anni ’80 come risposta allo stile di vita frenetico che stava diventando sempre più comune. Il primo nucleo lo si riscontra a partire dal 1986 quando Carlo Petrini protesta contro l'apertura di un McDonald's in Piazza di Spagna a Roma, al seguito del quale pone le basi di Slow Food, un movimento emerso principalmente come reazione alla standardizzazione del cibo portata dall’industria del fast food. L’idea era quella di contrastare gli apparenti benefici legati alla rapidità e alla comodità dei fast food, che purtroppo celavano un risvolto subdolo, in quanto veniva meno la ricchezza e la varietà del patrimonio culturale culinario e proponeva alimenti poco salubri, prodotti con metodi intensivi e invasivi, lontano dai ritmi naturali e dal rispetto per gli ecosistemi. Slow Food promuoveva, invece, il consumo di prodotti locali, sostenibili e stagionali, nel tempo la sua area di interesse, che inizialmente era concentrata esclusivamente sul cibo e sul modo in cui veniva prodotto, si espanse sull’intero costo ambientale del consumo veloce di prodotti e di beni di ogni tipo, fino a diventare una critica aperta alla società consumistica, contro la politica dell’usa e getta e dello spreco, evolvendosi in una vera e propria filosofia che coinvolge i diversi ambiti della vita, conosciuta oggi con il nome di Slow living o Slow life. Le radici dello Slow living, dunque, affondano nel movimento Slow Food, tuttavia, molte altre fonti lo hanno nutrito e ispirato e ancora oggi continuano a farlo: in primis il "dolce far nulla" anch'esso tipico del Bel Paese, la cui origine risale alla pratica dell’otium di epoca romana e in cui si dà spazio all’ozio positivo, vissuto come un momento piacevole, rilassante e spesso creativo; spostandoci più a nord è l’Hygge che ha esercitato la sua influenza di stile, un fenomeno danese e diffuso in generale nei paesi nordici che si prefigge di creare negli ambienti un'atmosfera piacevole e confortevole dove godere delle piccole cose belle in compagnia delle persone che stimiamo; non possono mancare le filosofie orientali e le pratiche ad esse connesse, come ad esempio la meditazione yoga, che favorisce il benessere psicofisico della persona, lo sviluppo della consapevolezza e la conoscenza di se stessi; troviamo delle affinità anche nell’Ikigai, uno stile di vita originario del Giappone che invita a trovare lo scopo della propria esistenza e ad affrontare la quotidianità con gentilezza, passione e dedizione; ultimi, non certo per importanza, i movimenti green ed ecologisti, che con la loro attenzione all’ambiente e ai ritmi naturali oggi hanno sempre più un'influenza determinate nella definizione dei principi dello Slow living. I 5 pilastri dello Slow LivingPer vivere con meno stress le nostre giornate dovremmo adottare un ritmo di vita più lento, concentrarci sulle cose davvero significative, riducendo i consumi, l’accumulo di beni materiali inutili e i mille impegni quoditiani. Lo Slow living riguarda il vivere intenzionalmente, si concentra sull’assaporare le esperienze, sul costruire connessioni di valore, sul godere dei piaceri della vita più semplici e basilari, è una filosofia che incoraggia a disinnescare il pilota automatico, stimolando le persone a prendersi il giusto tempo per riflettere e fare scelte in linea con i propri valori. I pilastri che stanno alla base dello Slow living si fondano tutti sul rispetto degli esseri viventi e dell’ambiente, qui sotto elenchiamo i cinque principi più importanti. 1# Lentezza. Non si può vivere di corsa tutto il tempo, una vita indaffarata non corrisponde ad una vita piena, lo Slow living ci invita a vivere lentamente, a prenderci delle pause dalla frenesia quotidiana, per riscoprire la bellezza delle cose semplici e dei ritmi naturali, questo non significa vivere al rallentatore, piuttosto implica trovare un equilibrio tra lavoro, riposo e svago, in armonia con i cicli della natura. Si tratta di dare priorità alla qualità del tempo e non alla quantità di azioni che compiamo ogni giorno, in questo modo useremo le nostre energie in maniera più proficua ed equilibrata, allontaneremo l’ansia e lo stress, inoltre, saremo in grado di ripristinare il giusto livello di benessere per il corpo e per la mente.
2# Consapevolezza. Lo Slow living incoraggia le persone a conoscere più in profondità le cose, invita a informarsi il più possibile prima di compiere le proprie scelte, a leggere il mondo in maniera imparziale, quindi, a impegnarsi pienamente nelle attività che si stanno svolgendo. Ciò significa concentrarsi sul momento presente, per far sì che le nostre scelte siano più coerenti con i nostri principi e che gli obiettivi che ci poniamo siano in linea con le nostre reali esigenze nel rispetto del prossimo e dell’ambiente. In questo modo trarremo maggiore soddisfazione dalle nostre azioni, comprenderemo meglio noi stessi e il mondo che ci circonda, percepiremo la nostra vita come più serena e appagante.
3# Connessione. Siamo tutti interconnessi, la nostra esistenza dipende da un delicato equilibrio, con gli altri esseri viventi e con l’ambiente. Le nostre idee e le nostre azioni assumono valore quanto più entriamo in connessione con ciò che stiamo facendo, con gli individui con cui e per cui le compiamo, con l’ambiente dove le sviluppiamo e con gli oggetti che usiamo per realizzarle. Essere connessi vuol dire comprendere meglio il mondo, generare empatia, vivere il momento presente e le relazioni in maniera equilibrata e con grande soddisfazione, ed è per questo che lo Slow living promuove la costruzione di connessioni profonde basate sul rispetto, non solo tra le persone, ma anche con gli animali e la natura.
4# Sostenibilità. La filosofia dello Slow living presta attenzione all’equilibrio tra consumo umano e ambiente, promuovendo una vita a basso impatto sull’ecosistema e riducendo il più possibile lo spreco delle risorse del pianeta. Sostenibilità significa soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli della generazione futura, l’essere umano, infatti, è parte di un equilibrio più complesso, ogni gesto che compiamo ha una ripercussione sulle altre figure in gioco, questo implica un grande senso di responsabilità e di rispetto per l'altro, bisogna essere lungimiranti perché spesso le conseguenze delle nostre azioni non si vedono nel breve termine, le nostre scelte di oggi sono importanti per il futuro dei nostri figli e degli altri esseri viventi.
5# Minimalismo. Lo Slow living suggerisce che dovremmo fare ordine nelle nostre case così come nelle nostre teste, vivendo in maniera più sobria e semplice e concentrandoci su quello che è veramente essenziale per noi. Un buon modo far ordine è creare una lista delle nostre priorità, cioè capire quali siano le cose che hanno una reale importanza per noi, e praticare il non attaccamento, lasciando andare i beni, le attività e le relazioni che non aggiungono valore alla nostra vita. Avere meno per essere di più è una prospettiva che ci fa sentire più leggeri, aiuta a spogliarsi degli elementi che appesantiscono la nostra vita, creando spazio per accogliere nuova linfa, insegna a dare il giusto valore alle cose e a riconoscere ciò che realmente può renderci felici.
Perché scegliere la Slow Life: il rapporto tra felicità, salute e lentezzaMettere in pratica i principi dello Slow living all’interno della vita quotidiana può sembrare una sfida difficile, visti i ritmi a cui siamo sottoposti, tuttavia i benefici che ne conseguono possono fare la differenza sul nostro benessere psicofisico e sul conseguimento della nostra felicità. Vivere lentamente corrisponde a vivere più felici, aiuta a riappropriarsi del proprio tempo e delle proprie emozioni, ma soprattutto a ritrovare se stessi: rallentando i ritmi e semplificando la nostra vita, possiamo ridurre l'ansia e lo stress, ottenendo maggiore pace, contentezza e soddisfazione. Lo Slow living con la sua attenzione verso la semplicità, l’equilibrio e la sostenibilità, promuove la costruzione di connessioni profonde e significative con le persone, gli animali e la natura, per questo migliora le relazioni interpersonali, rendendole più autentiche e profonde, incrementando la stabilità e l’equilibrio della nostra sfera emotiva e incoraggiandoci a vivere in modo più intenzionale, consapevole, in linea con i nostri valori. Vivere lentamente può contribuire a migliorare la salute, optare per una dieta slow incrementa la nostra consapevolezza in ambito alimentare, ci aiuterà a scegliere prodotti più genuini e a preparare con le nostre mani pietanze più sane, la Slow life ci invita a dedicare più tempo a noi stessi, con un incremento del benessere psicofisico, perché siamo più portati all'ascolto e a soddisfare le esigenze naturali come la cura del corpo e lo svolgimento regolare l'attività fisica, infine, seguire i giusti ritmi può contribuire alla riduzione del rischio di malattie metaboliche croniche, come diabete, pressione alta e malattie cardiocircolatorie, dove alti livelli di stress, una dieta e uno stile di vita poco attenti hanno un impatto significativo sulla loro insorgenza. Introdurre le pratiche di Slow living nella routine giornaliera ci fa scoprire la bellezza di gesti lenti e antichi, scorgere il miracolo dei cicli naturali, ci permette di assaporare il cibo con maggior gusto, aiuta a scegliere e dare valore alle azioni che compiamo ogni giorno, a sviluppare relazioni serene, ci fa godere del momento presente, spingendoci a vivere le esperienze quotidiane in maniera arricchente e gratificante. Leggi anche Una pausa dallo yoga: quando la pratica si bloccaVoglia di tappetino zero? Non disperare, è perfettamente normale prendersi un periodo di riposo dallo yoga, ricorda che una pausa ogni tanto è fisiologica, anzi può essere utile per ritornare sul tappetino con più grinta di prima. Anche ai più ferventi yogin prima o poi capita di interrompere la propria pratica per un periodo anche consistente, i motivi possono essere svariati: impedimenti fisici, ragioni di salute, esigenze emotive, un viaggio, un infortunio, le festività, le ferie o la semplice pigrizia, un classico tra tutti è la crisi che investe il praticante dopo l'intervallo estivo o le vacanze natalizie. Durante queste pause i nostri ritmi cambiano, così come le nostre priorità, e al termine del periodo di fermo la voglia di ricominciare spesso fatica a farsi sentire, così la frustrazione sale e può diventare ancora più difficile riprendere la pratica dello Yoga. |
1 # Organizza lo spazio Lo yoga aiuta a fare pulizia dentro di noi, lasciando andare le cose inutili per dare spazio a nuova linfa e a sentimenti positivi, allo stesso modo, praticare in un ambiente che rifletta questa vocazione è importante per liberarci di tutte quelle cose che appesantiscono e ostacolano la nostra pratica. Scegli un angolo da dedicare allo yoga, elimina da lì tutte le cose superflue e tieni solo gli oggetti che riportano l’attenzione alla pratica, come il tuo cuscino da meditazione, una pianta che ami o qualche candela, uno spazio pulito e ordinato favorisce la concentrazione e sarà una sorta di richiamo per la tua mente, che rinverdirà il desiderio di ritornare sul tappetino. |
2 # Rendi sacro il tempo per te Trova un momento nella tua giornata tutto per te e rendilo sacro. Se le tue 24 ore fossero troppo piene, basteranno pochi minuti al mattino presto o alla sera prima di andare a dormire, l’importante è che per nessuna ragione rinuncerai a quel tempo per te, esso rappresenta la tua base di partenza: il tuo nuovo impegno quotidiano sarà stendere il tappetino e sederti lì per quei cinque minuti. Ricordi il benessere che si prova salendo sul tappetino? Come tutto è più leggero dopo aver fatto yoga? Chiudi gli occhi e lasciati ispirare da queste sensazioni. Puoi continuare con una respirazione semplice, come Nadi Shodhana, oppure scrivere su un foglio le cose per cui ti senti grato o ancora con una sessione di asana, altrimenti un bel namaste basterà per terminare la tua pratica del giorno, è già perfetta così. Se riuscirai a mantenere questo piccolo rituale quotidiano, ti starai avviando nella giusta direzione, lo Yoga è un cammino più che una destinazione. |
3 # Condividi la tua esperienza Condividere il tuo amore per lo yoga con qualcun altro può essere un’attività estremamente stimolante, in grado di far germogliare tante nuove sensazioni e di ravvivare l'interesse perduto, incoraggiandoti a riprendere la tua pratica abituale. Organizza un incontro rilassante con una persona che vuole saperne di più o che come te sente l'esigenza di praticare, può essere un amico, un collega, ma anche un familiare o un gruppo di persone, basterà semplicemente parlare della tua esperienza davanti ad una bella tisana e magari esplorare alcuni aspetti più teorici dello yoga oppure condividere una pratica dolce con chi ti è accanto in questa piccola avventura. |
4 # Iscriviti ad un corso Che sia on-line o dal vivo non importa, iscriversi ad un corso spesso si rivela il miglior incentivo alla pratica: ascoltare un insegnante che ci piace, conoscere o rivedere i vicini di tappetino, possono darci una spinta in più per ricominciare, inoltre, dopo aver acquistato un abbonamento, si è generalmente più spronati ad uscire di casa anche per non sprecare le risorse economiche impiegate; se invece ne seguivi già uno e proprio non riesci a riprendere, forse è il momento di cambiare corso o scuola, non è detto che in questa fase della tua vita quel determinato insegnante o quel particolare stile di yoga siano i più congeniali. |
5 # Nutri la mente Lo Yoga non si limita all'esecuzione delle posizioni sul tappetino, è molto importante nutrire anche la mente e il cuore, senza fare questo rischi che dopo un po’ la tua passione per questa disciplina si affievolisca sino ad appassire del tutto. Meditare è un'ottima scusa per tornare sul tappetino: durante la tua prossima seduta di meditazione stabilisci un sankalpa, ti darà l’opportunità di concentrarti sulle tue intenzioni positive, come quella di tornare a praticare in maniera regolare. Potrai trarre grande ispirazione anche dalla lettura: leggi un libro sullo Yoga, imparerai nuove cose che potrai mettere in pratica nella tua vita e sul tappetino. I nuovi stimoli, si sa, riaccendono la passione: partecipa a una conferenza o a un seminario di Yoga, ti permetterà di scoprire cose che non conoscevi e che daranno nuova linfa anche alla tua pratica fisica. |
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Giardinaggio, il benessere è verde
Il giardinaggio è una pratica salutare e adatta a tutti, in quanto incrementa sensibilmente benessere delle persone che la svolgono con regolarità, apportando diversi benefici sia a livello fisico che mentale. Trascorrere del tempo all'aria aperta è proprio un toccasana a cui troppo spesso rinunciamo, il contatto con la natura aiuta a riconnetterci con i ritmi delle stagioni e stimola riflessioni utili per la crescita personale: stare in mezzo al verde, infatti, ci fa sentire più calmi e rilassati e secondo il parere della scienza contribuisce a mantenerci in forma e in salute.
La cura delle piante è un'attività che migliora la qualità della vita e che può dare grandi soddisfazioni. Al contrario di come si pensa, non occorrono grandi spazi né una campagna, possiamo coltivare le nostre piante anche in un contesto molto più piccolo e meno bucolico, come quello urbano; così, il nostro personale giardino potrà essere una semplice aiuola sotto casa, il terrazzo, il balcone, un davanzale, persino una cassetta riempita di terra può bastare, e se non disponessimo di uno spazio tutto nostro o avessimo voglia di compagnia, un orto condiviso farà al caso nostro.
La cura delle piante è un'attività che migliora la qualità della vita e che può dare grandi soddisfazioni. Al contrario di come si pensa, non occorrono grandi spazi né una campagna, possiamo coltivare le nostre piante anche in un contesto molto più piccolo e meno bucolico, come quello urbano; così, il nostro personale giardino potrà essere una semplice aiuola sotto casa, il terrazzo, il balcone, un davanzale, persino una cassetta riempita di terra può bastare, e se non disponessimo di uno spazio tutto nostro o avessimo voglia di compagnia, un orto condiviso farà al caso nostro.
I benefici per il corpo
Ai nostri giorni molte persone tra lavoro, famiglia, studio e attività indoor trascorrono la maggior parte della loro giornata al chiuso, con una serie di spiacevoli conseguenze a volte anche di grave entità. Dedicarsi al gardening spinge a stare più tempo all’aperto, si è visto che chi lo pratica abitualmente detiene livelli di benessere superiori del 6% rispetto a chi non lo fa.
Grazie all’esposizione al sole riusciamo a sintetizzare una quantità maggiore di vitamina D, ciò si ripercuote positivamente anche sull'assorbimento del calcio, con grande beneficio per le ossa, l’apparato cardiocircolatorio e il sistema immunitario; infatti, con giusti livelli di questi micronutrienti si riduce il rischio di osteoporosi e di malattie cardiache, inoltre, è stato dimostrato che la pratica regolare del giardinaggio si rivela benefica anche nel contrastare l'insorgenza di demenza e ictus.
Grazie all’esposizione al sole riusciamo a sintetizzare una quantità maggiore di vitamina D, ciò si ripercuote positivamente anche sull'assorbimento del calcio, con grande beneficio per le ossa, l’apparato cardiocircolatorio e il sistema immunitario; infatti, con giusti livelli di questi micronutrienti si riduce il rischio di osteoporosi e di malattie cardiache, inoltre, è stato dimostrato che la pratica regolare del giardinaggio si rivela benefica anche nel contrastare l'insorgenza di demenza e ictus.
Prendersi cura di uno spazio verde aumenta l’aspettativa di vita, rendendoci più sani e longevi. Secondo una ricerca pubblicata sul British Journal of Sports Medicine un’attività fisica di modesta entità praticata per 2 ore e mezza a settimana (ad esempio 3 sessioni da 50 minuti) riduce la mortalità del 41%, mentre uno studio della Harvard School of Public Health a riscontrato che le donne che vivono in una area circondata dal verde hanno un tasso di mortalità inferiore del 12% rispetto alle altre. Il giardinaggio, oltre ai benefici dello stare all’aperto, ci tiene attivi e in movimento, in questo modo riduce i rischi legati alla sedentarietà: irrigare, rastrellare, potare, travasare, zappare sono tutte azioni che contribuiscono a farci bruciare calorie, a mantenere la muscolatura in forma, il cuore sano e la pressione sotto controllo.
I benefici per la mente
Si è scoperto che svolgere attività all’aperto abbassa il livello di cortisolo, l'ormone dello stress, inducendo così uno stato di benessere che riduce ansia e tensioni; inoltre, se decidiamo di condividere questa esperienza con familiari e amici, incrementeremo la produzione di ossitocina, il cosiddetto ormone dell'amore, che invece favorisce le interazioni sociali e i sentimenti di empatia mentre riduce lo stress, le sensazioni di paura e il dolore.
La cura delle piante migliora l’umore, il colore verde e la luce solare donano calma e hanno un effetto rilassante e rigenerante sulla nostra mente, che abbandona i pensieri negativi e intrusivi. Il contatto con la terra ricopre un ruolo altrettanto importante per la nostra salute, da una collaborazione tra University College of London e University of Bristol è emerso che il Mycobacterium vaccae, un batterio che si trova nel suolo, promuove il rilascio di serotonina, l'ormone della felicità, un neurotrasmettitore coinvolto nei processi di regolazione dell’umore che rafforza il sistema immunitario, riduce l’ansia e migliora i sintomi della depressione. Quindi durante le nostre sessioni di gardening sporchiamoci liberamente, dopo saremo più felici!
Dedicarsi alle piante sviluppa la concentrazione, allontana le moderne distrazioni e ci insegna ad assaporare le piccole cose con lentezza, mostrandoci che la bellezza si trova anche in quelle più semplici e fragili; questa pratica, infatti, stabilizza la nostra attenzione su ogni singolo gesto che compiamo e sui particolari più piccoli, rivelandoci la loro importanza per una comprensione della natura più profonda e per una migliore gestione della nostra psiche. Per questo l’ortocoltura e il giardinaggio sono particolarmente indicati come terapia occupazionale, in special modo per il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD), contribuendo alla riduzione della severità dei sintomi.
... E per il nostro mondo interiore
Il giardino rappresenta un luogo di pace, qui tutto scorre secondo i ritmi della natura e possiamo apprezzare la lentezza e lo scorrere del tempo senza le pressioni della vita frenetica a cui siamo sottoposti quotidianamente. Il giardino non è solo il posto in cui dedicarsi alla cura delle piante ma anche uno dei luoghi migliori dove coltivare la consapevolezza e in cui far germogliare i semi buoni per la nostra crescita interiore, osservandolo possiamo apprendere la compassione, la resilienza, l’arte di saper aspettare.
Fare giardinaggio è una pratica che incrementa il senso di responsabilità e la capacità di prenderci cura degli altri, ci insegna che attraverso l'impegno, la pazienza e la costanza si possono raggiungere risultati concreti, per questo dedicarsi al gardening accresce l’autostima e può essere un metodo efficace per migliorare il nostro rapporto con la realtà, la tolleranza ai cambiamenti e la capacità di gestire gli eventi avversi.
Fare giardinaggio è una pratica che incrementa il senso di responsabilità e la capacità di prenderci cura degli altri, ci insegna che attraverso l'impegno, la pazienza e la costanza si possono raggiungere risultati concreti, per questo dedicarsi al gardening accresce l’autostima e può essere un metodo efficace per migliorare il nostro rapporto con la realtà, la tolleranza ai cambiamenti e la capacità di gestire gli eventi avversi.
In mezzo al verde siamo circondati da elementi che ci rimettono in contatto con la natura, il giardino rappresenta un importante simbolo di trasformazione in grado di mostrarci la ciclicità dell'esistenza, il lento procedere delle stagioni, l'esplosione della vita e l’ineluttabilità della morte in tutta la loro naturalezza: i gesti lenti e focalizzati legati a questa attività ci consentono di esplorare noi stessi e di farci crescere giorno dopo giorno, trasformando gli aspetti più immaturi della nostra personalità in bellissimi fiori e frutti. Il giardino è una cura per l'anima, una splendida metafora della vita che ci offre una grande lezione e ci arricchisce, un luogo dove impariamo a lasciar andare e ritroviamo noi stessi.
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Che cos'è l'ikigai? Piccoli passi verso la felicità
Ikigai è un termine con il quale i giapponesi indicano il vivere in armonia con amore, felicità e passione per le proprie aspirazioni, iki significa “esistenza” e gai designa lo “scopo“, quindi il suo significato letterale è "scopo della vita". Nella sua opera intitolata “Il piccolo libro dell’ikigai” l’autore, Ken Mogi, neuroscienziato giapponese ricercatore al Sony Computer Science Laboratories, ci guida attraverso i 5 pilastri dell’ikigai, sviluppando una comprensione profonda per la semplicità e l’armonia e fornendo uno spaccato della cultura giapponese in cui suddetti pilastri trovano terreno fertile per germogliare e trovare ampi consensi.
In realtà, l’ikigai rappresenta una riflessione sul proprio essere e sul proprio vivere ed è applicabile al mondo occidentale quanto quello orientale, è il personale motivo per cui ci alziamo la mattina. Non si tratta di gesti di grande portata, che generalmente arrecano un piacere solo temporaneo, bensì di quelle piccole azioni quotidiane che ci procurano soddisfazione e che prendono in considerazione anche il benessere altrui, regalandoci una felicità più duratura. Seguire il proprio ikigai vuol dire dare un senso alla propria vita, per farlo occorre nutrirlo con costanza e dedizione giorno dopo giorno e rispettare tutti i cinque principi su cui si basa che approfondiremo qui sotto.
In realtà, l’ikigai rappresenta una riflessione sul proprio essere e sul proprio vivere ed è applicabile al mondo occidentale quanto quello orientale, è il personale motivo per cui ci alziamo la mattina. Non si tratta di gesti di grande portata, che generalmente arrecano un piacere solo temporaneo, bensì di quelle piccole azioni quotidiane che ci procurano soddisfazione e che prendono in considerazione anche il benessere altrui, regalandoci una felicità più duratura. Seguire il proprio ikigai vuol dire dare un senso alla propria vita, per farlo occorre nutrirlo con costanza e dedizione giorno dopo giorno e rispettare tutti i cinque principi su cui si basa che approfondiremo qui sotto.
I cinque pilastri dell'Ikigai
1. Cominciare a piccoli passi. Il primo punto è essenziale per trovare la felicità e vivere in armonia, di solito ci concentriamo sulle grandi imprese e sugli obbiettivi più appariscenti, i giapponesi hanno capito che ciò che riempie di significato la nostra vita sono invece le piccole azioni, fatte con passione e dedizione, dal lavoro alla cura per la propria famiglia. La cultura giapponese è pregna di piccoli gesti quotidiani, effimeri e spesso monotoni, ma che tessono con pazienza il fulcro centrale dell’esistenza.
2. Dimenticarsi di sé. Rappresenta un pilastro dell’ikigai molto personale, con esso dobbiamo prendere atto delle nostre sensazioni e lasciarle andare progressivamente, dare meno importanza a questioni che sembrano essere vitali per noi ma che in realtà non lo sono affatto se guardate da un’angolazione più ampia. Il dimenticarsi di sè è strettamente connesso con lo stare qui ed ora, trova delle forti connessioni con la filosofia buddista e con la meditazione yoga, ed è essenziale per osservare le cose da una giusta prospettiva, come un bambino guarda il mondo, senza preconcetti o pregiudizi.
3. Armonia e sostenibilità. L’intento è quello di portare a termine i nostri gesti quotidiani con armonia e con uno sguardo al rispetto altrui. La nostra esistenza è collegata a quella degli altri, considerare che siamo tutti interconnessi e che occorre rispettare gli equilibri tra noi e il mondo esterno aiuta a tutelare l’ambiente e il prossimo, rende più empatici e dona l’armonia necessaria per vivere senza stress, per far ciò bisogna abbandonare le innumerevoli sovrastrutture che appesantiscono l’esistenza e concentrarsi sul momento in cui si vive.
4. Stare nel qui e ora. E’ un principio molto delicato, sensibile al rumore di fondo della società, un piccolo equilibrio che va attenzionato e ricercato. Concentrarsi sul momento, dimenticando il passato e smettendo dipreoccuparsi per il futuro permette di raggiungere la massima dedizione in ciò che si sta facendo,rendendo il momento vissuto unico e reale. Stare qui e ora ci rende vivi, ci aiuta ad essere più presenti durante il lavoro, con gli amici e a casa, migliorando i risultati delle nostre azioni e i rapporti con gli altri.
5. La gioia per le piccole cose. Si tratta di un principio universale molto affine a quello di Santosha nello Yoga che insieme allo stare nel qui e ora conferisce stabilità all’esistenza, leggerezza e voglia di vivere. Essere contenti per aver fatto una buona colazione o godere di una bella giornata di sole mentre si passeggia in un bel giardino odoroso, possono sembrare scontati tuttavia rappresentano il sale della vita, ciò che riesce a riempire di bellezza le nostre giornate nonostante le avversità, riconoscere e saper apprezzare le piccole cose dona amore e serenità e ci avvicina all’ideale di felicità dell'Ikigai.
Perchè trovare il proprio ikigai
In un mondo frenetico in cui è facile perdere di vista le cose importanti, l’ikigai ci riporta alla realtà e all’essenza, ci insegna a prendere il giusto tempo per noi e per le cose che contano davvero, rendendo la vita piena e soddisfacente. Sono i gesti quotidiani che riempiono di valore la nostra esistenza, l’amore che mettiamo in ciò che facciamo ogni giorno, che sia il lavoro, la propria passione, la cura della casa o delle persone care, per ognuno è diverso. Trovare il proprio ikigai e seguire i 5 pilastri può aiutarci ad imboccare la strada giusta per avvicinarci alla felicità stabile e duratura a cui aspiriamo.
Il concetto di ikigai, dunque, oltre a trovare una connotazione pressoché perfetta in una cultura orientale come quella giapponese, oggi comincia a trovare terreno fertile anche nella società occidentale, in cui stress e apatia stanno rovinando il quotidiano e dove si va sempre più spesso alla ricerca di nuovi percorsi per trovare la gioia, l’amore e l’armonia. L’ikigai è un cammino e uno stile di vita che ci guida verso quella felicità.
Nicolò Piluso
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Scegli una soluzione sostenibile
Più del 60% delle persone oggi sceglie di avere la doccia in casa, tuttavia le opinioni si dividono in due sul tema, infatti, c’è chi ama dedicarsi un momento di relax facendo un bel bagno c’è chi preferisce optare per la praticità sotto il getto tonificante di un sifone, ma in termini di sostenibilità cos’è più conveniente la doccia o la vasca?
Di solito si pensa che la doccia sia la scelta più ecologica, in realtà tutto dipende dall’uso che se ne fa, il bagno, oltre a essere estremamente slow e ristoratore, può essere altrettanto sostenibile se ci impegnamo ad applicare alcuni accorgimenti. Leggendo questo articolo scoprirai vantaggi e svantaggi di entrambe le soluzioni, inoltre, troverai i suggerimenti da seguire per ridurre i consumi e compiere una scelta consapevole per la tua casa.
Di solito si pensa che la doccia sia la scelta più ecologica, in realtà tutto dipende dall’uso che se ne fa, il bagno, oltre a essere estremamente slow e ristoratore, può essere altrettanto sostenibile se ci impegnamo ad applicare alcuni accorgimenti. Leggendo questo articolo scoprirai vantaggi e svantaggi di entrambe le soluzioni, inoltre, troverai i suggerimenti da seguire per ridurre i consumi e compiere una scelta consapevole per la tua casa.
Doccia
Consumo idrico:
Vantaggi:
Svantaggi:
Consigli:
- 10 minuti di doccia richiedono circa 150 litri di acqua (circa 15 litri al minuto)
Vantaggi:
- è possibile usare davvero poca acqua
- ha un effetto tonificante e massaggiante
- praticità e rapidità, per chi ha poco tempo è l’ideale
- può facilmente essere adattata a disabili e anziani poiché presenta poche barriere architettoniche
- può occupare uno spazio ridotto all’interno del bagno
Svantaggi:
- per risparmiare occorre essere veloci
- non si può usufruire dei benefici dell’aggiunta di sali e di principi attivi salutari disciolti nell’acqua
- l’effetto rilassante è blando
Consigli:
- metti un timer, anche una doccia breve è sufficiente per lavarci tutti i giorni, facendone una di 5 minuti ridurremmo il consumo idrico a 75-90 litri
- chiudi il rubinetto quando insaponi il corpo o i capelli
- installa un soffione a basso consumo con limitatore di portata o miscelatore d’aria
- una doccia troppo grande in inverno ti farà sentire più freddo, così tenderai a far scorrere l'acqua calda anche quando ti insaponi, se non sopporti le basse temperature opta per una doccia di dimensioni contenute
Vasca da bagno
Consumo idrico:
Vantaggi:
Svantaggi:
Consigli:
- una vasca di medie dimensioni richiede circa 150 litri
Vantaggi:
- ha un effetto rilassante per mente e corpo
- aiuta a sciogliere i muscoli e alleviare i dolori
- è possibile rimanere immersi per tempi anche molto lunghi senza aumentare ulteriormente il consumo idrico
- si può ricreare una piccola spa benefica aggiungendo principi attivi, aromaterapici e sali nell’acqua
- comoda con bambini piccoli
- è comunque possibile usare il getto del soffione per fare una doccia o per compiere un massaggio direzionato
Svantaggi:
- richiede più tempo
- i bordi possono rappresentare una barriera architettonica per chi ha mobilità ridotta
- occorre disporre di più spazio in bagno per l’installazione
Consigli:
- fai il bagno come seconda scelta solo quando ne hai bisogno
- risciacquati velocemente alla fine del bagno
- installa una tenda o i pannelli di cristallo lungo il perimetro della vasca per poterla utilizzare come doccia tutte le volte in cui basta un lavaggio rapido, oltre a bloccare gli schizzi, ti riparerà dal freddo nella stagione invernale
- opta per una vasca di medie o piccole dimensioni, richiederanno meno acqua per riempirsi
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Pollice verde si diventa
Lo so, anche tu sei un amante della natura, adori i giardini e le abitazioni che vedi sulle riviste e sui social, sempre splendidamente adornate da piante, ammiri amici e parenti con il pollice verde e vorresti che anche casa tua diventasse un piccolo eden o una urban jungle, ma la sconfortante verità è che sei un pollice nero e non riesci a tener in vita nemmeno una foglia.
Le tue piantine sono come fiori recisi, sebbene hai provato e riprovato diversi espedienti, sopravvivono solo per poco, una dopo l’altra puntualmente ti abbandonano, così alla fine ti sei rassegnato al triste destino di assassino seriale di piante. Non disperare, tutti in origine siamo stati dei pollici neri, probabilmente stai facendo degli errori banali che, seguendo i suggerimenti di questo post, imparerai facilmente ad evitare, così da guadagnarti nel tempo la qualifica di pollice verde.
Le tue piantine sono come fiori recisi, sebbene hai provato e riprovato diversi espedienti, sopravvivono solo per poco, una dopo l’altra puntualmente ti abbandonano, così alla fine ti sei rassegnato al triste destino di assassino seriale di piante. Non disperare, tutti in origine siamo stati dei pollici neri, probabilmente stai facendo degli errori banali che, seguendo i suggerimenti di questo post, imparerai facilmente ad evitare, così da guadagnarti nel tempo la qualifica di pollice verde.
Come far sopravvivere le tue piante: gli errori più comuni da evitare
Sono molti gli errori che possiamo commettere con le nostre piante, tuttavia di solito si sbaglia principalmente per tre motivi, tutti abbastanza banali e risolvibili con un po' di impegno, l'importante è rendersene conto in tempo per poter agire di conseguenza.
Il consiglio base è quello di iniziare da piante facili: non acquistarle in maniera impulsiva solo perché te ne sei innamorato a prima vista, scegli piuttosto quelle adatte a te, e cioè quelle più consone al tuo stile di vita, alle condizioni climatiche in cui vivi e alle caratteristiche termiche e di luminosità degli ambienti in cui le accoglierai.
Conoscere la piante che acquisti è fondamentale, ti aiuterà a capire di cosa hanno bisogno e se sono compatibili con te, vedrai che riuscirai a trovare quelle giuste e a godere della loro bellezza e del loro potere benefico. Ecco elencati gli errori più comuni con i relativi suggerimenti per non commetterli più e far crescere le tue piante sane e rigogliose.
Il consiglio base è quello di iniziare da piante facili: non acquistarle in maniera impulsiva solo perché te ne sei innamorato a prima vista, scegli piuttosto quelle adatte a te, e cioè quelle più consone al tuo stile di vita, alle condizioni climatiche in cui vivi e alle caratteristiche termiche e di luminosità degli ambienti in cui le accoglierai.
Conoscere la piante che acquisti è fondamentale, ti aiuterà a capire di cosa hanno bisogno e se sono compatibili con te, vedrai che riuscirai a trovare quelle giuste e a godere della loro bellezza e del loro potere benefico. Ecco elencati gli errori più comuni con i relativi suggerimenti per non commetterli più e far crescere le tue piante sane e rigogliose.
1 #carenza di cure
Si tratta del classico errore del principiante: dimentichiamo le nostre amiche verdi e quando ce ne ricordiamo è troppo tardi, è già tutto secco e non vitale. Prima di adottare una pianta chiediti se hai realmente il tempo e la voglia di prendertene cura, ricorda che non si tratta di soprammobili ma di esseri viventi a tutti gli effetti, per decorare casa puoi sempre scegliere delle piante artificiali, ce ne sono di bellissime, praticamente indistinguibili da quelle vere. |
- inizia a considerare le piante per quello che sono, degli esseri viventi desiderosi di nutrimento e cure, guarda quanta bellezza ti dà la tua amica verde e restituiscile un po’ di amore
- se sei tra gli smemorati setta l’intervallo tra le irrigazioni in base alle richieste specifiche di ogni pianta (alcune hanno bisogno di essere bagnate più o meno frequentemente di altre), ad esempio punta dei promemoria sul telefonino, meglio al mattino prima di uscire o alla sera prima di andare a letto, ti aiuterà a non dimenticarle più assetate
- ricorda che le piante non assorbono l’acqua solo dalle radici ma anche dalle foglie, alcune di loro hanno bisogno di vaporizzazioni frequenti sull’apparato fogliare affinché non diventi secco
2 #eccesso di cure
Com'è possibile che con tutto l'amore che ci metti le tue piante muoiano lo stesso? Questo è l’errore che di solito fa spegnere definitivamente la scintilla per il giardinaggio, nonostante l'impegno le foglie si macchiano, ingialliscono, cadono, la pianta a poco a poco si rattrappisce e si spegne. Sicuramente ti sarà capitato che preso da un eccesso d’entusiasmo, magari per riscattarti dalla fama di pollice nero, hai dato alle tue amiche troppe attenzioni, generando marciume radicale o "bruciature" alla pianta. |
- dai l'acqua alle tue piante secondo la giusta frequenza di irrigazione, alcune, infatti, potrebbero richiederne minori quantità, pena il marciume radicale, in tal caso prima di bagnarle nuovamente aspetta che il substrato sia completamente asciutto, puoi verificarlo inserendo un dito giù nella terra per qualche centimetro
- elimina l’acqua in eccesso, se dopo un paio di ore dall’irrigazione noti ancora dell’acqua nel sottovaso rimuovila per evitare pericolosi ristagni, controlla che i fori del vaso non siano ostruiti e che il terriccio sia drenante
- concima solo nel periodo indicato, che di solito coincide con la bella stagione, evita invece di farlo se le radici sono danneggiate, rischieresti di peggiorare la situazione
3 #Posizione sbagliata
Se la nostra pianta non si trova nel punto giusto rischia di non farcela per ridotta o eccessiva quantità di luce, ventilazione o calore. Anche in questo caso basta informarsi per capire esattamente quali siano la giusta esposizione e le condizioni ambientali favorevoli per le tue piante: impara a leggere le etichette, spesso le indicazioni sono riportate direttamente sul cartellino che trovi nel vaso, altrimenti chiedi al momento dell’acquisto o consulta il web. |
- tieni la pianta alla giusta temperatura, ogni pianta si è sviluppata in base alle caratteristiche climatiche della zona da cui proviene, se si tratta di una pianta tropicale o grassa mettila dentro casa soprattutto nei periodi freddi, a meno che non abiti in una zona con un tipo di clima compatibile, in ogni caso tieni le piante d'appartamento lontane da fonti di calore dirette e condizionatori o da punti soggetti a forti correnti d’aria
- posiziona la pianta in base alle sue esigenze di luce: se richiede pieno sole o mezz'ombra va coltivata fuori casa con la giusta esposizione, le piante che vogliono la mezz'ombra mettile a riparo magari vicino a un muro e disponile a nord-est o nord-ovest; se si tratta di una pianta che richiede ombra, avrà quasi sicuramente origine tropicale e, poiché in natura crescerebbe nel sottobosco, non amerà la luce diretta, posizionala, quindi, in un ambiente luminoso ma fai in modo che non le arrivino i raggi diretti del sole; mi raccomando la luce è necessaria ad ogni pianta per la fotosintesi, quindi niente cantine o sottoscala e non chiudere imposte e tapparelle quando vai a lavoro o quando parti, se proprio scarseggia puoi acquistare le apposite lampade con timer
- una volta che hai trovato la posizione giusta non spostare più la tua pianta se non in caso di necessità, per lei sarebbe un trauma, ricorda che i vegetali non camminano
Ricorda: giuste condizioni, tanta costanza e un pizzico d’amore.
Pollice nero si nasce… pollice verde si diventa!
Pollice nero si nasce… pollice verde si diventa!
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Il 21 Giugno è la Giornata Mondiale dello Yoga!
Lo Yoga è un’antica filosofia nata in India che promuove il benessere fisico, mentale e spirituale, oggi è sempre più diffusa e apprezzata a livello globale, tanto che nel 2014 le Nazioni Unite hanno proclamato la Giornata Internazionale dello Yoga e, così, a partire dal 2015, ogni 21 Giugno se ne festeggia la ricorrenza in tutto il mondo.
Lo scopo della giornata è quello di onorare questa antica disciplina, ma anche quello di portare alla luce l'enorme potenziale della pratica, informando le persone degli effetti positivi che ne derivano a livello fisico e psicologico. Celebrare questa data può essere l'occasione giusta per conoscere meglio il mondo dello yoga e assaporare i benefici che la pratica può introdurre nelle nostre vite.
Lo scopo della giornata è quello di onorare questa antica disciplina, ma anche quello di portare alla luce l'enorme potenziale della pratica, informando le persone degli effetti positivi che ne derivano a livello fisico e psicologico. Celebrare questa data può essere l'occasione giusta per conoscere meglio il mondo dello yoga e assaporare i benefici che la pratica può introdurre nelle nostre vite.
Come celebrare l'International Yoga Day
1 # Srotola il tappetino Informati sugli eventi che si svolgono nella tua città e partecipa a una iniziativa yoga in compagnia di altre persone che come te vogliono festeggiare questa giornata, puoi scegliere di partecipare a una lezione, a un convegno o a qualunque altra attività yogica. Se proprio non trovassi nulla nella tua zona, srotola il tappetino a casa o al parco per una pratica o una meditazione, va benissimo anche una lezione on-line; organizzandoti in tempo, invece, potresti concederti una piccola pausa tutta dedicata allo yoga, trascorrendo qualche giorno in un ritiro. In ogni caso praticare è sempre un ottimo modo per migliorare la tua conoscenza dello Yoga e celebrare lo Yoga Day! |
2 # Esegui 108 saluti al sole La tradizione di ripetere 108 saluti al sole è l'ideale per celebrare la connessione di questa festa con il sole, che è il simbolo della conoscenza e della rinascita. Il 21 giugno, infatti, coincide generalmente con il solstizio d’estate, quando la nostra stella ci regala il numero massimo di ore di luce e il pianeta Terra è brulicante di vita. Ringraziare il sole eseguendo questa sequenza rinforza il corpo, rinnova le energie, aiuta a ripristinare il nostro legame con la natura e ci rende partecipi del fluire delle stagioni. Possiamo eseguire i saluti al sole a casa o ancora meglio all’aperto, rivolgendoci ad est proprio là dove nasce il sole. |
3 # Leggi un libro sullo yoga Una buona idea per conoscere più a fondo il mondo dello yoga è quella di dedicarsi a una lettura sull'argomento, ce ne sono per tutti i gusti, dai testi classici ai saggi, sino ai manuali più moderni, di certo leggendo un bel libro yoga troveremo tanti spunti interessanti e informazioni utili per alimentare la nostra pratica e incrementare la nostra crescita personale. Se volessimo puntare al cuore della disciplina lo Yoga Sutra di Patanjali è senza dubbio l'opera più iconica, un ripassino ogni tanto può essere illuminante e farci vedere le cose da una nuova prospettiva, se invece non l'avessimo ancora letto questa è l’occasione perfetta per correre in libreria. |
4 # Stabilisci un'intenzione Il solstizio d'estate simboleggia la rinascita, è il momento perfetto per prenderti una pausa di riflessione e introdurre un nuovo proposito positivo nella tua vita. Nello Yoga il sankalpa rappresenta l'intenzione che aiuta a sviluppare abitudini positive e a riconoscere le nostre priorità, stabilire un sankalpa è come piantare un seme che se ben accudito diventerà una pianta robusta e rigogliosa. Il 21 giugno prova a scegliere la tua intenzione e partendo da questa impegnati ogni giorno a trasformarla in realtà con azioni concrete e virtuose, vedrai che con la perseveranza assaporerai i suoi gustosi frutti. |
5 # Pratica Yama e Nyama Spesso la pratica di molti si limita all'esecuzione delle posizioni durante la lezione di yoga settimanale, ma il vero yoga va ben oltre il tappetino, dovrebbe coinvolgere a tutto tondo la nostra vita. Per celebrare il 21 giugno lasciati ispirare da Yama e Nyama, impegnandoti a svolgere un’azione che rispecchi uno di questi principi. Ad esempio esercita Ahimsa, la non-violenza, compiendo un atto di gentilezza oppure preparando un bel piatto veg per un pasto cruelty-free. Un’altro splendido esercizio è la pratica di Saṅtoṣa, la contentezza: soffermati a osservare le piccole cose belle che ti circondano, accetta i piccoli doni che la vita ti offre ogni giorno e godine con gioia. |
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Oltre il tappetino c’è (molto) di più…
Il primo approccio allo Yoga di solito avviene sul tappetino, tuttavia la conoscenza di questa disciplina rimane per molti abbastanza superficiale, ciò si rivela un impedimento per l’aspirante yogin che non riuscirà a progredire in maniera bilanciata e armonica nella pratica. Lo yoga va ben oltre alle posizioni instagrammabili che siamo abituati a vedere sui social, essendo costituito da alcuni principi filosofici di base che ne compongono l’ossatura e senza i quali non è possibile comprendere appieno i suoi insegnamenti.
Letture yoga per iniziare: partire dalle basi
Vuoi scoprire cosa c’è oltre alle posizioni sul tappetino? Se ti stai approcciando per la prima volta allo Yoga o pratichi già da un po’ ma senti che ancora ti mancano le basi, qui di seguito troverai una piccola selezione di libri che ti aiuterà a prendere più dimestichezza con questa disciplina. Si tratta una rosa di testi che spaziano dalla pratica alla filosofia, chiari, scorrevoli e di facile comprensione, adatta a tutti, anche ai principianti, che contribuirà a far chiarezza e a fornire un primo nucleo di conoscenze necessario per entrare in contatto con il vasto sapere dello Yoga e iniziare, così, a praticare in maniera più consapevole.
Testi consigliati
per principianti (e non)
STORIA Yoga di Giorgio Renato Franci, Il Mulino Prima di capire il fenomeno dello yoga moderno è necessario esaminare l’ambiente in cui è nato e la sua successiva evoluzione attraverso i secoli, senza queste premesse sarà difficile approfondire la conoscenza di questa antica disciplina. Questo libro, scritto dall’indologo e filosofo Giorgio Renato Franci, docente all’Università di Bologna, ripercorre il percorso dello Yoga dalle origini ai nostri giorni in maniera chiara e sintetica, si tratta infatti di un testo breve, che riuscirete a leggere senza troppi intoppi anche se non siete degli appassionati di storia e che vi fornirà le basi necessarie per proseguire nel vostro cammino yogico. |
FILOSOFIA Yoga Sutra di Patañjali, a cura di Leonardo Vittorio Arena, Bur Lo Yoga Sutra è il libro. Chi vuole intraprendere il percorso yogico non può non leggere questo testo, che rappresenta l’opera fondamentale della filosofia Yoga: gli aforismi che lo compongono sono una vera e propria guida per il praticante. Si tratta di una raccolta di sentenze che sino ad allora erano state tramandate oralmente da maestro a discepolo, piccole perle di saggezza dense di significato, che mirano dritte al cuore dello Yoga, illuminando il cammino del lettore. Resterete affascinati dal minimalismo dello yoga dei primordi, essenziale e scevro di tutti gli arricchimenti e degli orpelli delle epoche successive. Anche in questo caso si tratta di un testo breve, ve lo propongo in questa edizione molto snella ed efficace a cura di Leonardo Vittorio Arena, docente di Storia della filosofia moderna e contemporanea all’Università di Urbino. |
PRATICA Asana Pranayama Mudra Bandha di Swami Satyananda Saraswati, Edizioni Satyananda Ashram Italia Un manuale molto completo, testo di riferimento per molti insegnanti Yoga, questo libro espone in maniera sistematica le principali pratiche dello Hatha Yoga, al suo interno troverete una trattazione esaustiva di asana, pranayama e tanto altro, con relative descrizioni, benefici, controindicazioni e diversi altri dettagli per ogni pratica, dalla più semplice alla più avanzata. Leggendolo vi accorgerete che alcune diciture si discostano un po' da quelle a cui siete abituati, ma non disperate, il succo rimane lo stesso, ogni scuola ha le sue preferenze in fatto di nomi. L’autore del libro è Swami Satyananda Saraswati, che fu discepolo di Sivananda Saraswati e ha fondato la famosa Bihar School of Yoga. |
MEDITAZIONE Come meditare. Guida pratica per fare amicizia con la propria mente di Pema Chödrön, Terra Nuova Edizioni Il libro "Come Meditare" di Pema Chödrön è una guida essenziale che espone i principali insegnamenti che stanno alla base della meditazione, dalla postura al respiro, raccolti in un testo dal linguaggio semplice e ironico, adatto a chiunque voglia intraprendere le pratiche meditative e sperimentarne i numerosi benefici. L’autrice, monaca buddhista e discepola di Chögyam Trungpa, uno dei più noti maestri di meditazione tibetana, ci invita a "fare amicizia" con la nostra mente attraverso la meditazione e a individuare le vere cause della nostra sofferenza per condurci a scoprire cos'è che davvero ci può fare stare bene. |
YOGA NELLA VITA Yoga della felicità di Sara Bigatti e John Kraijenbrink, Macro Scritto da Sara Bigatti, fondatrice del progetto La scimmia Yoga, nonché una delle più note e autorevoli insegnati di Yoga Italiane, e da John Kraijenbrink, insegnante di Yoga ed esperto in massaggio terapeutico, questo libro dà risposte semplici e pratiche ai problemi di tutti i giorni, attingendo dal vasto sapere yogico. Le pagine dalla grafica accattivante ti offriranno tante storie e insegnamenti da sfruttare per affrontare al meglio le piccole e grandi questioni che incontriamo nel nostro cammino, inoltre, ti verranno forniti suggerimenti utili e alcuni esercizi pratici per una vita più sana e felice in compagnia dello Yoga. Insomma un testo perfetto per i neofiti ma anche per tutti coloro che vogliano sperimentare una lettura piacevole e divertente per esplorare la quotidianità dal punto di vista dello Yoga! |
Buona lettura!
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Rosa BeltramiFounder di Wonderflow Yoga, ha una laurea in comunicazione visiva, ama follemente il suo pianeta e, ovviamente, lo Yoga! |