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Digital PollutionLe tecnologie sono degli strumenti ormai considerati indispensabili nella vita quotidiana, attraverso il loro utilizzo possiamo lavorare, semplificare alcune operazioni, intrattenerci e sviluppare i nostri rapporti sociali, quando ne usufruiamo, però, non ci rendiamo conto dell’impatto che le nostre azioni digitali hanno sull’ambiente. I dispositivi che usiamo, infatti, contribuiscono a darci una percezione delle nuove tecnologie piuttosto friendly, caratterizzata da flessibilità, rapidità e leggerezza, pertanto risulta difficile comprendere le conseguenze a volte pesanti che ne derivano. Digital pollution è un termine che si riferisce alle emissioni di carbonio che provengono dalla nostra attività digitale e si traduce con inquinamento digitale. Viene spontaneo chiedersi come l’utilizzo di un banale dispositivo elettronico possa avere un impatto significativo dal punto di vista ecologico, visto che se collegato a un caricabatterie o a una presa di corrente consuma così poco. Nei prossimi paragrafi vedremo come questo sia possibile. Quanto consumiamo e come inquiniamo con i deviceFino al 2013 i consumi legati al digitale rappresentavano l’1,3% di quelli totali, questa quota si è previsto che superasse il 3% nel 2020, in ogni caso questa percentuale è destinata a salire, soprattutto in considerazione della crescente domanda relativa alle nuove tecnologie che nei prossimi anni si verificherà nei paesi in via di sviluppo. Può sembrare strano come lo smaltimento e la distribuzione dei dispositivi, che a prima vista sembrerebbero gli elementi più impattanti, in realtà incidano solo in maniera minore a livello ambientale, i maggiori consumi energetici e di risorse sono, invece, legati alla produzione degli apparecchi tecnologici, con il 54% dell’impatto ambientale digitale totale. Purtroppo durante i processi di fabbricazione oltre alle emissioni di CO2 si genera anche un forte inquinamento del terreno e delle falde acquifere, dovuto soprattutto all'estrazione e alla lavorazione delle materie prime, tra cui le terre rare, elementi indispensabili per l’industria elettronica ma altamente inquinanti. A seguire troviamo l'aspetto più subdolo e sottovalutato ma che lascia un'impronta ecologica molto elevata: stiamo parlando dell’uso dei dispositivi che adoperiamo quotidianamente, responsabile di ben il 44% dell’impatto ambientale digitale complessivo. Le attività on-line, infatti, implicano l’elaborazione di enormi quantità di dati che vengono inoltrati ai data center, dei nuclei operativi sparsi in tutto il mondo dove questi dati vengono elaborati e che consumano elevate quantità di energia. Tali centri ospitano server, sistemi di archiviazione e molte altre apparecchiature decisamente energivore , destiante a rimanere perennemente attive in modo da garantire agli utenti l’uso continuativo e stabile di internet. Per farci un’idea concreta basti pensare che il semplice invio di una e-mail di un 1 MB emette ben 20 g di CO2, consumando l'equivalente di una lampadina da 60 W accesa per 25 minuti, mentre il solo fatto di guardare un’ora di video su uno smartphone impatta quanto un frigo acceso per un’intero anno. Secondo uno studio condotto da Purdue University, MIT e Yale University, l'uso di piattaforme streaming come Netflix, Zoom e Twitch ha un impatto alto in costi ambientali, 60 minuti di streaming contribuirebbero all’inquinamento emettendo una quantità compresa tra i 150 e i 1000 grammi di CO2. Impatto sulla salute mentale Le attività digitali, come l’uso dei social, le chat, i video e i giochi on-line, riempiono le giornate di tutti noi, spesso nella migliore delle ipotesi ci ritroviamo a fare un’indigestione di tecnologia e nella peggiore ci ritroviamo a dover fare i conti con una vera e propria dipendenza. L’inquinamento digitale non influisce negativamente solo sull'ambiente, ma si riflette anche sul nostro benessere psicologico: è ormai tristemente noto l’impatto dannoso che l’uso eccessivo di dispositivi digitali può avere sulla nostra salute e sulle interazioni familiari e sociali. Con la parola technostress si intendono gli effetti collaterali indotti dall'utilizzo delle tecnologie che si manifestano con ansia, insonnia, dolori diffusi, stato di annebbiamento e apatia. Infatti, più ci dedichiamo alle attività virtuali e a quelle on-line, più ne subiamo le conseguenze sul piano psicofisico con la tendenza ad isolarci dal mondo circostante, questo si può ripercuotere pesantemente sulla nostra vita, peggiorando il nostro rendimento a lavoro, deteriorando la capacità di interagire con gli altri e falsificando il nostro rapporto con la realtà. Tecnologia e sostenibilitàOvviamente il digitale non ha solo effetti dannosi sull’ambiente, ma assieme agli influssi negativi coesistono anche i risvolti positivi. Negli ultimi anni abbiamo assistito agli enormi vantaggi che le tecnologie possono apportare nelle nostre vite, ad esempio la digitalizzazione dei servizi, come quelli amministrativi e bancari, che permette risparmio di supporti cartacei e ottimizza le procedure che diventano più snelle e veloci, oppure lo smart working che assieme alle video call permette di contrarre le distanze, anche quelle intercontinentali, e di ridurre, quindi, gli spostamenti con relativo risparmio in termini di consumo di energia, emissioni e carburanti. Un altro aspetto green è quello legato alla domotica e ai dispositivi intelligenti che attraverso sensori e appositi software ottimizzano la gestione dei consumi e l’efficenza energetica degli apparecchi di uso quotidiano, dei macchinari aziendali e degli edifici pubblici e privati. Molte società operanti in ambito tech, inoltre, si stanno impegnando a ridurre il loro impatto sull'ecosistema, promuovendo iniziative amiche dell’ambiente e incrementando sempre più l’utilizzo delle energie rinnovabili per i loro consumi. In questo scenario anche noi possiamo e dobbiamo fare la nostra parte chiedendoci se stiamo utilizzando bene queste tecnologie o se invece ne stiamo abusando senza che vi sia una reale necessità. Ricordiamoci che da un approccio più consapevole al web e ai dispositivi ne trarremo vantaggi sia per la nostra salute psicofisica che per quella dell’ambiente che ci circonda. Per approfondimenti consulta The Shift Project Leggi anche I commenti sono chiusi.
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