Access Octomono Masonry Settings
Santosha sul tappetinoSaṃtoṣa o santosha è uno dei cinque niyama descritti nello Yoga Sutra di Patanjali e rappresenta il concetto di contentezza o soddisfazione interiore. Questo principio invita i praticanti a provare un senso di appagamento indipendente dalle condizioni materiali e dalle situazioni momentanee, migliorando la percezione del proprio livello di felicità e soddisfazione. La contentezza derivante da santosha non implica rassegnazione passiva o mancanza di aspirazioni, piuttosto accettazione della realtà e una profonda gratitudine per una vita più serena e consapevole. Secondo la filosofia yogica, realizzare questo principio è fondamentale per raggiungere uno stato di equilibrio mentale e spirituale. Esso incoraggia una visione limpida e positiva, inoltre, ha il potere di placare l'insorgere continuo dei desideri inopportuni e inconcludenti che spesso conducono all'insoddisfazione. Le pratiche su santosha sono volte ad aprire la mente e il cuore per far sì che possiamo riconoscere la bellezza e godere delle qualità positive di ciò che ci circonda, per trovare maggiore gioia e soddisfazione nel quotidiano, uno stato di contentezza stabile e duraturo che trascende le circostanze esterne. Santosha nella pratica degli asanaAttraverso asana, sequenze e mudra che risuonano in accordo con il secondo niyama è possibile contribuire alla realizzazione di santosha. Per uno svolgimento ottimale sarebbe opportuno scegliere uno spazio armonioso, magari familiare, oppure un luogo tranquillo in mezzo alla natura. Prima di iniziare concentrati sul respiro con la mano destra sul ventre e la sinistra sul petto, osserva il suo ritmo e i battiti che pian piano si placano, se vuoi puoi eseguire una respirazione per connetterti alla pratica, ad esempio, inspirando mentre unisci le mani sopra la testa in Anjali Mudra ed espirando mentre le riporti nella zona del cuore. Opta per movimenti dolci in modo da attivare i muscoli gradualmente, esegui un flusso gentile di posizioni semplici, ad esempio Supta Utthita Tadasana, Bitilasana, Urdhva Mukha Pasasana o la posizione della sfinge. Quando le principali rigidità del corpo saranno ammorbidite si potrà proseguire ad un ritmo più brioso per riscaldare adeguatamente la muscolatura ed elevare i livelli di energia, magari con ripetizioni dinamiche, come l'alternanza di Uttanasana e Hasta Uttanasana, oppure con una serie di Saluti al Sole. Tra le posture yoga più adatte ad onorare santosha troviamo Alanasana, Anjaneyasana, Ustrasana e altri gli piegamenti indietro che aiutano a sperimentare una gradevole sensazione di espansione del cuore, gratitudine e crescente energia. Queste posture, infatti, estendono la regione toracica, creando spazio fisico e psichico per accogliere gli effetti benefici della pratica e offrirci uno slancio di ottimismo. Posizoni simili ad Anahatasana, Chamatkarasana e Urdhva Dhanurasana, agevolano l'allungamento della parte frontale del corpo mantenendo il contatto con la terra, in questo modo aiutano a conseguire un'apertura consapevole, radicata nella realtà e nel presente. Anche le flessioni laterali estendono piacevolmente l'area del torace, troppo spesso sottovalutate, sono un vero toccasana per la schiena, predispongono al buon umore e contribuiscono a regalarci il mondo da angolature diverse e trasversali. Inserire nella propria routine yogica un numero appropriato di allungamenti laterali, partendo dalle posizioni più semplici, come Parsva Tadasana, sino a quelle più impegnative, come Parivrtta Janu Sirsasana o Parighasana, sarà utile per alleviare la tensione psicofisica, migliorare la simmetria della colonna vertebrale e donarci una buona dose di benessere per proseguire la giornata. Il sesto chakra, noto come Ajna, è tradizionalmente associato all'intuizione e alla consapevolezza, esso costituisce un ponte tra mondo interiore ed esteriore, dona calma e una visione più chiara, supportando uno stato mentale adatto allo sviluppo di santosha. Lavorare su Padmasana, Uttanasana e Janu Sirsasana e le altre posture legate al sesto chakra, migliora la comprensione di sé e del mondo. La pratica di posizioni di balancing correlate ad Ajna, come Garudasana, favorisce l'equilibrio psico-emotivo, la sensazione di radicamento e fiducia, migliorando la percezione della realtà e ricordandoci che la felicità di cui abbiamo bisogno si trova nell'essenza. Combinare i movimenti con il respiro è un ottimo metodo per agevolare il radicamento nel qui e ora, che favorisce uno stato immediato di benessere e pace interiore, mentre comporre delle mudra in accordo con la pratica, come Padma Mudra, utile ad incrementare l'apertura mentale, la concentrazione e generare una pacata gaiezza, e Hridaya Mudra, noto come il gesto del cuore, è ideale per connettersi con le proprie emozioni, coltivare compassione e far l'emergere emozioni positive. Scegli sequenze fluide che aiutino a modulare l'energia in maniera funzionale alla pratica: dopo aver iniziato con dolcezza per facilitare la connessione mente-corpo, e aver continuato con un ritmo più sostenuto per ottenere un incremento di energia e stimolare la produzione di ormoni del benessere, termina con movimenti gentili e consapevoli, in modo da assaporare il momento presente e le sensazioni positive che si sono generate durante la pratica. In Jathara Parivartanasana chiudi gli occhi e inizia a goderti il riposo. Per finire è importante concedersi un momento di rilassamento profondo in Savasana, questa posizione è fondamentale per disporre appieno dei benefici della pratica, promuovere la calma e migliorare l'accettazione e la consapevolezza del presente, tutte condizioni necessarie per realizzare santosha. Quando il rilassamento è completo ritorna in posizione seduta e, mantenendo gli occhi chiusi, appoggia le mani sul cuore, accenna un sorriso sulle labbra e resta in ascolto del tuo battito e del tuo respiro. Prima di lasciare il tappetino pensa a tre cose per cui ti senti grato in questo momento; infine, unisci le mani in Anjali Mudra e ringrazia te stesso per esserti dedicato questo momento di benessere. Nel pranayamaAnche il pranayama può dare un contributo attivo allo sviluppo di santosha: il controllo consapevole del respiro, infatti, aiuta a rimanere ancorati al presente, inoltre, è in grado di indurre un profondo stato di rilassamento e nel contempo è utile per rigenerare ed equilibrare i livelli di energia, ciò incrementa lo stato di benessere e incoraggia l'emergere di sentimenti di pace e soddisfazione. La respirazione yogica completa è un esercizio che coinvolge tutte le aree imputate all'atto respiratorio. I movimenti lenti e consapevoli che la caratterizzano, espandono correttamente l'addome, il petto e infine la parte alta del torace, in questo modo migliorano la funzionalità dei polmoni e attivano il sistema nervoso parasimpatico, inducendo uno stato di profonda calma. Questo tipo di respirazione facilita il rilassamento, migliora la consapevolezza, la connessione tra mente e corpo e il senso di appagamento. Una tecnica che si concentra sulla sincronia tra respiro e il movimento delle mani è il Padma Pranayama o respirazione del fiore di loto, che sfrutta gli aspetti simbolici della mudra nel promuovere serenità e gioia. Il loto rappresenta la purezza che riesce ad emergere dal fango, una metafora che infonde ottimismo e fiducia nei propri mezzi. Durante la respirazione le dita si allontanano e si ricongiungono al ritmo del respiro, come i petali di una corolla che si schiudono nel proprio ciclo biologico, donando una piacevole sensazione di armonia e vitalità. E nella meditazioneUno stato mentale sereno rappresenta un terreno fertile per accrescere i livelli di contentezza, per questo la meditazione risulta essere lo strumento più appropriato per onorare santosha nella quotidianità. Essa permette di osservare la realtà in maniera lucida, senza giudizi e preconcetti, allena la mente a restare focalizzata sull'essenza delle cose, incoraggiandoci a vivere pienamente istante per istante. Per potenziare la pratica possiamo comporre dei mudra in sintonia con il concetto di santosha o stare seduti in Padmasana. Dedicare ogni giorno alcuni minuti a riflettere su ciò che suscita in noi sentimenti positivi è un esercizio che migliora la percezione della realtà. La meditazione della gratitudine spinge proprio a focalizzarsi sugli aspetti della propria esistenza per i quali si è grati: spostare l'attenzione da ciò che manca a ciò che c'è, provare a riflettere su quanto di buono si trova intorno a noi, smettendo di concentrarci solo sugli aspetti negativi, ci farà sentire più appagati e contribuirà a generare ottimismo e sicurezza per affrontare al meglio le sfide quotidiane. La pratica dell'amorevole gentilezza, nota come meditazione Metta, consiste nel dirigere amore verso se stessi e gli altri, ed è una tecnica antica che esorta a sviluppare maggiore tolleranza e compassione. La meditazione Metta inizia generalmente con un invio di sentimenti positivi verso se stessi e le persone care, che viene esteso progressivamente a cerchi più ampi di individui e infine a tutti gli esseri, procurando un grande senso di connessione e di placida contentezza. Un altro metodo adatto per ricercare Santosha è meditare su Anahata e Ajna: il quarto chakra predispone ad un atteggiamento accogliente che ci farà apprezzare il lato buono delle cose e delle persone che ci circondano, aprendo il cuore alla gioia, mentre il sesto chakra conferisce la giusta chiarezza mentale che permette di vedere le situazioni per ciò che sono, migliorando la comprensione di se stessi e del mondo circostante e rivelando tutta la bellezza delle piccole cose. Leggi anche I commenti sono chiusi.
|
Details
Categorie
Tutti
|