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Come fare un terrario, creare un ecosistema in miniatura

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Cos’è un terrario

Un terrario o terrarium è costituito da una o più piante radicate in un substrato terroso e racchiuse in un contenitore trasparente, semiaperto o chiuso, che ricrea al suo interno un ecosistema in miniatura, in cui l’acqua e i nutrienti vengono continuamente riciclati, mantenendo condizioni favorevoli alla vita delle piante. Un terrario ben progettato e posizionato correttamente è quasi del tutto autonomo, necessita solo di poche cure e di alcune piccole accortezze.
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Terrarium, una scoperta inattesa

Il terrarium è un’invenzione relativamente recente, scoperto per caso nel XIX secolo dal medico e botanico inglese Nathaniel Bagshaw Ward, quando tra i nobili europei divenne di moda possedere piante esotiche nei propri giardini. Il problema alla base era il trasporto delle piante che, allocate nelle navi, subivano condizioni ambientali avverse, come salsedine ed errata esposizione, così raramente riuscivano ad arrivare vive a destinazione. Ward, che era appassionato di felci ed insetti, provò nel 1829 a riporre una crisalide nel terreno umido all’interno di un contenitore di vetro chiuso, il baco non sopravvisse ma alcune felci germinarono al suo interno. Da lì capì che nel contenitore si era formato un micro ecosistema e che si poteva replicare in varie misure per conservare e far sopravvivere le piante, inventando di fatto il primo terrario. Il metodo divenne presto popolare e iniziò ad essere utilizzato sia a scopo decorativo, sia per il trasporto delle piante, appassionando botanici, amatori e artisti in tutto il mondo.

Le piante ideali per il terrario

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La selezione delle piante rappresenta il cuore del progetto, generalmente per terrari chiusi le specie ideali sono quelle che prosperano in ambienti umidi e con luce filtrata, come le piante tropicali.  Le fittonie sono le regine indiscusse dei terrari, facili da gestire, offrono variegatura alla composizione, grazie allo splendido contrasto cromatico e alle venature colorate sulle foglie. Anche le begonie, come la amphioxus e la maculata, donano brio con le tipiche punteggiature e strie, necessitano, però, di molta luce e di non esser sovrastate dalle altre piante all'interno del terrario. 

​Le felci, come la Nephrolepis exaltata e l'Adiantum capillus-veneris, oltre ad essere molto eleganti, hanno il potere di purificare l’aria all’interno del grow box. Il muschio è una presenza immancabile in ogni terrario, è utile a regolare l’umidità, creando una base soffice e vitale, tra più adatti il Leucobryum glaucum e lo Sphagnum. Le tillandsie, invece, sono utili ad assorbire l’umidità in eccesso, in più possono essere persino appese, regalando un'estetica più dinamica e giocosa.
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Pilee e Peperomie sono da preferire negli ambienti poco luminosi o per gli angoli più bui del terrario, varietà adatte ai terrari sono la Pilea Glauca e la Peperomia Caperata. Per dare un tocco floreale le piccole orchidee sono l’ideale, perfette per aggiungere grazia e bellezza all’interno della composizione. Vanno escluse tutte quelle specie botaniche caratterizzate da grandi stature, crescita troppo espansiva e da un portamento eccessivamente disordinato.
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Le piante che prediligono i terrari aperti, sono quelle che in natura vivono in zone aride e non tollerano l'umidità in eccesso né le basse temperature. Le succulente e i cactus rappresentano bene questa categoria, infatti, al contrario delle precedenti, richiedono un ambiente secco, luce intensa e un clima caldo, per questo di norma non possono essere combinante con le tropicali. Specie come Mammillaria Elongata, Haworthia Attenuata, Echeveria Elegans o Lithops sono perfette per ricreare affascinati scenari dalle atmosfere desertiche e pietrose.

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​Cosa serve per creare un terrario

Innanzitutto occorre selezionare le piante, scegliere un contenitore trasparente, poi i materiali, tenendo a mente che non tutti sono adatti alle specie botaniche che andremo a inserire nel nostro grow box, e, infine, procurarsi degli strumenti da giardinaggio per lavorare agevolmente al nostro piccolo progetto verde, meglio se concepiti appositamente per i terrari.
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Strumenti

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  • contenitore in vetro con eventuale tappo
  • forbici, meglio se ad asta
  • palettina a manico lungo/telescopica
  • imbuto a gambo lungo (facoltativo)
  • foraterra sottile o una bacchetta da ristorante cinese
  • pinza lunga (vanno bene anche quelle per l’insalata o il barbeque)
  • compattatore o uno spiedino con un tappo di sughero infilzato all’estremità
  • pennello morbido
  • spruzzino

Materiali

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  • piantine
  • argilla espansa o lapillo lavico o ciottoli di fiume
  • carbone attivo vegetale in piccoli pezzi
  • ​terriccio universale poco ricco in sostanze organiche
  • sabbia o torba, a seconda delle piante da radicare (facoltativo)
  • muschio
  • elementi decorativi, come legni, cortecce, pietre e ciottoli
  • acqua pura non clorata

Come fare un terrario

Adesso che hai tutti i materiali puoi procedere con la realizzazione del terrario, qui troverai la procedura per farne uno di piccole o di medie dimensioni, con un'ampiezza stimata tra i 15 e 30 cm e un'altezza minima di 15 cm. Prepara la tua area di lavoro e segui scrupolosamente questi passaggi, è importante  stratificare correttamente gli elementi per creare il tuo ecosistema in miniatura e farlo durare nel tempo.
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Guida passo per passo
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​​1. ​Pulisci accuratamente il contenitore in vetro per rimuovere ogni residuo e contaminazione
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2. Crea un primo strato di drenaggio inserendo sul fondo del terrario 3-4 cm di argilla espansa o materiale complementare
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3. Spargi un sottile strato di carbone vegetale attivo per prevenire la formazione di muffe e la proliferazione di batteri
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4. Aggiungi un substrato di circa 4-6 cm di terra, idonea alle piante che hai intenzione di inserire nel terrario
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​​5. Prepara le piante, estraile dai vasi e separa delicatamente gli steli che ti servono, accorcia con le forbici le cime troppo alte ed eventualmente le radici troppo lunghe
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​​​6. Inserisci le piante nel terrario: con il foraterra crea delle piccole buche dove allocherai piante, aiutandoti delicatamente con le pinze
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​​7.  Rifinisci, compattando leggermente la terra, e decora con elementi naturali, come pietre, ghiaia e cortecce, solo alla fine aggiungi i muschi
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​​8. Nebulizza sino a bagnare completamente il terreno, evitando ristagni sul fondo, e lascia aperto il terrario per 24h, poi nebulizza nuovamente
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​​9. Chiudi con il tappo (se previsto) e posiziona il terrario in un luogo idoneo

Suggerimenti utili

Si consiglia di iniziare con un terrario semplice, utilizzando un contenitore di piccole o di medie dimensioni (10 -30 cm), possiamo sbizzarrirci con barattoli di vetro, vasi, brocche, lanterne, evitando quelli con aperture troppo strette, come le ampolle, le bocce e in generale tutti i recipienti a bocca stretta, in modo da poter lavorare più agevolmente al suo interno anche nel caso si abbia poca manualità o non si posseggano strumenti "professionali" per il grow box. Con l'esperienza si potranno gestire terrari più grandi e complessi dalle fogge più disparate.

Per realizzare un terrario è necessario iniziare da una buona pianificazione, il che significa scegliere con cura le piante, non tutte, infatti, si rivelano adatte a stare a lungo in un ambiente ristretto o a convivere con altre specie che hanno esigenze troppo diverse. Sarebbe bene partire allocando le piante più grandi e successivamente inserire le più piccole e delicate, mentre i muschi andrebbero inseriti per ultimi e mai soffocati al di sotto delle decorazioni. Per rifinire usa un pennello morbido per pulire le foglie e le pareti del terrario. Ti potrebbe essere utile un imbuto  a gambo lungo per inserire ghiaie e sabbie nei punti difficili da raggiungere. 
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Il tappo è fondamentale per regolare il microclima del terrario, non dovrebbe essere ermetico, dunque, procedere eliminando eventuali guarnizioni. I tappi in vetro favoriscono il ciclo dell’acqua, mentre quelli in sughero offrono una barriera traspirante, i coperchi in plastica e le pellicole risultano poco attraenti ma nel breve periodo possono essere funzionali. Per terrari più sofisticati esistono chiusure con valvola regolabile, che permettono un controllo maggiore e la coltura di specie più sensibili. Ricordiamo che in alcuni terrari, come quelli che contengono piante grasse, non è prevista chiusura.
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Esposizione e temperature

Il posizionamento del terrario è importantissimo, innanzitutto occorre che abbia una corretta esposizione: la luce diffusa è l'ideale. Possiamo tenere la nostra creazione in una stanza molto luminosa, purché non prenda luce diretta, in quanto rischierebbe di "cuocere" le piante al suo interno o di bruciare le foglie. Pertanto meglio evitare di sistemarlo vicino alle finestre esposte a Sud o ad Ovest, dove potrebbe ricevere troppa luce, mentre di solito è possibile collocarlo su un davanzale orientato a Nord o Est. Ovviamente per le piante succulente la richiesta di luce è decisamente maggiore, teniamolo in conto.
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Parimenti l’autoregolazione del microclima interno gioca un ruolo essenziale per il benessere delle piante: la temperatura interna al terrario deve rimanere il più possibile in un range compreso tra i 15 e i 27°C, con umidità relativa sopra il 50%, per questo occorre evitare il più possibile gli sbalzi termici o posizionamenti vicino a correnti e fonti di calore, come condizionatori o termosifoni. Riponete il vostro terrario in un ambiente stabile e se necessario spostatelo in un luogo idoneo nei periodi dell'anno più critici.
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Cura e manutenzione del terrario

La manutenzione dei terrarium è notoriamente minima, tuttavia, è importante prestare attenzione ad alcuni segnali ed eventualmente agire. L’irrigazione in un terrario ben progettato e correttamente posizionato deve essere sporadica, ogni 3-6 mesi, mentre nel caso di terrari aperti si può eseguire al bisogno, anche con cadenza settimanale nei periodi più caldi, applicando leggere nebulizzazioni.

​È fondamentale utilizzare acqua
pura e non clorata, si può usare anche acqua di sorgente, come quella in bottiglia, a patto che non sia particolarmente calcarea, sebbene sia preferibile utilizzare acqua distillata, osmotica o piovana. L'acqua del rubinetto, invece, è sconsigliata, contenendo calcare e altri minerali, può alterare l’ecosistema, favorire la proliferazione di muffe e batteri e causare antiestetiche macchie bianche su vetri e foglie.
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La condensa non deve destare preoccupazione, è segnale di un microclima attivo, in ogni caso se fosse eccessiva, si può aprire il contenitore per qualche minuto o alcune ore, l’apertura del tappo, se necessaria, va fatta preferibilmente durante le ore meno calde. Nel caso in cui osserviamo la presenza di un ristagno sul fondo del terrario teniamolo aperto finché l’acqua alla base dello strato drenante non sia del tutto evaporata.

Segnali d’allarme sono foglie gialle, marroni, macchiate e/o presenza di muffe che segnalano un eccesso idrico, mentre secchezza nelle punte delle foglie o la totale totale assenza di condensa è sintomo di scarsa umidità e si può considerare di procedere con un’eventuale irrigazione. Può essere opportuno procedere con delle potature periodiche che sfoltiscano il fogliame in eccesso per contenere l’espansione delle piante e favorire l’arieggiamento .
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Terrarium: educazione, benessere e biodiversità

Oggi il terrario ha acquisito una crescente popolarità sia per il suo valore estetico che per i suoi risvolti educativi e terapeutici, ormai lo si trova nelle case, negli uffici, negli orti botanici, ma anche nelle scuole, nei centri di benessere e nelle strutture private per abbellire gli ambienti interni e i portici. La realizzazione di un terrario permette di ricreare ed osservare un mini ecosistema anche in luoghi altamente urbanizzati, generando bellezza, armonia e una salutare connessione con la natura, spesso inesplorata da chi vive nelle città.
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I motivi per cui realizzarne uno sono molteplici, oltre a facilitare la conservazione e il trasporto delle piante, un terrario può offrire protezione per piante rare o minacciate. La scienza suggerisce che rendere più verdi gli ambienti chiusi favorisca una riduzione dei livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, a ciò si aggiungono i benefici del lavoro manuale lento e consapevole tipico del giardinaggio (anche se in miniatura), che contribuisce a migliorare la concentrazione e stabilizzare l'umore.
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Ultimo, non per importanza, è l'aspetto formativo: i terrari grazie alla facile realizzazione e manutenzione, si offrono come come attività ideali per grandi e piccini, rappresentando un importante strumento didattico, una speciale lente d'ingrandimento per osservare un piccolo ecosistema da vicino. Questa prospettiva ravvicinata aiuta a comprendere meglio i cicli naturali e i concetti base dell’ecologia, stimolando il senso di responsabilità, l'amore per il verde e la coscienza ambientale.
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    ​Rosa Beltrami

    Founder di Wonderflow Yoga, ha una laurea in comunicazione visiva, ama follemente il suo pianeta e, ovviamente, lo Yoga!

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