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Onorare ahimsa sul tappetino Ahimsa esprime il concetto di non-violenza e rappresenta il primo dei cinque Yama, le norme etiche dello Yoga, secondo cui tale principio non riguarda solo la sofferenza fisica ma anche quella psicologica e spirituale, esso dovrebbe essere applicato alla vita in ogni suo ambito e in ogni sua manifestazione, coltivando i sentimenti opposti alla non-violenza attraverso i gesti e le parole che compiamo ogni giorno. La pratica della non-violenza, dunque, non si limita solo alle azioni materiali, ma si estende anche ai propri pensieri e alle interazioni con gli altri, apportando numerosi benefici sia per l'individuo che per la comunità. Introdurre questo principio sul tappetino può essere utile a svilupparlo all'interno della nostra vita, ci aiuterà a focalizzarci sul significato di ahimsa, a rafforzare la nostra risposta pacifica alle aggressioni del mondo esterno e a imparare a sostenere le nostre idee in maniera ferma ma gentile. Ahimsa nella pratica degli asanaPer prima cosa, prenditi qualche minuto prima di iniziare la tua pratica, chiudi gli occhi e, rimanendo presente nel momento in cui ti trovi, rifletti sui tuoi pensieri e sui tuoi comportamenti quotidiani per identificare le aree della tua esistenza in cui vuoi incrementare ahimsa e gli atteggiamenti aggressivi che vuoi modificare, quando ti senti pronto stabilisci un sankalpa, ovvero un'intenzione che si armonizzi con il concetto di non-violenza, quindi, porta consapevolezza nella tua pratica, ricordando più volte a te stesso la tua intenzione mentre esegui gli asana e durante la giornata. Per potenziare la tua pratica di asana, pranayama e meditazione puoi usare il Padma Mudra, il gesto delle mani che rappresenta un fiore di loto aperto. Opta per una pratica morbida, evitando movimenti troppo energici e concentrandoti invece su quelli più armoniosi e consapevoli che rispettino il corpo, ciò significa evitare di spingerti oltre i limiti della tua fisicità. Perfette sono le posizioni di equilibrio di base come Tadasana, Vrkasana e Virabhadrasana III, che nella pratica in gruppo potrai eseguire tendendoti per mano con i tuoi vicini di tappetino, questo ti aiuterà a capire come ogni piccolo movimento o gesto di ognuno può influire sull'equilibrio dell'altro. Prediligi posizioni di leggera apertura del petto, come Salamba Bhujangasana, Utthita Trikonasana e Ardha Chandrasana, e del bacino come Supta Baddha konasana, Malasana e Upavistha konasana. Per onorare ahimsa, dunque, dovrai applicare l’opposto della violenza ovvero la gentilezza, favorendo le dinamiche dolci e sicure, che rispettino il tuo corpo e riducano al minimo il rischio di farti male, pertanto prenditi delle pause tutte le volte che ne senti il bisogno, modifica sempre le posizioni in base alle tue esigenze, utilizza blocchetti, cinture e altri yoga tools per restare comodo nella posizione, non spingerti oltre le tue reali possibilità del momento, ma prediligi un lavoro che si sviluppi attraverso l’impegno e la costanza, e soprattutto non giudicare te stesso e gli altri praticanti, sii paziente e compassionevole: ricorda che lo yoga è un viaggio piuttosto che una destinazione. ... Nel pranayamaDurante la pratica dai sempre la priorità al respiro, se diventa superficiale o vai in affanno, è probabile che ti stai spingendo oltre: quando l'ingresso in una posizione modifica pesantemente la respirazione, si genera un certo grado di sofferenza che rende scomodo l’asana e fa perdere alla pratica consapevolezza e armonia. Quindi, nel caso in cui perdessi il ritmo del tuo respiro fai un passo indietro, allenta la posizione, riporta il tuo respiro alla calma e lascia che il prana torni a circolare in maniera fluida e capillare. Alla fine della sessione di yoga puoi praticare Chandra Bendha Pranayama, una respirazione calmante che induce il rilassamento fisico e mentale, esalta le qualità lunari di gentilezza, armonia e pace e sostiene l’energia femminile che aiuta a sviluppare l’intuizione, la compassione e la capacità di accudire l’altro. Inoltre questa respirazione può essere utile per preparare alle meditazioni su ahimsa che vedremo nel paragrafo successivo. ... E nella meditazionePer approfondire ahimsa attraverso la meditazione la scelta migliore è concentrarsi su sentimenti positivi che siano opposti alla violenza, come la pace, l’empatia, la compassione e la gentilezza. Anche imparare a lasciare andare è una pratica molto efficace, poiché permette di allontanare dalla mente le emozioni negative, come la rabbia, l'invidia e la frustrazione, ma anche di allentare gli inutili attaccamenti ideologici e le ostilità, questo ti farà sentire più leggero, accrescerà i sentimenti positivi e ti renderà in grado di reagire con più calma e stabilità alle provocazioni. Perfette a tale scopo sono la meditazione metta e sul cuore, che puoi eseguire concentrandoti sul quarto chakra. Un altro buon modo per alimentare ahimsa è la meditazione sull'imperfezione che aiuta a mettere da parte sentimenti di aggressività o di bassa autostima. Meditare sui difetti a partire dai propri è esercizio che sviluppa la tolleranza, la capacità di perdonare, l’empatia, la comprensione di sé e del prossimo. Images by freepik.com Leggi anche I commenti sono chiusi.
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