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Che cos'è Mahashivaratri, dove e quando si celebraMaha Shivaratri, Mahāśivarātri o semplicemente Shivaratri, significa letteralmente "la grande notte di Shiva e rappresenta la più importante festa dedicata al dio Shiva, nonchè una delle più sacre dell'induismo. Questa giornata ricorre ogni anno nel mese di Phalguna durante la notte di luna nuova (tra febbraio e marzo del calendario gregoriano) ed è celebrata in tutta l'India e in altri paesi con grosse comunità induiste, come il Nepal e il Pakistan. Maha Shivaratri rappresenta un'occasione di festa e di rinnovamento spirituale, un momento di profonda riflessione e connessione alla natura e al divino. Le origini e i miti del Maha ShivaratriLe origini di questa ricorrenza affondano nelle tradizioni e nelle pratiche religiose dell'India antica, riflettendo la complessa interazione tra elementi storici, mitologici e rituali. Le radici di Maha Shivaratri emergono già intorno al V secolo a.C. e nel corso dei millenni vanno sempre più ad intrecciarsi con la fitta selva di leggende e cerimoniali, sino ad arrivare ai nostri giorni, consegnandoci una consuetudine ricca e variegata. La festività diviene uno strumento formativo: attraverso la venerazione di Shiva, si cerca di comprendere il ciclo eterno di creazione e distruzione che governa l'universo, al fine di armonizzarsi con esso. Uno dei miti più diffusi associati a Maha Shivaratri riguarda la danza cosmica di Shiva. Si narra che nella notte di luna nuova di Phalguna Shiva eseguì la sua danza divina, conosciuta come Tandava, che rappresenta la natura con i suoi cicli di nascita, crescita e morte, l'eterno movimento dell'universo e la continua trasformazione dell'energia. Si narra, inoltre, che in questo giorno Shiva, chiamato anche con l'appellativo Nilakantha, abbia ingoiato il veleno Halāhala prodotto durante Samudra Manthana, l'epica lotta tra gli dei e gli asura narrata nel Vishnu Purana. Il veleno venne trattenuto dal dio nella gola, che per questo divenne blu, tale atto è metafora della capacità di controllare gli impulsi della mente e del corpo durante la pratica spirituale. Secondo la tradizione Maha Shivaratri è anche l'occasione per commemorare il matrimonio tra Shiva e Parvati, la coppia sacra in cui il dio rappresenta la coscienza pura che si fonde con l'energia vitale di cui la sua consorte ne è simbolo. Questa unione divina è vista come l'equilibrio perfetto tra le forze maschili e femminili, essenziali per l'armonia degli individui e dell'universo. Shiva, benevolo e distruttoreShiva è una divinità poliedrica, tra le più complesse e amate del pantheon induista, egli incarna la molteplicità degli aspetti della realtà e rappresenta la forza che dissolve l'universo, permettendo la sua rigenerazione, per questo è conosciuto come il "Distruttore" all'interno della Trimurti, la triade divina composta da Brahma, Vishnu e Shiva, simbolo del ciclo continuo di creazione, preservazione e distruzione che sottende la natura di tutte le cose. Nonostante questi connotati crudi e potenti, Shiva è una divinità benevola, amica della natura e dedita alla contemplazione, infatti il suo veicolo è Nandi, un toro bianco simbolo di forza, purezza e rettitudine. Shiva rappresenta l'asceta supremo e colui che ha rivelato lo Yoga al mondo, per questo è spesso raffigurato assorto in profonda meditazione. Shiva è il danzatore cosmico, la distruzione che egli apporta, infatti, ha una valenza positiva, trattandosi di un processo necessario per il rinnovamento e la trasformazione in perfetta armonia con l'energia dell'universo in continuo movimento. Nell'iconografia classica Shiva è raffigurato con il corpo lucente cosparso di cenere e la fronte segnata dal Tripuṇḍra, tre righe orizzontali che ricordano la transitorietà della vita e richiamano le principali triadi della tradizione indù, da qui emerge il terzo occhio, come manifestazione di saggezza e onniscenza. Sul suo capo svetta una mezza luna, indice del dominio sul tempo, mentre dai folti capelli sgorga il Gange, simbolo di purificazione, più in basso il serpente rappresenta l'energia divina e creatrice, mentre il tridente è espressione della Trimurti. Culto e tradizioniI festeggiamenti della grande notte di Shiva sono caratterizzati da una serie di rituali che variano a seconda delle regioni e delle tradizioni locali, ma che condividono elementi comuni. La festa è celebrata attraverso la recitazione di preghiere, atti di rinuncia e meditazioni sui temi e sulle qualità legate a Shiva. Nella società contemporanea, pur mantenendo le pratiche tradizionali, le celebrazioni possono includere parate folcloristiche, concerti di musica devozionale e rappresentazioni che narrano le storie della divinità, rendendo Maha Shivaratri non solo un rito religioso ma anche un momento festoso, pieno di colori e di gioia. I devoti più ferventi restano svegli tutta la notte, mentre altri visitano i templi dedicati a Shiva, dove si venera il lingam, il simbolo fallico che rappresenta la divinità, a cui si offrono acqua, latte, miele, fiori e foglie di Bel, considerate sacre al dio. Si crede che le offerta alle icone e al lingam, siano un'occasione per rimettersi dai peccati e ricominciare il proprio percorso di vita in maniera virtuosa. Inoltre, procedere con il pellegrinaggio per il Kailasha, un monte sacro a Shiva, favorirebbe il cammino verso la liberazione. Molti devoti intraprendono viaggi verso i principali luoghi di devozione, come i pellegrinaggi ai Jyotirlinga, i 12 templi dedicati al dio sparsi in tutta l'India. La veglia notturna, detta Jāgaraṇa, è dedicata alla meditazione, alla recitazione dell'inno "Shiva Chalisa", di mantra come "Om Namah Shivaya" o "Maha Mrityunjaya Mantra", e alla partecipazione a cerimonie di adorazione. La veglia è generalmente divisa in quattro parti, ad ogni quarto viene celebrata una Puja specifica, in cui vengono rispettivamente offerti latte, cagliata, burro chiarificato, ed infine, miele. La pratica del digiuno è comune, variando da quello parziale con consumo limitato a frutta e latte, al digiuno completo. I devoti più ferventi trascorrono tutta la notte svegli e si astengono dal cibo e dall'acqua per l'intera giornata. Si ritiene che durante il Maha Shivaratri le pratiche yoga e i mantra aumentino notevolmente il loro potere. Secondo la tradizione, infatti, in questo giorno la disposizione dei pianeti è una delle migliori per elevare la propria energia spirituale e per questo, oltre alle pratiche, si compiono offerte e voti al fine di ottenere una proficua evoluzione nell'esercizio dello yoga e della meditazione verso la liberazione. Significato dei ritiI rituali che si compiono durante questa festa non sono solo atti di devozione, ma servono anche come strumenti per la crescita spirituale, mirando a purificare l'anima e ad avvicinarsi al divino. Nella veglia l'arrivo della luce che dissipa l'oscurità della notte simboleggia la vittoria sull'ignoranza che dona la conoscenza, così come il devoto che vince il sonno in attesa del sorgere del sole. Anche la pratica del digiuno non è una penitenza fine a se stessa, ma rappresenta l'autodisciplina, il dominio su corpo e mente, quindi, sui desideri materiali, causa di sofferenza e insoddisfazione. Le danze dedicate a Shiva simboleggiano, invece, il perpetuo movimento dell'energia e aiutano a riflettere sulla transitorietà della vita e sui significati dei racconti della mitologia induista portati in scena. Le pratiche meditative, infine, inducono il praticante a sperimentare il senso di unione e a sviluppare un profondo stato di connessione con la natura e l'universo. Attraverso queste atti rituali, i devoti cercano di ottenere la grazia di Shiva e di avanzare nel percorso verso la liberazione spirituale. I luoghi e gli eventi del Maha ShivaratriIn India diverse località sono rinomate per celebrazioni di Maha Shivaratri, le più attive sono certamente quelle dove è più forte il culto del dio Shiva e le città a grande vocazione spirituale. I luoghi in cui sorgono i dodici jyotirlinga sono sicuramente tra i più apprezzati dai devoti per celebrare lo Shivaratri, ognuno di questi templi prende il nome da una manifestazione di Shiva: qui la rappresentazione principale è la stambha, una colonna senza inizio né fine, simbolo della natura infinita di Shiva. Un centro di intensa devozione è Varanasi, una delle città più sacre per gli induisti, ricca di templi dedicati a Shiva e sede del Kashi Vishwanath, uno dei dodici jyotirlinga. Nel Tamil Nadu Maha Shivaratri viene celebrato con grande sfarzo nel tempio di Annamalaiyar presso Tiruvannamalai. La tradizione prevede che sia un momento propizio per effettuare il Girivalam o Giri Pradakshina, una camminata a piedi nudi di 14 chilometri attorno ad una collina sulla cui cima viene accesa un'enorme lampada al calar del sole. Durante il cammino si incontrano otto piccoli santuari, gli Ashta Lingam, associati ai 12 segni lunari, che si snodano lungo la circonferenza della collina. Nel distretto di Kanyakumari nel giorno di Shivaratri viene intrapresa Sivalaya Ottam, una maratona rituale che coinvolge i dodici santuari di Shiva che sorgono nella zona. L'evento inizia a Thirumalai e attraversa i successivi dieci templi prima di concludersi a Thirunattalam. I partecipanti, dopo un digiuno di una settimana e un bagno nel fiume, indossano vesti arancioni e iniziano il percorso portando con sé un ventaglio di foglie di palma e cantando mantra, ad ogni tappa riceveranno le ceneri sacre del tempio visitato. Il Maha Shivaratri è legato ad un particolare evento detto Natyanjali, letteralmente "adorazione attraverso la danza", si tratta di festival ed eventi dove gli artisti confluiscono nei principali luoghi di devozione per danzare in onore della divinità. Diverse città accolgono questa tradizione, tra cui Konark, Khajuraho, Pattadakal, Modhera e Chidambaram, famoso per la sua scultura raffigurante tutti i mudra di danza nell'antico testo indù di arti performative chiamato Natya Shastra. A Haridwar, i devoti si radunano sulle rive del Gange per partecipare a rituali e cerimonie. Il tempio di Bhavnath Mahadev a Junagadh, nel Gujarat, ospita una fiera annuale che attira migliaia di pellegrini. Altri luoghi in cui la festa è molto sentita sono il tempio di Mahakaleshwar a Ujjain e il tempio di Lingaraj a Bhubaneswar, dove le celebrazioni sono particolarmente grandiose, attraendo visitatori da tutto il paese. Leggi anche I commenti sono chiusi.
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